testi e foto Paolo Parisi
Mercoledì 30 Maggio 2012 ore 17, ci troviamo nel capannone del GAPA in via Cordai 47. C’è tanta confusione, un movimento frenetico di persone che va avanti ed indietro, ognuno impegnato a fare qualcosa. Chi prepara le sedie per il pubblico che da lì ad un’ora verrà a vedere ed apprezzare il saggio di danza. Chi spolvera le sedie. Chi spazza il pavimento. Le signore sono attivissime si aiutano l’una con l’altra, c’e armonia ed allegria. Emergere la voglia di agire con entusiasmo che le attività di danza e di sartoria hanno generato. Sono donne, mamme, del quartiere di San Cristoforo che hanno partecipato al corso di danza condotto da Clara e al corso di sartoria guidato da Antonella. Oggi sono loro le protagoniste, vanno oltre i loro compiti familiari giornalieri, hanno modo di dimostrare ai propri parenti ai propri mariti le loro capacità nell’apprendere e realizzare ciò che hanno imparato durante i corsi. Si chiudono le porte del Gapannone, perché le “ragazze” che hanno frequentato il corso di danza si preparano a fare le prove generali del saggio, e le donne che hanno partecipato al corso di sartoria fanno le prove generali per la sfilata di moda.
Il pubblico incomincia ad arrivare, ma non è permesso varcare la porta che conduce al Gapannone rosso “le donne stanno provando” non è permesso entrare a nessuno.
Finalmente alle 18,30 si aprono le porte ed il pubblico incomincia ad entrare e prendere posto. La signora Santa, che purtroppo non parteciperà alla danza causa infortunio, presenta il saggio che consisterà in una ballo senegalese, descrive il lavoro che è stato fatto e l’impegno con cui le “ragazze” hanno seguito le lezioni. Entrano sul palco dieci donne con pantaloni e magliette nere, comincia la musica e queste iniziano a danzare. Restiamo tutti stupiti nel vedere la disinvoltura e l’eleganza delle “ragazze” nell’eseguire questo ballo africano. Alla fine della musica Alfia, Angela, Maria, Mimma D., Rosa, Francesca N., Mimma R., Francesca G., Marcella e la stessa Clara tenendosi per mano ringraziano il pubblico, che applaude freneticamente, con un inchino.
Successivamente le donne invitano gli spettatori a girare le sedie sul lato opposto perché ci sarà la sfilata di moda. Le signore indosseranno i vestiti che loro stesse hanno tagliato e cucito. La giuria prende posto. Inizia Rosanna, seguita dalle altre “ragazze” Mimma R., Rosetta, Lucia e Marcella, e poi si passa al trio delle giovanissime Olga, Oriana e la piccola Alice, tutte hanno eseguito la sfilata con serietà impegno ed eleganza. Un successo enorme, il pubblico va in delirio. I vestiti sono bellissimi, tanto che la giuria ha avuto difficoltà nel dare i premi. Antonella, l’istruttrice, elogia le sue allieve per l’impegno messo ed evidenzia l’amicizia che è nata fra tutte le partecipanti al corso. La stessa Antonella racconta un episodio: un giorno per motivi di troppo lavoro ha dovuto rinviare alla settimana successiva il corso, telefonando a tutte le signore. Subito dopo si è vista spuntare nella sua sartoria le sue allieve con ago e filo in mano per darle un aiuto. Questa è la dimostrazione del livello di amicizia che questa esperienza ha creato.
Alla fine di queste esibizioni ci si intrattiene con un rinfresco offerto dalle stesse signore al pubblico partecipante. Tutti insieme abbiamo l’opportunità di conoscerci e scambiare commenti e opinioni sull’iniziativa. La signora Rosetta dice: “non ho avuto così tante amiche come adesso”; la signora Mimma R. prosegue: “partecipando al corso di sartoria mi sono divertita e ringiovanita, non solo ho cucito vestiti per me stessa, ma la cosa più bella è quella di averli realizzati per altri”.
Oggi il GAPA ha vissuto uno dei momenti più belli della sua storia.