Ad esempio l’organizzazione di una manifestazione di protesta in una discarica abusiva del quartiere ha previsto un lavoro diretto con i minori per costruire aquiloni, per dipingere magliette con le scritte di protesta…, un lavoro con le famiglie e il quartiere di sensibilizzazione al problema, un lavoro di raccordo e di collaborazione con le altre forze del quartiere per una rivendicazione comune.
Area minori:
- Sostegno scolastico 3 o 4 giorni a settimana (dal 1988, ogni anno). Venti operatori/trici si alternano durante la settimana per seguire circa 30-40 minori per tutto l’anno.
- Campo estivo 4 o 5 giorni all’anno (dal 1988, ogni anno) in una località siciliana o calabrese dotata di struttura recettiva. I campi sono stati pensati come momenti in cui approfondire, a seconda della scelta effettuata, alcune tematiche nell’ambito dell’educazione interculturale, dell’identità di genere, dell’educazione alla mondialità, e dell’educazione ambientale. Elemento fondamentale del campo è l’autogestione. I campi, infatti, si realizzeranno all’insegna della responsabilizzazione da parte di tutti di alcune attività gestionali ed organizzative del soggiorno (cura dello spazio, gestione della mensa, organizzazione attività ludiche, ecc.). Il senso di appropriazione e condivisione del tempo e dello spazio vissuto, determinato dall’autogestione, favorisce l’instaurarsi di un clima cooperativo e partecipativo, indispensabile per lo svolgimento di qualsiasi attività educativa.
- Realizzazione di diversi spettacoli teatrali. Lo spettacolo, totalmente autoprodotto (testi e scenografie) dal gruppo, è un lavoro che viene presentato alla città in uno dei più grandi teatri cittadini, con l’obiettivo sia di autofinanziare l’Associazione, sia per comunicare idee, speranze, delusioni e indignazioni, e per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del disagio minorile, corruzione, ambiente…. Nel 1989 “Gesso e Lavagna” su scuola e burocrazia ; nel 1990 “Il Paese Allegro” spettacolo di burattini, nel 1991 “Scaricabarile” i personaggi di una città giocano a scaricarsi la responsabilità dei suoi mali; 1992 “Ogni favola è un gioco” sulla incapacità della società attuale di sognare e raccontare storie fantastiche, in cui anche i personaggi delle fiabe si sono adeguati (pinocchio studia alla bocconi, biancaneve commercia mele, le fate ormai fanno programmi televisivi di cartomanzie,………); 1993 “Questa sera si recita noi stessi”, partendo da un fatto delittuoso ognuno ha deciso di realizzare, almeno quella sera, il suo sogno; 1994 “Onorevoli, Biliardi e Candelore” su potere politico e “folklore cittadino”; 1996 “Un insolita frenata” la vita che scorre dentro un treno fra storie di emigrazione, razzismi, vite sognate …; 1999 “Per chi suona la campanella” sulle condizioni delle scuole del quartiere; 2002 “Il Mond’ezzaio” su riciclaggio e sviluppo sostenibile; 2003 “Il pianeta fragile” sull’evoluzione o l’involuzione dell’uomo nella storia del nostro pianeta; 2004 “Cammina Cammina” sulla ricerca individuale e collettiva di un gruppo di personaggi (quelli di un presepe) alla ricerca o no della propria stella. Ad ogni spettacolo hanno assistito in media circa 1500 spettatori catanesi. Nell’estate del 2000 lo spettacolo Scaricarabarile è stato portato in tournè in alcune città d’Italia grazie ad un progetto finanziato da Mani Tese all’interno della Campagna contro lo sfruttamento del lavoro minorile (Global March).
- Attività varie di animazione attraverso percorsi specifici su diverse tematiche: ambiente, intercultura, diritti di cittadinanza, … utilizzando svariati strumenti quali: produzione di video, fotoromanzi, installazioni, murales, performance, mostre fotografiche, giornale di quartiere, caccia al tesoro per le vie del quartiere, biciclettate, la costruzione di una candelora in materiale riciclato durante la festa della patrona di Catania, giochi di strada, …
- In questi anni abbiamo realizzato circa trenta gite di una giornata ciascuno, fondamentali per ricreare tra tutti un clima di affetto, divertimento e sentire comune.
- Particolare attenzione è rivolta ai ragazzi e alle ragazze che finiti o interrotti gli studi frequentano il gruppo nelle ore serali (causa lavoro), realizzando insieme dei percorsi laboratoriali su tematiche di loro interesse: sessualità, autonomia e lavoro, ecc, attraverso attività corporee, giochi di ruolo, film, …
Area famiglie e quartiere
In questo ambito abbiamo cercato di costruire fin dall’inizio un rapporto di fiducia chiaro e trasparente con i genitori dei minori evitando di essere visti come coloro a cui “chiedere” qualcosa, cercando di diventare amici o quanto meno buoni vicini di casa.
Il tutto è avvenuto attraverso visite in casa dei genitori, organizzando feste, cene, proiezioni cinematografiche, gite, incontri tematici.
Nel 1996/97 abbiamo realizzato un corso di alfabetizzazione per adulti. In quegli anni si è lavorato con un gruppo di mamme per l’organizzazione di feste (8 marzo soprattutto), cene estive e cineforum.
Nella costruzione degli spettacoli i genitori sono coinvolti nella preparazione dei costumi e delle scenografie.
In questo momento alcuni genitori sono coinvolti nella ristrutturazione della nostra nuova casa di quartiere di cui si parlerà più avanti nei progetti in corso.
Durante le estati del ’92 e del ’93, quando il gruppo ha abitato i locali della scuola per tutta l’estate, il ruolo dei genitori è stato fondamentale e si è potuto consolidare il rapporto di stima e di fiducia che esiste tutt’oggi.
E’ sicuramente un’area molto complessa in cui l’equilibrio tra gli spazi domestici e quelli “comunitari” è sempre delicato. Infatti in molte circostanze le aspettative hanno superato le reali possibilità di lavoro e coinvolgimento dei genitori.
Area relazione con l’esterno
In quest’ambito possiamo comprendere tutte quelle attività che hanno portato il gruppo in questi anni a far parte di numerosi coordinamenti cittadini formali e informali: Equipe Integrata sulla dispersione scolastica nel quartiere S.Cristoforo, Osservatori d’area, Consulta Giovanile, Coordinamento delle Associazioni antimafia, MOVI, Comitati di diverso tipo (per lavoro minorile, la 285/97, per la 328/00), Catania Social Forum, il tutto con uno spirito costruttivo ma attento e critico laddove necessario.
Non sempre, visto il lavoro di base nel territorio, è facile seguire riunioni e iniziative sicuramente meritevoli ma dispendiose in tempo ed energia. Molti di questi comitati hanno portato alla rivendicazione unitaria o quasi di diritti fondamentali per il quartiere (discarica abusiva, ludoincontro, commissariato di polizia, miglioramenti nelle strutture scolastiche, manifestazioni antimafia, convegni e seminari….).
In questi anni abbiamo privilegiato anche gli scambi con gruppi di minori di altri paesi, europei e latinoamericani: Manthoc (minori lavoratori del Perù), Bambini di strada di Recife in Brasile, un gruppo di adolescenti di Barcellona in Spagna (che parteciperanno quest’anno al nostro campeggio estivo) grazie ad un progetto SVE.
Abbiamo in questi anni realizzato decine di incontri nelle scuole catanesi per parlare del disagio minorile a Catania e delle attività del gruppo, e non è un caso che tra i volontari ci sono stati e ci sono molti studenti degli ultimi anni delle scuole superiori.
Nel 1994/1995 lo studente tedesco (poi divenuto Pastore Luterano) Thomas Ludwig ha realizzato il tirocinio per la tesi finale di laurea presso la nostra associazione.
Nel 1999/2000 sono stati ospitati un gruppo di tirocinanti dell’Istituto Professionale femminile “Lucia Mangano” di Catania.
Da qualche mese si è formato al Gapa un comitato per la redazione di un giornale di quartiere, “I Cordai” che ha visto la sua prima uscita il primo dicembre 2005.