di Marcella Giammusso e Redazione “I Cordai”
Caro Napolitano, giorni fa ho visto Carletto, un bambino del nostro quartiere che ha dieci anni, gironzolare per le strade durante la mattinata, in un orario in cui doveva stare a scuola. Gli ho chiesto perché non era andato a scuola e mi ha risposto : “I me cumpagni se ne sono andati al Circo!” “E tu perché non ci sei andato?” chiedo io. “Picchì me mamma non aveva i soddi per il biglietto!” risponde lui.
Questo episodio, oltre a rattristarmi, mi ha fatto riflettere molto sulle tante privazioni che subiscono i bambini del nostro quartiere. E vista l’imminente festività del Santo Natale, ho pensato di scrivere una lettera a Lei, la più alta personalità dello Stato nonché rappresentante del popolo italiano per chiedere un dono.
Lei dirà ” Bisogna scrivere a Babbo Natale, c’è lui per queste cose!” Si, ci avevo pensato, ma ormai anche i bambini non credono più a Babbo Natale e poi sicuramente lui non sarebbe in grado di poterci donare quello che sto per chiedere.
Forse Lei non lo sa, ma qui nel Sud nei quartieri popolari di città come Napoli, Catania, Palermo molti bambini non hanno un’infanzia. Non hanno giocattoli, non hanno playstation, non hanno la possibilità di fare palestra o piscina, andare al cinema, vedere uno spettacolo al circo, comprarsi un libro … Tanti bambini non hanno l’opportunità di svolgere queste attività, molto importanti per la loro crescita, perché spesso i genitori non hanno la disponibilità economica perché sono disoccupati, cercano disperatamente un lavoro, anche il più umile e non lo trovano. Sa che a volte persone che abitano nel nostro quartiere ci vengono a chiedere uno o due euro per comprare il latte o il pane per il propri bambini?
Negli ultimi anni si sono alternati tanti uomini e partiti politici, ma la situazione degli italiani non è cambiata! Anzi peggiora giorno dopo giorno. Aumenta la disoccupazione, le tasse, aumentano i prezzi di luce, carburanti e generi alimentari e contemporaneamente aumentano i tagli alla sanità, allo stato sociale, alla scuola, alla cultura, alla giustizia etc. E tutti questi tagli si ripercuotono in maniera più intensa nei nostri quartieri popolari, in quei quartieri dove l’assenza dello Stato favorisce la mala politica ed i legami di questa con la mafia.
Qui, nei quartieri popolari i bambini diventano subito adulti perché vivono in strada, sono come uomini in miniatura agili e veloci, e a volte vittime degli adulti. E la strada è la loro maestra di vita. I bambini fanno presto ad imparare. Imparano presto a difendersi e sanno che la miglior difesa è l’attacco. Imparano anche che in strada ci sono modi facili per guadagnare soldi e poi lì si perdono in vie traverse. Ma Lei queste cose non può conoscerle! Anche se succedono pure a Napoli, nella sua città natale.
Sa che i nostri giovani, i nostri ragazzi non hanno più speranze? Sa che l’unico modo per poter lavorare è quello di andare via dall’Italia in altri paesi come la Germania o l’Inghilterra? Ma essi non vogliono andare via dalla loro terra. Vogliono rimanere in Italia ed allora cercano in tutti i modi di darsi da fare, quando ci riescono fanno i camerieri nei ristoranti o i garzoni per pochi euro al giorno. Altri si inventano mestieri ed attività artistiche ed intellettuali per potersi mantenere. Ma da soli non ce la fanno ed allora intervengono i genitori, i nonni ad aiutarli con i loro risparmi che si riducono giorno dopo giorno o con le loro misere pensioni.
Signor Presidente le chiediamo un dono per questo Natale.
Richiami i politici che stanno governando in maniera insensata. Faccia in modo che si occupino di più della popolazione. Li sproni a cercare di incrementare il lavoro dei vari settori come l’ecologia, l’agricoltura, l’artigianato, etc. Faccia applicare le leggi che tutelano i più deboli che garantiscono i nostri giovani e proteggono i nostri bambini. I nostri bambini sono il futuro della Nazione e non possono essere trascurati o abbandonati dalle istituzioni.
È da circa trent’anni che i governi hanno preso una direzione che porta ad arricchire sempre più poche persone e ad impoverire il popolo.
Signor Presidente inverta totalmente questa direzione, Lei può farlo.
Grazie e Buon Natale