Tanti soldi spesi per nulla!
di Marcella Giammusso, foto Paolo Parisi
“Comune di Catania – Centro Culturale Ambientale” questa è la scritta che risalta sulla targa dorata fissata al muro accanto ad una dei quattro ingressi dell’ex cinema Midulla in via Zuccarelli, una traversa di via Belfiore nel cuore del quartiere San Cristoforo. L’edificio, adiacente ad un mercato al coperto utilizzato solo in minima parte, si trova su una strada dove il fetore dei cassonetti stracolmi di spazzatura fa da sovrano.
Il centro, ristrutturato circa dieci anni fa con fondi Urban, comprende una palestra, una sala studio ed una biblioteca inaugurata nel 2009 ed è stato chiuso definitivamente circa due anni fa dopo che il comune aveva tagliato i finanziamenti per il centro.
Per un certo periodo alcune associazioni avevano organizzato corsi di palestra per donne, mantenendo così aperta la struttura alcuni giorni la settimana.
Trascorrere due ore settimanali in palestra, per le signore Mimma, Liliana, Alfia, Mela, Santa, Rosa era uno svago, voleva dire lasciare da parte per un momento i problemi quotidiani: il lavoro che manca, i soldi che non bastano, i figli che non vedono futuro, le malattie che spesso stravolgono la nostra esistenza.
Inoltre la biblioteca poteva essere un luogo dove tanti giovani e ragazzi del quartiere avrebbero avuto a loro disposizione libri da consultare o computer dove connettersi e utilizzare per i propri studi.
Perché a San Cristoforo sono molti i ragazzi che vorrebbero avere gli stessi diritti degli altri giovani e non possono averli perché la famiglia è povera, perché i genitori non sono in grado di aiutarli, perché la società li emargina.
Ed allora il Centro Midulla poteva essere una grande risorsa per cercare di risollevare culturalmente il quartiere.
Poteva essere centro di aggregazione per donne, uomini, giovani ed anziani.
Poteva essere un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro. Poteva…
Poteva essere un segnale che le istituzioni ancora esistono. Anche in un quartiere abbandonato come San Cristoforo.
Invece la Direzione del Decentramento ha deciso di chiudere definitivamente, così la gente del quartiere non ha più potuto avere accesso alla biblioteca, alla palestra e sale studio, non usufruendo di alcun servizio. Tanti soldi spesi per nulla!
Oggi lo spettacolo che ci si presenta in via Zuccarelli è veramente squallido. I quattro ingressi dell’edificio sono sprangati con alcune tavole e catenacci, i vetri delle ante sono completamente rotti ed uno degli ingressi porta evidenti i segni di un fuoco che è stato appiccato all’edificio.
La palestra è già stata devastata e gli attrezzi sono spariti, mentre la biblioteca e la sala studi internamente sono ancora in buono stato. Il Comune di Catania è ancora in tempo a riprendere il centro, a riaprirlo e renderlo fruibile al quartiere.
Non aspettiamo che il Midulla venga completamente vandalizzato, come piazza Don Puglisi, come la bambinopoli di via De Lorenzo, come piazza Don Bonomo, come…