Voi direte cosa c’entra in questo discorso degli “Stati generali” l’Andrea Doria?
Le suore orsoline sono le proprietarie del plesso che ospita l’istituto comprensivo “Andrea Doria” di via Cordai, nel quartiere di San Cristoforo, e, da cinque anni, inviano puntualmente verso luglio l’ingiunzione di sfratto per morosità all’amministrazione comunale.
Ad oggi il debito del Comune verso le proprietarie è di 123.000 euro, poco più della metà di quella somma impiegata per la farsa degli “Stati generali”.
Allora ci chiediamo: non è meglio salvare un pezzo dello stato democratico?
Un diritto sancito dalla carta costituzionale, cioè, il diritto alla formazione ed istruzione?
Un presidio di legalità, assediato da abbandono, degrado e mafie, come la scuola Doria?
Ma evidentemente la giunta che guida la città non la pensa così; infatti, preferisce sprecare denari in consulenze clientelari, posteggi scambiatori costruiti per accontentare qualche amico di destra o sinistra e mai utilizzati, piattaforme balneari che servono per favorire aziende compiacenti e giovani catanesi che con le chiappe al sole potranno dire: “ma che bravi i nostri governanti!”
Sì, ma l’Andrea Doria?
La domanda l’abbiamo girata al vecchio assessore alle politiche scolastiche, Arcidiacono, ma non c’è stata risposta.
Poi l’abbiamo rivolta al nuovo assessore, la signora Cinquegrana, ma anche questa tace.
Possiamo sempre chiederlo all’opposizione politica (PD), ma chissà se ci risponderanno, impegnati come sono ad accordarsi con la maggioranza del consiglio regionale e comunale.
Oppure lo possiamo chiedere ad uno del comitato dei “saggi” che si sono autoproposti di lavorare gratuitamente per il bene di Catania ricevendo il plauso del “podestà” da Stancanelli, come ad esempio, l’illustrissimo, chiarissimo prof. “compagno” Pietro Barcellona, docente di “diritto costituzionale”, sempre presente con le sue lettere sul quotidiano “LA SICILIA”, a difesa dei “poteri forti”che opprimono Catania.
Certo, non c’è meglio di lui! Per rispondere ai tanti genitori di San Cristoforo che credono, nonostante tutto, che vale la pena alzarsi la mattina per accompagnare i figli a scuola, perchè fare questo vuol dire avere una speranza di vita, in un quartiere che a viverlo non ne dà di speranza.
Certo chi meglio di lui può spiegare quali sono i nostri diritti sanciti dalla Costituzione? E se ne ha voglia e coraggio, venga l’8 luglio, in via Cordai 59, sede della scuola media “Andrea Doria”, a chiarire a tutti e tutte noi perché un ufficiale giudiziario accompagnato dai carabinieri, l’8 luglio chiuderà l’unica scuola media nel quartiere di San Cristoforo.
Se qualcuno di chi amministra questa città vuol rispondere ai genitori, agli insegnanti, al personale scolastico e ai ragazzini e alle ragazzine… noi ci siamo!