Venerdì 20 febbraio, ore 17:30, Biblioteca G. B. Scidà, Via Cordai 47
presentazione del libro Ancora ci credo di Grazia Giurato
“Ancora ci credo” è un libro nato da qualcosa che più che alla umana vanità assomiglia alla timida fierezza di chi ha vissuto a testa alta.
Intervengono:
Grazia Giurato – autrice
Carmen Greco – giornalista
Marcella Giammusso – Associazione GAPA
Grazia Giurato
Grazia Giurato è una figura storica del movimento delle donne. Da sempre impegnata nelle battaglie per i diritti sociali, rappresenta un punto di riferimento della società civile catanese. Ancora oggi è un’attivista in prima linea.
Grazia nel libro “Ancora ci credo” cerca di ricomporre storie lunghe e difficili, percorse dalla dignità di chi non piega mai la schiena e se è costretta a farlo giura dentro di sé che non dovrà accadere mai più. Né a lei né a quelle come lei. Scrivere diventa allora un modo per offrirsi con discrezione e al tempo stesso con un’ombra di orgoglio.
Mi avete conosciuta così. Molto o poco abbiamo condiviso, ma forse questo episodio non lo sapevate. Forse questo retroscena che mi sta inchiodato nell’anima o nelle retine degli occhi non lo conoscevate. Perché non ve l’ho mai raccontato per timidezza. O per non sovrappormi ai vostri racconti, alle vostre confessioni. Oppure ho taciuto di me e del mio passato, delle immagini che più mi inquietavano, anche del bene che ho fatto ad una donna o a una famiglia sconosciuta, perché cose diverse urgevano. Altro che le mie paturnie, le mie emozioni private. Dovevamo difendere Catania e la Sicilia dagli sfregi della mafia e dei cavalieri del lavoro, ve li ricordate vero? Li applaudivano in tanti poi è finita come è finita. Quella storia che non si può seppellire, con un giornalista a fare da vittima sacrificale per una città intera. E che doveva fare, Grazia, mettersi a raccontare allora del padre scomparso dopo la battaglia del Don, la madre bella e schiacciata con il viso contro il cuscino e donne giovani e anziane a popolare una casa e a far mestieri di donna sempre per compiacere un “lui”, qualunque ne fosse la provenienza?
A settant’anni e più Grazia ha continuato a marciare a manifestare in piazza a chiedere legge uguale per tutti o pace nel mondo. E che avrebbe dovuto fare? Mettersi allora a raccontare storie di stupri lontani, incesti terribili, donne uccise quasi davanti a lei, insomma gli incubi e le prove della sua vita? O narrare della sua fede conquistata nel confronto aspro e inesauribile con le cose e con gli uomini? O di don Piro e don Resca? Non poteva. Perché Grazia matura e ormai anziana ragazzina aveva altro da fare.
Poi, a un certo punto ha pensato che però qualche traccia fosse giusto lasciarla. Tracce, sassolini bianchi di una Pollicina adulta. Vita di una donna che ha amato le donne e per le donne si è battuta. Che ha fatto della vita una battaglia generosa e anche spigolosa.
“Ancora ci credo” è un libro nato da qualcosa che più che alla umana vanità assomiglia alla timida fierezza di chi ha vissuto a testa alta.