testo e foto di Ivana Sciacca
“Questo non vuole essere e non sarà un centro sociale, ma resterà un centro polifunzionale, dove chiunque potrà proporre attività per i bambini e gli abitanti del quartiere” dice uno degli occupanti. A poco meno di un mese dalla riapertura, al Midulla si fanno già tantissime cose: corsi di danza, di percussioni, cineforum, doposcuola, laboratori creativi e tanto altro.
Era nato come cinema, poi negli anni Settanta un incendio lo distrusse, e quando il Comune di Catania lo acquistò decise di farlo diventare un centro polifunzionale nel cuore di San Cristoforo. In via Zuccarello, il Midulla ospitò una piccola biblioteca e una palestra di tutto rispetto, anche grazie ai fondi Urban che vi furono investiti. Ma nel 2012 i soldi finirono e vennero chiusi i battenti. Così, quell’edificio imponente rimase chiuso e abbandonato, un po’ come tutto il quartiere. Diversi sono stati i tentativi da parte di varie associazioni, nel corso di questi cinque anni, di farsi assegnare il Midulla ma senza risultati.
È stato necessario attendere l’8 gennaio di quest’anno per rivederlo illuminato: un gruppo di cittadini ha deciso infatti di riaprirlo e rimetterlo a disposizione della città.
Le porte spalancate del Midulla hanno però destato qualche preoccupazione presso chi avrebbe dovuto occuparsene in questi cinque anni. Il 23 gennaio in via Zurria c’è stata la riunione del Consiglio della Prima municipalità dove si è parlato solo di quello. “Quest’occupazione abusiva rischia di deteriorare ulteriormente l’edificio!” diceva con tono grave il presidente della Prima municipalità, Salvatore Romano. “Ma se hanno rubato qualsiasi cosa in questi cinque anni di abbandono! Meglio regolarizzare la posizione di questi ragazzi e renderlo fruibile piuttosto che lasciarlo chiuso!” ribatteva il consigliere Smeraldo.
Quando si dice San Cristoforo si dicono contemporaneamente tante altre cose: povertà, scarsa scolarizzazione, dispersione scolastica, criminalità minorile, clan mafiosi, mancanza di spazi verdi, spaccio di droga, corse clandestine di cavalli, monnezza, disoccupazione, e tanto altro ancora. Quando si dice San Cristoforo si parla, in una sola parola, dell’assenza dello Stato.
E il Midulla è solo un altro tassello della cattiva amministrazione – da Scapagnini a Stancanelli sino a Bianco – di tutti questi anni. Amministrazioni e giunte che hanno abbandonato questa parte di centro storico, privandola di servizi e strutture essenziali, lasciando il completo controllo del territorio alle famiglie mafiose. Di fronte a quest’abbandono che dura da più di trent’anni, la riappropriazione del centro Midulla è un gesto molto forte che unisce semplici cittadini, che dal basso si riprendono ciò che gli appartiene.
Il GAPA e i Cordai, che a San Cristoforo ci operano quotidianamente da anni, sono a fianco del Midulla, in tutti i sensi!