“Esuberi di personale” non fa rima con “dignità”

L’amministrazione comunale non ritira il bando sul servizio ausiliario degli asili nido

Ivana Sciacca

Al presidio che si è tenuto lunedì 19 gennaio c’erano tutte: tutte lì con l’amaro dubbio che molte di loro rischiano di perdere il posto di lavoro ma anche con la forza di chi sa che, perso per perso, è meglio lottare sino alla fine e anche oltre, perché un Comune che licenzia in un momento di crisi come quella che stiamo vivendo è crudele, ingiusto, tiranno. Lottano per la dignità, la dignità di un lavoro. Alcune hanno espressioni stanche, altre demoralizzate, altre arrabbiate: ne hanno tutte le ragioni. I catanesi in via Etnea si soffermano di fronte alla loro protesta.

“Attualmente stiamo lavorando ma da febbraio salterà più del 50% del personale. Lo stipendio che percepiamo è minimo ed è pure difficoltoso riceverlo.” Esordisce così una delle lavoratrici ausiliari che intervistiamo.

“L’anno scorso abbiamo protestato per fare abbassare le rette e consentire un aumento delle iscrizioni perché non è credibile quando dicono che “non ci sono bambini”: se non ce ne fossero, come mai negli asili privati continuano le iscrizioni? La verità è che per loro il futuro sono i soldi, non i bambini, non la Catania di domani. Stamattina abbiamo avuto un incontro con il Prefetto e il Comune non intende fare neanche un passo indietro. Ma noi continueremo a lottare, a costo di occupare il Comune in occasione della Festività Agatine. Non ci facciamo buttare in strada, ne vale il nostro futuro!” aggiunge agguerrita un’altra lavoratrice.

Il giorno seguente nella Sala Coppola del Comune di Catania è stato convocato un incontro tra il Vice Sindaco Marco Consoli, la Presidente del Consiglio Comunale Francesca Raciti, l’Assessore ai servizi sociali Angelo Villari, i consiglieri comunali e le organizzazioni sindacali.

Queste ultime hanno chiesto il ritiro immediato del bando di gara perché non assicura il rispetto della legge sul rapporto 1 a 13 tra bambini e ausiliarie, non rispetta i contratti collettivi nazionali, è tarato su un numero troppo basso di bambini e soprattutto non rispetta le norme sugli appalti.

Sembrava che mesi e mesi di protesta avessero smosso le coscienze dei governanti: c’è stato un momento infatti in cui l’amministrazione si è detta favorevole a verificare la possibilità di revoca del bando di gara ma alla luce dei fatti del giorno seguente non si può non sostenere che è stato l’ennesimo contentino improvvisato per cercare di sedare la rabbia e la disperazione delle lavoratrici.

Infatti mercoledì 21 gennaio il vicesindaco del Comune di Catania Marco Consoli e l’Assessore ai servizi sociali Angelo Villari hanno incontrato una delegazione di lavoratrici degli asili nido comunali e i sindacati CONFSAL e COBAS per comunicare che l’amministrazione comunale non ha ritirato il bando: dal 1 febbraio sarà operativo il nuovo servizio e ci saranno 50 esuberi di personale.

Mentre la città si accingerà nei preparativi sfarzosi per la festa di Sant’Agata, 50 lavoratrici saranno private del loro diritto di sopravvivere dignitosamente. L’amministrazione Bianco, complice di questo scempio, continuerà a governare inventandosi nuovi temi su cui spostare l’attenzione.

Resteranno da un lato l’assuefazione alla disoccupazione, l’indifferenza e la rassegnazione al malgoverno che continua a calpestare diritti fondamentali come quello al lavoro; dall’altro lato la forza di volontà di tanti disoccupate e disoccupati che continueranno a lottare per rivendicare dignità, parola ormai desueta che sembra aver perso il suo peso semantico di fronte al Dio Denaro.