Niente da fare, il PDL primo partito a San Cristoforo
Marcella Giammusso e Carlo Majorana
Che gran subbuglio preelettorale c’era fino a poco meno di un mese fa! Tutti i partiti politici, i movimenti, i simpatizzanti e non solo, erano in fermento. La gente comune stanca di una classe politica inetta, incapace e che ha dato motivo di essere reputata poco onesta fremeva nell’ansia di potere cambiare in qualche modo la situazione tragica del nostro paese.
C’era agitazione fra tutti coloro che avevano perso il lavoro e fra coloro che il lavoro non ce lo hanno mai avuto, fra coloro che vivono nel mondo della scuola, dell’università, della sanità, colpiti dagli enormi tagli fatti dal governo Berlusconi prima e dal governo Monti dopo ed in ultimo c’era la rabbia dei proprietari delle prime case colpiti duramente dall’IMU.
Tutti aspettavamo queste votazioni con ansia e si sperava vivamente che potessero essere eletti persone nuove che sapessero trovare una via d’uscita a questa crisi economica che ci sta schiacciando. Donne e uomini che facessero riscoprire il vero significato della parola Politica che è legata al termine “polis”, che in greco significa città, la comunità dei cittadini, l’amministrazione della “polis” per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano.
Anche nel quartiere di San Cristoforo l’argomento principale delle discussioni era quello delle votazioni politiche e le lamentele della gente che ascoltavi al bar, in pescheria, sull’autobus erano sempre le stesse: Non si pò cchiù campari, A pensioni mi basta finu a metà misi, Aiu a manteniri i me figgi picchì non travagghianu, unni si ‘nanu a ghiri, a rubari? A genti sta murennu da fami! Sti politici si ‘nanu a ghiri tutti a casa!
Nell’aria si sentiva qualcosa di diverso. Durante la campagna elettorale non si sono visti per le strade i soliti galoppini distribuire immaginette con i loro pupilli e i muri delle strade non erano neanche tanto imbrattati dai manifesti dei candidati.
Forse i candidati politici, disorientati, avevano capito che la gente non si fa incantare più dalle promesse ma vuole fatti e forse i cittadini si erano resi conto che dare il voto ad una persona, ad un partito è un atto di responsabilità.
Il 24 ed il 25 febbraio si sono svolte le votazioni e, come dicono tutti i giornali, a livello nazionale c’è stato uno tsunami che ha stravolto la situazione politica italiana. Il centro sinistra ha avuto la maggiore percentuale di voti, anche se ha perso molti voti rispetto alle ultime elezioni, il centro destra lo segue con una differenza percentuale minima e nel mezzo fra centro sinistra e centro destra si è instaurata una nuova forza il M5S che sicuramente raccoglie buona parte di voti di protesta da parte di una popolazione scontenta e disperata. Un risultato quasi prevedibile visto l’andamento della campagna elettorale con le piazze che scoppiavano di gente durante i comizi di Grillo. Un esito che rende ingovernabile la nazione se non si giunge ad avere degli accordi fra le forze politiche.
Ma nei quartieri popolari di Catania i risultati sono stati ben diversi. Nel quartiere di San Cristoforo sia il partito di Berlusconi, il PDL, ha travolto gli altri partiti con una percentuale del 39,22% alla Camera e del 38,73 % al Senato, mentre il M5S è stato il secondo partito con il 24,91% alla Camera ed il 22,87% al Senato. E siccome l’elettorato è formato dal voto delle singole persone di tutto il paese, questi voti hanno contribuito a determinare la conferma del PDL al Governo, che grazie alla Sicilia ed alla Lombardia, regioni più popolose d’Italia, si è guadagnato un buon risultato rispetto alle previsioni.
Il PDL, il partito che è al Governo da vent’anni, è stato il primo partito in quasi tutte le sezioni del quartiere. Ma come è possibile? La gente non era stanca, non aveva voglia di cambiamento? Cosa è successo a tutte quelle persone che prima delle votazioni si lagnavano delle forze politiche che c’erano state al potere finora e deploravano tutto ciò che avevano fatto? Dove sono finite tutte quelle persone che avevano deciso di non votare?
La gente del quartiere che fino a qualche giorno prima delle elezioni sembrava decisa a voler cambiare gli uomini di Governo all’improvviso ha dimenticato tutto ed ha fatto un passo indietro.
Forse qualcosa o qualcuno deve aver fatto cambiare idea a tanta gente la quale ha preferito confermare un partito che governa da vent’anni. Forse una promessa o forse una falsa illusione è bastata a calmare gli animi, a reprimere anche un minimo desiderio di giustizia sociale, a limitare una benché minima voglia di ribellione. O, chissà, forse la mafia è tornata a dare le direttive?
A questo proposito mi viene in mente una canzone di Domenico Modugno “Malarazza” il cui testo parla di un servo che viene picchiato e maltrattato dal padrone e chiede giustizia a Gesù che dalla sua Croce gli risponde:
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastoni e tira fora li denti!
E noi abbiamo tirato fuori i denti o ci siamo fatti incantare da false promesse e illusioni?
Scheda: ESITO VOTAZIONI I^ MUNICIPALITÀ
Camera
PDL 39,22%
M5S 24,91%
PD 10,42%
RIVOLUZIONE CIVILE 3,14%
ALTRI 18,31%
Senato
PDL 38,73%
M5S 22,87%
PD 11,08%
RIVOLUZIONE CIVILE 2,23%
ALTRI 21,17%
ESITO VOTAZIONI NAZIONALI
Camera
PD 24,42%
PDL 21,56%
M5S 25,55%
LISTA MONTI 8,30%
RIVOLUZIONE CIVILE 2,25%
LEGA NORD 4,08%
Senato
PD 27,43%
PDL 22,30%
M5S 23,79%
LISTA MONTI 9,13%
RIVOLUZIONE CIVILE 1,79%
LEGA NORD 4,33%