di Marcella Giammuso
Gapa, quartiere S.Cristoforo Catania, al doposcuola si presenta Giovanna, nove anni. Non ha la cartella però vuole stare lì perché sua mamma non è in casa. Fa i lavori domestici presso privati sua mamma, guadagna pochi euro per mantenere la famiglia, visto che il padre è assente. E Giovanna deve gestirsi da sola. Crescono presto i bambini a S. Cristoforo e spesso sono in grado di badare a sé stessi già in tenera età. Viene al Gapa perché in quel luogo si sente accolta per quello che è: una bambina.
“Giovanna, non hai la cartella? Vuoi leggere un libro?”
“ No, non sacciu leggiri!” risponde Giovanna
“ Vieni, ti faccio fare un dettato, sai scrivere il tuo nome?”
“ Non sacciu scriviri, ma il mio nome si….. a stampatello”
“ Ma che classe fai? Ci vai a scuola?”
“ Faccio la prima elementare perché sono ripetente…… a scuola ci vado qualche volta.”
Poi Giovanna esce fuori, va via e comincia a gironzolare per le strade del quartiere in cerca di qualche altra distrazione nell’attesa che sua madre torni dal lavoro.
Sono tante le realtà come questa nei quartieri periferici delle città del Sud Italia dove i bambini crescono da soli, dove regna la povertà, l’illegalità, l’abbandono scolastico, la criminalità minorile. Le istituzioni sembrano non conoscere o non volere affrontare questi problemi. Nessuno ne parla, ma in Italia sono sempre di più le famiglie povere e quelle che raggiungono il limite di povertà, ed i governi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni non hanno fatto altro che aggravare sempre più la situazione del popolo italiano, togliendo spesso ai poveri per dare ai ricchi e ai potenti.
Ma esultiamo! Presto si formerà un nuovo governo grazie alle elezioni del 4 marzo. Chissà forse ci saranno nuovi politici che risolveranno i problemi dell’Italia…..
Purtroppo, ahimè, il buongiorno si vede dal mattino e cioè dalla campagna elettorale in atto! Mai come in queste elezioni si era vista una vergognosa battaglia elettorale fra i vari partiti di destra, sinistra e centro. La campagna elettorale principalmente è basata su colpi bassi da infierire agli avversari.
Sfruttare fatti di cronaca nera, sopratutto se riguardano immigrati, innescando fra gli elettori odi razzisti e ideologie fasciste, ricerca forsennata di illegalità fatte dai politici concorrenti, con la speranza di trovare scheletri nascosti nell’armadio da divulgare attraverso i mass media. Non si fa un progetto politico che dia speranza, diritti e dignità alla povera gente.
Pare che i candidati non conoscano i disagi degli Italiani. Sembrano non ricordare che il popolo ha un grande potere: quello di scegliere a chi dare fiducia nella gestione del paese. Sembrano non sapere che la vera politica si fa dal basso, parlando con la gente, ascoltando i loro bisogni. E il voto non si conquista con le calunnie o le false promesse, ma con i programmi di crescita, di lavoro e con l’attuazione dei diritti che la Costituzione sancisce.
Di contro vediamo sorgere nuovi movimenti politici che tralasciano le vecchie dinamiche partitiche per dare luogo a nuovi modi di fare politica cominciando dal basso, aggregando individui e varie realtà sociali. Sono i giovani i protagonisti, con valori ideologici di eguaglianza, giustizia sociale, solidarietà.
Oggi lavoro, scuola, sanità, casa sono diritti negati al popolo. I giovani che hanno un lavoro precario, i disoccupati, pensionati che vivono con una misera pensione, la gente che non ha più un lavoro e non può ancora andare in pensione, i malati che aspettano mesi per una visita pubblica perché non hanno i soldi per farne una privata, gli studenti con la scuola a pezzi e che non vedono un futuro.
Questo è oggi il popolo italiano. Diamo loro il potere di decidere sulla propria vita e sul benessere del proprio paese. Il 4 marzo si voterà, saremo noi a decidere se si vuole dare un cambiamento alla politica italiana, dando fiducia a chi ha fatto un percorso democratico, rispettando il volere del popolo.