di Anna Cipolla, foto archivio Palestra Lupo
Cosa scrivere della Palestra Lupo che non sia stato già stato scritto o detto?
In questi giorni tanto si è parlato del “progetto” della giunta Pogliese, quello di creare un parcheggio scambiatore in piazza Pietro Lupo, area situata in pieno centro storico. I nostri rappresentanti non si sono smentiti ed hanno dimostrato ancora una volta, di affrontare le problematiche della città senza conoscere la realtà. Inutile ripercorrere le tappe della querelle, privata o pubblica che sia, buttare giù la struttura posta al centro di Piazza Lupo per creare un parcheggio scambiatore al centro della città è fuori dai tempi e fuori da ogni logica.
Certo è che molte delle decisioni che sono state prese dagli amministratori della nostra città non sono state sagge, sono scelte dettate dalla volontà di pochi ed un cambio di atteggiamento , un mettersi in ascolto e tenere conto dei pareri e delle proposte degli abitanti e delle tantissime associazioni attive sul territorio potrà rappresentare un atto di umiltà dovuto ormai da tempo.
In armonia con la filosofia degli attivisti della Lupo, ri-usare la struttura, metterla in sicurezza e ridisegnarla tenendo conto delle regole che tutelano l’ambiente e perché no l’estetica, sarebbe la maniera ottimale per sfruttare questo spazio che già esiste e che andrebbe ad incastrarsi degnamente nel nostro bel centro storico, creando una continuità con la piazza e la via Teatro Massimo.
Ma cosè la LUPo? Innanzi tutto non è quel luogo di degrado e dispersione che per anni di abbandono era divenuto,oggi giovani attivisti lo hanno reso un centro polifunzionale autogestito, un laboratorio urbano popolare.
Corsi di danza, yoga, musica, teatro, sono alcune delle valide alternative per tanti giovani che non possono permettersi le esose sale private, a queste attività si aggiungono spettacoli, concerti, mostre e tanto altro, il tutto a disposizione della città…
Dario ama definirla “la palestra delle idee”. Giulia scrive: “Ho ritrovato degli amici, uno spazio di CONDIVISIONE, di CONFRONTO, uno spazio PROPOSITIVO con progetti di grande impatto sociale, nella difesa e nel rispetto dell’ AMBIENTE e dello spazio stesso condiviso”. La Lupo si impegna soprattutto nell’attuazione del riciclo, del riuso e della riduzione del consumo.
Si fa carico di informare e divulgare innanzitutto con l’esempio ma anche con progetti che spesso coinvolgono altre associazioni e portano a termine iniziative utili come ad esempio, l’installazione della prima compostiera di quartiere in zona castello Ursino o quella della libreria in Piazza dei Libri. Continue proposte, dibattiti e confronti danno vita ad eventi ed attività sane che formano cittadini attivi e consapevoli e si propongono come variante al piattume culturale che riversa in città. Alla proposta dei pubs al centro, che invitano i giovani a consumare “60 shots al prezzo di 29,90 €”, si può rispondere con la possibilità di imparare a sistemare un apparecchio elettrico al modico prezzo dello scambio di conoscenze.
Il mio approccio alla Palestra LUPo è stato nel 2015, quando di rientro con mia figlia a Catania dopo anni vissuti all’estero, ho incontrato non poche difficoltà a riadattarmi a questa città che tanto amo ma nella quale vivere mi è risutato sempre alquanto difficile. Posso dire che la mia esperienza alla LUPo è stata terapeutica, ho avuto la possibilità di prendermi cura della ricca biblioteca, in parte ereditata dalla Associazione Mangiacarte, e circondata da libri ed a contatto con una varietà di individui di tutte le età, di differente nazionalità, estrazione sociale o tendenze politiche, sono riuscita a tenere viva in me la curiosità, la voglia di crescere e di confrontarmi, è stato un viaggio senza spostarmi di un millimetro!
La LUPo rappresenta una vera alternativa al grigiore ed al provincialismo catanese, del quale tutti ci lamentiamo ma nel quale tutti alla fine scegliamo di vivere perché ci è familiare. Avventuriamoci, apriamo le nostre menti, che fra una attesa all’ufficio postale o stando in coda nel traffico cittadino si sono anestetizzate.
Una città che è sorda sotto tanti aspetti ,come quelli dei trasporti, del traffico, della raccolta dell’immondizia; vede i suoi governanti spingere quanto più nel sostenere un vecchio progetto per un parcheggio sottoterra calpestando la volontà dei cittadini che hanno visibilmente contrastato l’idea tramite petizione e dibattiti pubblici, dove formalmente sono stati invitati gli esponenti dell’attuale giunta catanese.
A gennaio un nuovo invito per il dibattito pubblico in piazza, purtroppo il nodo della questione rimane quello del parcheggio.