Paolo Monaco
Sembra strana questa frase per un ragazzo di Catania che và a Torino.
D’altronde Torino è stata la prima capitale italiana, quindi insieme a città come Roma e Milano. Torino dovrebbe rappresentare un modello di organizzazione… ma non è così! Torino si è dimostrata una città dove i punti di ritrovo e i centri di aggregazione sono moltissimi, mentre i servizi pubblici sono insufficienti.
A confermare questa fatti sono dei ragazzi della scuola superiore “Aldo Moro”. Essa è una scuola che si trova a Rivarolo, in provincia di Torino. I ragazzi per poter frequentare la scuola o per andare a Torino centro devono utilizzare un mezzo chiamato “Canavesana”, una sorta di Circumetnea, che oltre a fare un giro lunghissimo, ha un solo vagone, quindi i ragazzi che utilizzano questo mezzo stanno poco comodi, “quasi come delle sardine”! così dice un ragazzo che racconta le sue difficoltà, quando ogni mattina è costretto ad alzarsi prestissimo per raggiungere la scuola e poi rientrare tardi la sera a causa dei pochi turni che il trenino messo a disposizione dalla Provincia fa.
Ma Torino non ha avuto solo lati negativi. In particolare per me è stato molto toccante la visita allo Juventus stadium dove ho sentito un atmosfera unica nel suo genere.
In quella settimana ho conosciuto luoghi e persone che resteranno sempre nel mio cuore.
Ringrazio coloro che hanno reso questa settimana indimenticabile, le nostre accompagnatrici Daniela e Fabiana, ringrazio Francesco e la sua famiglia, l’associazione Favria Giovani per averci ospitato. I ragazzi di Libera e la cooperativa Orso per il loro impegno nell’organizzazione e realizzazione di questo progetto di scambio sulla legalità. È stato bello rivedere gli amici che per primi sono venuti in Sicilia a conoscere la realtà del GAPA e del quartiere San Cristoforo, conoscere la famiglia di Zamberlan e Paolo D’Elia della rete Radiè Resch, che ci hanno raccontato il loro impegno attraverso l’esperienza nel territorio, storie di gente che crede in un mondo possibile, che fa rete e non si arrende, ancora grazie per questa esperienza unica.
Infine volevo ringraziare una persona a cui mi sono legato particolarmente. Grazie Leo! Anche se il tuo ruolo non comprendeva stare con noi tu ci sei stato sempre, anche se dovevi fare qualcosa per cui non eri retribuito, tu lo facevi di buon cuore.
Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me.