Daniela Giuffrida, foto Francesco Nicosia
Posta in pieno centro storico fra le vie Garibaldi, Plebiscito e il Duomo, la zona del Castello Ursino, meglio nota come San Cristoforo, fece tesoro dei fondi stanziati nel 1994 dalla commissione europea, attraverso il programma di iniziativa comunitaria denominato “PIC URBAN”. Il progetto aveva interessato centodiciotto città europee e fra le sedici italiane vi era anche Catania ed il suo centro storico.
L’idea della comunità europea era quella di favorire un processo di rivitalizzazione socioeconomica e ambientale delle città e delle zone limitrofe degradate, attraverso il sostegno alle piccole imprese esistenti, l’incentivazione di nuove attività economiche, servizi e attrezzature che avrebbero favorito la creazione di posti di lavoro.
Per qualche tempo tutto il centro storico catanese fu un fiorire di ristrutturazioni edilizie che portarono però solo alla nascita di attività commerciali come pub, chioschi e ristoranti, ma quasi nulla nacque di culturale e di socialmente utile.
Arriviamo, dunque, alla primavera del 2013 quando cinque persone, provenienti da diversi settori e con esperienze diverse alle spalle, decidono di tentare un esperimento che darà loro grandi soddisfazioni: inserirsi in un tessuto sociale difficile come quello di San Cristoforo e cercare di migliorarlo, lavorando dal basso. Nasce così Gammazita, associazione culturale diventata un punto di aggregazione che mancava nel quartiere.
In questi tre anni i suoi volontari hanno abbellito strade e piccoli scorci con orti urbani e piccoli interventi di riqualificazione architettonica. Hanno lavorato insieme agli abitanti, stimolandoli a prendersi cura del quartiere in cui vivono. Ai bambini è stato offerto un posto dove trascorrere il loro tempo tra giochi da tavolo, strumenti di giocoleria e laboratori creativi, lontano dalla strada e dai rischi che questa comporta. I volontari di Gammazita hanno anche creato una scuola popolare di samba e una di circo sociale, e hanno organizzato lo scorso settembre il primo festival di arti di strada di Catania, l’“Ursino Buskers”, interamente autofinanziato. Ma vi è dell’altro.
Il 13 novembre 2014 l’associazione, insieme ad altre cinque, si è aggiudicata il progetto P.A.R.I. destinato al recupero di spazi urbani disagiati, nato da un’idea del consiglio dei ministri, in collaborazione con l’Anci e promosso dalla direzione cultura e dalle politiche giovanili del comune di Catania. Sebbene i diecimila euro garantiti dal bando non siano ancora stati consegnati a Gammazita, Piazza dei Libri e la sua area arredata con materiali di risulta è nata ugualmente grazie a libere donazioni dei cittadini. I volontari hanno dunque trasformato piazza Federico di Svevia da ricettacolo di sporcizie e parcheggio abusivo nella coloratissima biblioemeroteca urbana all’aperto con free wi-fi zone.
Ma questa, sebbene molto apprezzata dai cittadini, ha innescato una polemica tra alcuni consiglieri e la stessa associazione. Nelle scorse settimane, infatti, sono apparse sui social media le esternazioni di Maglio Messina, consigliere di centrodestra, che ha azzardato pesanti affermazioni sui ragazzi di Gammazita e la Piazza dei Libri.
Gammazita ha risposto con due giornate (il 15 ed il 16 novembre scorsi) di eventi dedicati ai libri, all’arte e alla musica, culminati con la presenza in piazza di Vinicio Capossela, che non ha fatto mancare il proprio appoggio all’associazione.
I volontari di Gammazita non fanno polemica ma rispondono alle provocazioni con un’assemblea pubblica sugli spazi sociali che si terrà il 26 Novembre, alle ore 18 in Piazza dei Libri. Questo il loro comunicato: “Sono passati esattamente 15 giorni dal duro attacco che ha investito la nostra Associazione ad opera di un gruppo di consiglieri comunali appartenenti alla destra cittadina ed appoggiati da una federazione di commercianti. Crediamo che ciò che è successo a noi di Gammazita sollevi due questioni generali terribilmente attuali nella nostra città: il recupero e l’utilizzo di beni comuni e l’esistenza di spazi sociali di condivisione e partecipazione “non commerciali” fuori dalle logiche del profitto e del mercato. Esistono una pluralità di realtà vive nella nostra città che fanno dell’impegno sociale e della cittadinanza attiva la propria missione quotidiana contro le discriminazioni e l’emarginazione.
Esistono tante buone pratiche che se messe insieme in una rete possono raccontare una città diversa, solidale, aperta alle contaminazioni e alla socialità. Crediamo che sia giunto il momento di raccontare alla città questo mondo variegato e creativo ed è per questo che invitiamo tutti gli spazi sociali cittadini a partecipare ad un’assemblea pubblica, giovedì 26 novembre, alle ore 18.00 proprio in Piazza dei Libri per discutere insieme un percorso comune.”