…e i bambini li accolgono con l’Inno dei Marines
di Antonio Mazzeo
Corsi di educazione alimentare, ginnastica, lingua inglese, informatica, intercultura. Ristrutturazione di androni, cancelli, giardini, porte e finestre. Pitturazioni di classi e palestre. Copre ormai ogni ambito e settore l’intervento di “volontariato” dei militari USA di stanza nella base di Sigonella nelle scuole siciliane di ogni ordine e grado. Con l’avvio dell’anno scolastico 2018-19, le incursioni da parte dei militari statunitensi si sono fatte quotidiane, con tanto di distribuzione di piccoli doni: palloni, magliette, zainetti e materiale didattico vario. E dirigenti, docenti e alunni, tutti in riga con il cappello in mano a ringraziare gli intrepidi protagonisti delle missioni negli scenari di morte di mezzo mondo.
L’evento più ignobile ce lo raccontano in prima persona i responsabili di NAS – Naval Air Station Sigonella con un post pubblicato il 18 ottobre. “Questa mattina la consegna di zainetti alla scuola De Roberto di Catania è iniziata con uno speciale benvenuto al personale volontario del Distaccamento di Sigonella”, scrivono i militari USA. “Il coro scolastico ha ringraziato gli ospiti americani intonando l’Inno dei Marines”. Eloquente il video pubblicato con il post. Un gruppo di alunni dell’Istituto Comprensivo, presumibilmente frequentanti le classi di primaria (ripresi dalla telecamera a volto scoperto e dunque riconoscibilissimi) cantano l’inno del reparto d’eccellenza della Marina Usa, sventolando bandierine tricolori e a stelle e strisce e c’è perfino una corista che mima il passo militare per raggiungere i graditi ospiti.
“Dalle stanze di Montezuma alle spiagge di Tripoli; noi combattiamo le patrie guerre, in cielo, in terra e nel mare (à) fieri siam di vantare il titolo di Marines degli Stati Uniti d’Americaà”, recita la prima strofa dell’Inno intonato dai piccoli alunni dell’IC “De Roberto” di Catania. Parole orribili specie se pronunciate da innocenti e inconsapevoli bambini che per il diritto internazionale dovrebbero essere tenuti sempre e comunque distanti da ogni forma di indottrinamento militare e di esaltazione della guerra. Uno spettacolo osceno, mostruoso, indegno, che in un Paese civile costerebbe l’immediato procedimento disciplinare, penale e civile per la dirigente (la dott.ssa Antonella Maccarrone) e gli ignoti docenti che lo hanno organizzato (non tutti ignoti, dato che un quotidiano on line riporta il nome del prof. Roberto Mangiagli, anche parroco della chiesa Natività del Signore di Cibali, quale curatore della logistica del progetto).
Non speriamo in tanto, dati i tempi che corrono nelle scuole italiane, sempre più militarizzate e fasciste-autoritarie, ma perlomeno ci auguriamo che quanto accaduto giovedì scorso a Catania spinga sempre più insegnanti, studenti e genitori ad opporsi in tutti i modi alla ormai insostenibile militarizzazione delle scuole e del sistema educativo.