Le storie parallele delle donne di Bucarest
testo e foto di Miriana Squillaci
A scuola ci insegnano che ogni storia ha il suo protagonista, qualcuno per cui provare simpatia, in cui immedesimarsi, a volte un piccolo grande eroe da ammirare.
E la vita cos’è se non un insieme di storie parallele l’un l’altra? Vivendola puoi incontrare migliaia di questi piccoli eroi. A volte è difficile riconoscerli perché ci appaiono “normali”: niente segni particolari, niente maschere, niente mantelli, niente ragnatele per spostarsi da un posto all’altro, niente super vista… Capaci di fare semplici “magie” a mani nude, di iniziare rivoluzioni solo con la loro determinazione, di amare in mille modi diversi ma sempre con la stessa intensità.
Durante questo mio viaggio ho imparato che la ricetta migliore per riconoscergli è vivere lentamente e osservarli, un po’ sentirne la mancanza…
Se non l’ho avete ancora capito tutti questi piccoli eroi si chiamano DONNE e sono nella vostra storia da sempre, vi hanno fatto nascere e vi hanno aiutato a crescere, vi hanno accompagnato nei giorni più importanti della vostra vita, sono causa della vostra felicità e qualche volta dei vostri cuori spezzati.
DONNE – madri ,che preparano un pasto caldo per tutta la famiglia dopo una intensa giornata di lavoro e scuola; che ho visto sperare e dare energia ai figli nei letti d’ospedale come se di speranza ed energia non ne avessero bisogno prima di tutto per loro stesse; DONNE – medici ed infermiere, che non hanno paura del dolore e della malattia e che sono pronte a combatterle prima di tutto con la loro dedizione.
DONNE – insegnati, dirigenti di istituzioni culturali, che lavorano tutti i giorni per costruire un mondo dove la cultura sia valorizzata e “per tutti”
DONNE – figlie, studentesse, fidanzate, mogli, artiste, giornaliste, rivoluzionarie
DONNE solo semplici DONNE capaci di amare di un amore così grande da pensare che possa bastare per cambiare l’antagonista della loro storia.
Ma certe volte questo non basta e l’antagonista diventa “antagonisti” quando trova l’appoggio di una cultura maschilista, uno stato che non le tutela, una società indifferente. E allora leggiamo sui giornali che i nostri eroi dono diventate vittime e per qualche giorno fino a quando la tv ce lo ricorderà proveremo a ricambiare un po’ di più il loro amore. Poi di nuovo il vuoto fino alla prossima vittima….
E allora proviamo ad iniziare adesso, subito, non domani, ad apprezzare di più, tutti i giorni, questa “normalità”, valorizziamola! Educhiamo i nostri figli ad amare e rispettare le donne non le “loro donne” come se un essere umano si potesse possedere. Educhiamo le nostre figlie ad amarsi di più senza bisogno di trasformarsi in “bambole”. Aiutiamo questo stato a crescere nella parità tra i sessi: non votiamo uomini e donne che offendono la nostra dignità ma proteggiamola sempre e crediamo di più nella possibilità di essere più presenti in politica. Ricordiamo ogni giorno prima di tutto a noi stesse, e poi a chi ci circonda, che amare vuol dire “Amarsi” ed un uomo che che picchia, insulta, pretende di controllare la nostra vita va denunciato prima di essere perdonato ” e cambiato”.
E infine , non auguri, ma grazie DONNE per la vostra capacità di essere eroi tutti i giorni!