Nadia Zamberlan
“Solo io so cosa ho passato, il mare a cavallo ho passato!” Si chiude con queste suggestive parole lo spettacolo che ha per protagonista Felicia Bartolotta, la madre di Peppino Impastato, tenutosi a Volpiano (TO) il 3 ottobre 2015.
La storia del giovane assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978 e il suo amore per la verità e per la giustizia, diffusi con forza creativa anche attraverso la radio, rivivono nella storia e nel dolore della madre.
“Io sono del sud e ancora ricordo che mia nonna ci insegnava a camminare con le spalle larghe e la testa alta, proprio perché donne”, ci ha raccontato − Antonella Delli Gatti attrice protagonista. “Interpretare un personaggio scomparso così recentemente è difficile, perché si teme di sbagliare, ma mi sono riconosciuta nella personalità di questa donna”.
La vita di Felicia era contesa tra la realtà mafiosa da parte della sua famiglia e la vita del figlio, “celibe, studente fuori corso, nullafacente e terrorista” (così lo definivano i suoi avversari…), votata alla denuncia di quella “montagna di merda” che è la mafia (sono parole immaginifiche e potenti di Peppino).
Gaetano Badalamenti, detto Tano − soprannominato Tano Seduto dalla fantasia irriverente di Peppino −, era infatti amico del marito di Felicia, il padre di Peppino. Ma lei scelse suo figlio e insieme con lui la giustizia e la verità, iniziando una battaglia per smascherarne gli assassini.
“La parte più difficile è stata imparare il siciliano, che secondo me è una vera e propria lingua” − continua Antonella −, “Ho lavorato molto affinché la resa fosse all’altezza delle aspettative”. E il suo impegno è stato ripagato da un interminabile applauso finale e da una valanga di apprezzamenti.
Lo spettacolo, presentato in prima nazionale la settimana precedente al Festival Torino Spiritualità 2015, è stato la conclusione della settimana “No mafia”, focalizzata sul tema della lotta contro la mafia (www.tototeatro. it) e ormai alla sua quarta edizione.
“È stata una settimana di bolla, una bolla che deve scoppiare per creare una forte risonanza!”, racconta uno dei componenti dell’Associazione Culturale TOTO, nata nel marzo 2010 e composta da una decina di ex allievi della scuola di teatro “Orme in Viaggio”.
L’idea di questi ragazzi è quella di andare in scena vestendo i panni di personaggi letterari e immaginari, lavorando con creatività e fantasia ma con l’impegno di fondere le politiche giovanili con eventi culturali, laboratori nelle scuole e iniziative sulla partecipazione e sull’educazione alla legalità. “É stato impegnativo gestire gli eventi e anche la mostra esposta − raccontano i ragazzi all’uscita − ma siamo contenti del risultato”. Alcuni pannelli esposti raccontano le storie di personaggi che, come Peppino e sua madre Felicia, hanno fatto della lotta alla mafia una ragione di vita.
A fine spettacolo, uscendo dalla sala, la sensazione che qualcosa potesse cambiare era palpabile. Le parole di Paolo Borsellino diventavano cariche di speranze per il futuro: “La mafia è un fenomeno umano e come ogni fenomeno umano ha avuto un inizio e avrà anche una fine”.