La non comunicazione dei fatti al quartiere è dipesa dal tentativo, portato avanti dal preside prof. Santonocito, di avvicinare le due parti coinvolte per trovare una soluzione evitando la contrapposizione e lo scontro.
Alla data del 24 agosto del 2006, dopo l’incontro tra l’assessore Maimone e la proprietà si ottiene una proroga fino a dicembre 2006.
E dopo?!
Per il Preside quanto finora fatto è segno della volontà da parte di tutti di risolvere il problema in modo definitivo, ma ad oggi si è ancora in una situazione di stallo.
Fra le possibili alternative adottabili: un’ulteriore proroga, un nuovo contratto di affitto o l’acquisto degli stessi locali di via Cordai.
In quest’ultimo caso, sottolinea il preside, l’acquisto di una sola parte dell’immobile non risolverebbe il problema spazi, che da sempre accompagna l’Andrea Doria. “Deve diventare proprietà del comune la struttura nella sua totalità, in modo che le aree finora inaccessibili possano essere utilizzate per le molteplici attività didattiche. Il plesso sarebbe così fornito di ottimi locali che necessiterebbero però di un consistente investimento per essere fruibili e rispettare le norme di sicurezza”.
Sarebbe meglio costruire una scuola nuova per il quartiere con una palestra interna. Infatti, quella attualmente utilizzata, sicuramente grande e adeguata, si trova però in un’altra via, in un locale acquistato dal comune pochi anni addietro in via della Concordia, e i ragazzi per raggiungerla devono spostarsi.
Qualche anno fa la scuola aveva ottenuto dieci aule nel plesso di via Case Sante, la cui costruzione è iniziata tempo fa ma che tuttora vede ultimata soltanto una parte del locale con l’altra diventata praticamente una discarica. In breve sembra che sarà avviata la gara d’appalto e se questo è vero nel giro di due anni il plesso potrebbe essere pronto, anche se il preside nutre dei dubbi.
E’ bene precisare, ci ricorda il prof. Santonocito, che “quei locali hanno fin dall’inizio rappresentato qualcosa in più e non una sede alternativa; la scuola ha bisogno di attivare laboratori e deve avere gli spazi necessari! Bisogna trovarli a S. Cristoforo perché i ragazzi non devono essere sradicati dal quartiere, il luogo in cui sono nati, cresciuti e in cui vivono. Non devono migrare ma migliorare la condizione e la posizione del loro quartiere”.
Anche gli insegnanti insieme al preside convinti di ciò, sono in prima linea decisi a non mollare, e anche chi poteva in questo momento difficile andare via, non l’ha fatto!
E il consiglio di quartiere in tutto questo? Niente di niente, nessun cenno e nessuna disponibilità.
Al di là delle possibili soluzioni punto fermo resta il 24 agosto: proroga fino a dicembre!
Si può mediare ma non si può rinunciare a una scuola nuova e accogliente.
Questo chiedono le 1200 persone che anni fa hanno firmato per costruire una scuola vera a S. Cristoforo.
Quanto bisogna ancora aspettare?
La scuola è il luogo più straordinario dove una comunità progetta il proprio futuro. E nessun quartiere può farne a meno.
Una vera democrazia necessita di cittadini istruiti: curare, organizzare e diffondere la formazione culturale e civile di un popolo significa garantire la qualità della democrazia.
Mariagrazia Guerrera