di Salvo Ruggieri
Nunzio Rapisarda nasce a Catania nel 1947 nel quartiere di San Cristoforo. Nei suoi componimenti si firma con lo pseudonimo de “Il Trovatore”.
Ed in effetti la sua è una poesia cortese che si muove con leggiadria alla ricerca degli alti valori del genere umano. Al contrario dei poeti di origine medievale però, Rapisarda non si muove negli ambienti di corte di qualche signorotto locale. Il suo universo poetico è la strada da dove trova ispirazione per le sue opere incentrate sulla condizione odierna dell’Uomo nella società.
In questo senso Il nostro poeta rappresenta quella cultura, che a torto e con disprezzo è stato definita popolare. Una cultura quasi smarrita che prendeva forma dagli arnesi degli artigiani, dalle sapienti mani dei pupari, dalle voci gravi dei cantastorie.
Una sapienza viva anche a San Cristoforo fino a qualche decennio fa, e che resiste in uomini come il Rapisarda che ne rappresentano la memoria.
“La classe politica della vergogna”
I politici si possono chiamare onorevoli?
Non credo che oggi se ne possan vantare
visto l’attaccamento al caro dio denaro
fede da cui non si voglion mai staccare.
Di questo essi ne sono dei famelici amanti
che amore per la Patria essi non sentono,
restando attaccati al lor amato denaro,
perché di quel che hanno non si contentano.
Viste le loro già provate facce di bronzo,
che sono esenti da qualsiasi lor vergogna
essi vengon condannati da ogni cittadino
che li vedrebbe con gioia messi alla gogna.
Con le loro false promesse da marinaio
illudono chi gli dà un’immeritata fiducia
facendogli sorgere anche il sol dal pozzo
che i lor bei sogni con amarezza gli brucia.
La politica è sol un personale tornaconto
che li vede del tutto contenti ed inebriati
pur sapendo di fare male alla collettività
con le loro maniere a dir poco devastanti.
Con qualsiasi color con cui essi si vestono
vogliono solo il pubblico e amata denaro
fregandosene di affossare ogni cittadino
costringendolo a vivere da gretto, avaro.
Questi sono i nostri “cari” ed amati politici
nella cui faccia hanno di casa la vergogna
incapaci da fare da guida all’amata Italia
per trarla da questa attuale fogna.
Nunzio Rapisarda