di Giovanni Caruso e Riccardo Orioles
“Nel quartiere dove sono nato la mafia non esiste. C’è solo delinquenza, e la delinquenza si combatte con il lavoro!”. Clap, clap, e ancora clap. Applausi a scena aperta per il comizio del consigliere comunale Riccardo Pellegrino, uomo di punta di Forza Italia e capo bastone che tanti voti ha portato alla sua coalizione.
Noi non vogliamo entrare nelle vicende giudiziarie, né tantomeno in quelle elettorali del consigliere Pellegrino. E ancor di meno nelle amicizie con elementi delle famiglie mafiose – la vicinanza del Pellegrino con familiari del clan Mazzei, per esempio, come rilevato da alcune intercettazioni della Guardia di finanza.
A san Cristoforo tutti conoscono la potenza del clan Mazzei. Come si conosce la forza dei Santapaola e degli Ercolano. Clan che hanno determinato il voto elettorale, che hanno influito come un macigno sulla vita civile del quartiere, mettendo in ginocchio San Cristoforo e non solo. Il risultato di quest’antica oppressione è il degrado culturale, morale e fisico dei suoi abitanti.
Famiglie mafiose che hanno sostituito lo Stato nel controllo del territorio. Fino a togliere al quartiere il diritto al lavoro, il diritto di andare a scuola o il diritto di avere spazi sociali, come piazza Don Puglisi o piazza Don Bonomo, controllate dallo spaccio gestito dalla manovalanza mafiosa. Insomma, noi poniamo un problema morale, sociale e politico, e lo facciamo con delle domande al consigliere Pellegrino.
Signor Pellegrino, Lei sostiene che la mafia nel suo e nostro quartiere non esiste. Solo microcriminalità che si può risolvere attraverso il lavoro. Per cui, visto che in qualche modo, Lei governa e amministra la cosa pubblica come consigliere comunale, cos’ha fatto per San Cristoforo? Cos’ha fatto per fare accedere il quartiere al lavoro onesto? Cos’ha fatto per non far chiudere la storica scuola Doria? O per salvaguardare i beni comuni che appartengono al quartiere e all’intera città? Cos’ha fatto, cosa sta facendo per ripristinare la vera legalità e contrastare il pensiero e la cultura mafiosa, partendo dai ragazzi e ragazze del quartiere, abbandonati a se stessi? Crede che basti girare per le case del quartiere promettendo lavoro o una social card?