di Giovanni Caruso
C’è chi dice e pensa “La mafia esiste, eccome”. Si informano, ne parlano poi dicono “Ma è troppo potente, non si può battere!”. Dicono questo e si girano dall’altra parte.
C’è chi dice e pensa “Certo, Falcone, Borsellino e i nove giornalisti siciliani uccisi dalla mafia sono degli eroi” Ma in fondo pensano “Ma forse sono stati un po’ fessi, hanno raccontato la verità. Io non sono un eroe e tengo famiglia!”.
C’è chi dice e pensa che la mafia non esiste “Tutta invenzione della stampa!”. Almeno questo è quello che ha dichiarato durante la campagna elettorale per le regionali del 2017 Riccardo Pellegrino. Peccato che il fratello Gaetano insieme a Nuccio Mazzei sono stati condannati dai giudici in primo grado per associazione mafiosa, almeno fino a quando la Cassazione non emetterà il suo giudizio.
Infine, c’è chi pensa che la mafia esiste e va combattuta con il fare, sulle strade, nei quartieri, nelle istituzioni corrotte e colluse. Uomini e donne che, diciamo subito, non sono eroi. Hanno coraggio e anche paura quando vengono minacciati, ma si sentono forti perchè sono tanti e uniti.
Hanno dimostrato che la mafia si può colpire nei suoi interessi e nei suoi denari. Lo hanno dimostrato ottenendo l’assegnazione di un bene confiscato a Benedetto Santapaola, detto Nitto il mafioso (come lo definiva Giuseppe Fava), che ora è diventato il “Giardino di Scidà” in via Randazzo, 27.