Cuori lievi

La storia di Elisa ed Alessandro, due italiani in Australia

Miriana Squillaci

“I veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole”

Charles Baudelaire

La storia dei nostri due viaggiatori inizia nel 2011 a Milano, quando Alessandro finisce la specialistica ed Elisa, dopo 4 anni di apprendistato, sta per firmare un contratto a tempo indeterminato. Da sempre avevano sognato, non una fuga- “Noi amiamo casa nostra!”- mi dice Elisa, bensí una esperienza all’estero.

Elisa-ed-Alessandro

Quando il contratto di Elisa si dimostra non essere quello che stava aspettando – “Mi hanno spostato in un altro negozio, con orari assurdi e turni tutte le domeniche. Mi sentivo scomoda” – i due decidono di fare un visto di 6 mesi e partire alla scoperta dell’Australia – “Abbiamo scelto questo paese perché volevamo imparare l’inglese ma non volevamo andare in Inghilterra, é molto infrazionata ed il tempo é brutto. L’Australia era un po’ la terra promessa, una terra dove vivono 22 milioni di persone ed ancora inesplorata. É bellissima”.

Arrivati a Sydney si sono peró resi conto che sei mesi non erano sufficienti, trovare lavoro, sistemarsi, mettere da parti i soldi per viaggiare, richiedeva tempo. Per questo il loro obiettivo è stato subito trovare lavoro – “Siamo dovuti partire da 0, mettere da parte 15 anni d’esperienza e prendere “schiaffi in faccia”.

Il vero viaggio inizia dunque, quando i nostri cuori lievi, iniziano a mettere  soldi da parte, comprano un camper ed iniziano il giro dell’Australia lavorando nelle Farm (fattorie) – “Il nostro sogno si stava realizando”-. Intanto raccolgono i giorni di lavoro per chiedere un secondo visto e, dopo 10 mesi di Australia, viaggiano in Asia.

Alessandro

Dopo un anno di viaggio rientrano in Italia dove, in poco tempo, ad entrambi viene offerto un lavoro con contratto a tempo indeterminato- “Per Alessandro era un semplice lavoro; per me era il lavoro della mia vita, quello che avevo sempre sognato”.

Nonostante ció dopo un 1 anno e 3 mesi in Italia, ed a appena 5 giorni dal matrimonio, non sono stati capaci di resistere alla tentazione di tornare in Australia. Trovano lavoro in una delle Farm che li aveva permesso di ottenere il visto, ricomprano un camper, e lavorando in fatttorie e ristoranti, continuano il loro viaggio per l’Australia.

Ma i visti scadono presto, ed Elisa ed Alessandro, nonostante amino l’Italia, non sono ancora pronti per tornare. Decidono dunque, di frequentare una scuola a Sydney – “Anche se questa cittá non ci piaceva, avevamo deciso di darle un’altra possibilita. Tutto è iniziato lí e lí doveva finire”-.

Finiti i 6 mesi di scuola, Alessandro incontra un lavoro come manager in una azienda biologica dove li  propongono uno sponsor (necessario per restare in Australia una volta finito il visto di studio), ed Elisa trova lavoro nel suo campo, club manager in una palestra.
Dopo due anni rientrano in Italia per una vacanza di 3 settimane –“È stato confortante vedere come, nonostante l’assenza, l’amore e gli amici non fossero andati via, stavano ancora li ad aspettarci”.

Sydney continuava a non rendere felici i nostri viaggiatori che, ancora una volta, hanno abbandonato le certezze che avevano conquistato, per trasferirsi ( appena da una settimana) a Path dove ad Elisa é stata fatta un’offerta di lavoro – “Per essere infelici a Sydney, meglio tornare a Milano. Ma Path ci offre la possibilitá di migliorare la nostra qualitá di vita: avere una casa con giardino, prendere una macchina e continuare a viaggiare per scoprire questa terra”.

Elisa

Elisa, voi non siete ancora sicuri di voler vivere in Australia, se dovessi tornare in Italia, cosa ti porteresti via da questa esperienza?

Non lamentarsi senza cercare di cambiare le cose. In Italia c’è tanta gente che si lamenta ma non fa niente per cambiare la propria situazione. Se tu scegli di non agire, di non cambiare il corso delle cose, non ti lamentare. É vero che in Italia la situazione é difficile, c’é un clima di oppressione, ma sembra che la gente pensi che la vita reale è solo quella in cui soffri; se sei felice vuol dire che sei in vacanza.

Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono partire per l’Australia?

Non fare piani, perché alla fine cambiano di settimana in settimana. Prendete un biglietto, senza aspettative, ed una volta arrivati pianificare giorno per giorno. Ascoltate chi ha piú esperienza ed é stato giá qua, ma soprattutto seguite l’istinto. Non smettete di coltivare i vostri sogni!

Grazie mille Elisa per averci raccontato la vostra storia! Spero possiate mantenere sempre i vostri cuori lievi ed il coraggio di dire ancora una volta “Andiamo”.