Vi proponiamo altre due immagini prodotte durante il corso di giornalismo tenuto nel canavese il marzo scorso. Corso voluto dalla Rete Radiè Resch in collaborazione con i mensili de “I Cordai” e “I Siciliani Giovani”.
I ragazzi del canavese (TO) si sono impegnati ed hanno voluto continuare, fondando una nuova testata: “Fili di Canapa”.
Gli auguriamo un buon lavoro ed un in bocca al lupo per un giornalismo di verità.
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La foto ritrae una famiglia boliviana intenta a preparare la cocaina. Il titolo è “Roba di famiglia”, sia per il soggetto sia per la connessione alle famiglie italiane che gestiscono alcuni dei traffici di cocaina dalla Bolivia. La foto è posta sopra una cartina del mondo, associazione che vuole sottolineare l’universalità del commercio di cocaina e dei traffici illegali in generale. La parola contro la mafia è: “Lea”. La scelta è dovuta alla storia di Lea Garofalo, donna e vittima di mafia che sfidò la sua famiglia ndranghetista denunciandola e per questo fu uccisa.
Il coraggio e la denuncia sono le due parole comuni della storia di Lea, per questo è in contrapposizione agli affari delle “famiglie”.
Andrea Contratto
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La mafia è un fenomeno che deve essere combattuto attraverso l’informazione, poiché per combattere il nemico devi prima conoscerlo, la tenacia e la forza di volontà, perché ogni essere umano ha il dovere di trasformare una debolezza in un punto di forza. Non lasciatevi “ingabbiare” dalla mafia, non fate sì che essa vi levi l’ossigeno o l’acqua.
Noi siamo liberi, liberi di volare.
La parola che è il contrario di mafia è proprio “libertà”, nessuno deve mai esserne privato poiché la non libertà implica terrore e disagio.
Beatrice Ferrone