Tuffi tra gli scarichi fognari, da Piazza Europa alla Playa
testo e foto di Ivana Sciacca
Secondo il motore di ricerca di viaggio GoEuro, Catania è la seconda città d’Europa in cui è più piacevole passare un weekend al mare. Tenendo conto “del tipo di spiaggia, della temperatura e dell’offerta di sport, divertimenti e trasporti”, non può che essere Catania. In realtà sarebbe stato sufficiente analizzare un campione delle acque che si riversano alla playa, per farla precipitare in fondo alla classifica.
Sul lungomare di Piazza Europa, dal 19 giugno scorso, è iniziata la stagione balneare, ed è stata ultimata l’impalcatura del solarium. Scendendo sulla stradina a destra, sovrastata da cartelloni pubblicitari, si scorge un palo senza nessun cartello attaccato. Lo si ritrova una decina di metri più in là, ben nascosto tra le rocce laviche della scogliera. “Divieto di balneazione, ordinanza dirigenziale” ammonisce, anche in inglese. Sennonché poco più in là, i bagnanti sono lo stesso lì, a godersi il sole e a sguazzare in quelle acque non balneabili. Ma c’è di più.
Ogni anno, in vista della stagione balneare, il Comune, con sufficiente anticipo, dovrebbe pianificare la fruizione delle scogliere e delle spiagge. Operazioni di manutenzione ordinaria in cui rientra non solo il solarium, ma anche la gestione dei parcheggi e dei punti di ristoro, la pulizia delle spiagge, e la deviazione dei torrenti fognari. Queste operazioni dovrebbero essere fatte già a partire da marzo, in modo tale che a fine maggio tutto sia pronto per i turisti e i cittadini in cerca di frescura. Di fatto “soltanto il 15 giugno, gli uffici di manutenzione del Comune hanno adottato un provvedimento in cui lanciano l’iter per affidare a un’azienda esterna la deviazione di questi torrenti” hanno denunciato Catania Bene Comune, Sinistra Italiana e il Comitato No Pua. E quindi, eccoci qui, a Piazza Europa, a fare tuffi tra gli scarichi fognari che indisturbati defluiscono in mare.
Alla playa, confinante con il lido Aurora, un tempo c’era il lido Nettuno. Un’insegna arrugginita stenta a rievocarne l’antico splendore. Una garitta, subito dopo il cancello, è completamente vandalizzata. Cumuli di spazzatura, porte vecchie, tettoie di amianto e rottami di ogni genere, formano un itinerario curioso che porta dritto a questa spiaggia dimenticata. Sul lato destro è costeggiata dal torrente Fontanarossa, che riunisce gli scarichi fognari della zona dell’aeroporto, della via Acquicella e del Villaggio Santa Maria Goretti. Manco a dirlo, anche questo torrente sgorga felice, putrido e marrone nel mare. Anche qui, i bagnanti sguazzano spensierati.
“Chiederemo un immediato intervento da parte del Comune e invieremo la documentazione alla Procura della Repubblica per individuare un responsabile: non è possibile che si scarichino le fogne a mare e nessuno sia responsabile!” dicono i comitati che il 23 giugno scorso, sull’ex lido Nettuno, hanno tenuto una conferenza stampa sulla questione. “Se si vuole creare turismo, si deve riqualificare l’ex area di sviluppo industriale, abbandonata da anni. Se qualcuno vuole investire, investa lì. Qui, dal faro all’inizio della zona industriale, vogliamo un parco. Nient’altro. Che il mare sia pulito, che la gente possa fare il bagno, e che i lidi senza strutture in cemento possano continuare a lavorare. Questo è ciò che interessa ai cittadini” dichiara Giolì Vindigni del Comitato No Pua. “Non cerchiamo l’interlocuzione col Comune ma denunciamo all’amministrazione un problema di cui dovrebbe prendere atto” il portavoce di Sinistra Italiana non finisce di dirlo, che ecco affacciarsi dalla rete del lido Aurora un gruppo di tecnici del Comune che sbirciano incuriositi il fiumiciattolo marrone. Per arginare liquami ed odori, qualcuno ha pensato bene, nei giorni passati, di ammucchiare un po’ di sabbia sul bagnasciuga, fino a formare una duna. Una sorta di barriera naturale per evitare il rimescolamento tra mare ed escrementi. Naturalmente inutile.
“La bellezza unica della spiaggia sta però nella vista che offre: da una parte il mare cristallino e dall’altra il maestoso vulcano Etna” conclude la recensione di GoEuro, mettendo al collo della città una medaglia di cartone intrisa di acqua di mare e di fogna.