di Mario Libertini
Mi avevano da poco regalato la mia prima macchina fotografica. Quella sera al Gapa, l’associazione dove da qualche settimana facevo volontariato nel progetto “Scuola e Libertà” per i bambini di San Cristoforo, si teneva una cena sociale. Ad aprire l’evento una dimostrazione dei ragazzi della lotta, che si allenano ogni giorno al GAPA e danno a tutti grandi soddisfazioni.
Conoscevo già Giacomo, giovane lottatore in palestra e nella vita, mi aveva raccontato il suo passato, di come il Gapa lo avesse cambiato, di come lo sport e i volontari lo avessero aiutato a camminare a testa alta. Nei pomeriggi passati al Gapa con i bambini avevo conosciuto anche gli altri ragazzi come Said, Gioele, Michael, e tra loro anche Santo e Andrea.
Santo aveva l’aria di un vincente. Lo si leggeva nei suoi occhi. Vederlo in azione era un piacere, una forza della natura. Andrea, suo cugino più piccolo, si allenava spesso insieme a lui. Quella sera, prima della cena sociale, a dare spettacolo sulla materassina proprio loro due. Con la mia fotocamera ho fermato il tempo a quei momenti di gioia, di passione, di commozione per l’annuncio a sorpresa della serata: Santo, insieme ad Oriana, era stato selezionato nella nazionale italiana.
Ricordo il momento in cui, piangendo, Santo si abbracciò spontaneamente con Oriana, sorpresi dalla notizia che il maestro Claudio diede quella sera a tutti i presenti. Ricordo il sorriso di suo cugino Andrea, seduto a formare un cerchio nella materassina insieme agli altri piccoli e grandi lottatori.
Santo e Andrea adesso si trovano dentro due bare bianche. Arrivano a piccoli passi, seguiti da una folla di amici e parenti in piazza Duomo. Davanti alle due auto, Said, Giacomo e Gioele alla testa del corteo. Giacomo ha una giacca e dei pantaloni neri, non l’ho mai visto così elegante.
La chiesa è colma di persone. Un gruppo di amici accerchia le due bare mentre il parroco chiede più volte di liberare il corridoio centrale, molti non vogliono staccarsi da loro. Al mio fianco una ragazza venuta a dare il suo ultimo saluto ai ragazzi tiene il suo bambino in braccio e lo allatta discretamente sotto una coperta.
Santo e Andrea non ci sono più. La strada li ha strappati via da questo mondo. Un incidente stradale ha segnato la vita di tutti noi, delle famiglie, degli amici del GAPA.