La via Calatabiano presidiata dalle forze dell’ordine, i comitati fanno scudo
Ivana Sciacca, foto Francesco Nicosia
Oggi 28 novembre 2015 la giornata in via Calatabiano è iniziata presto. L’atmosfera domestica che si è creata da due settimane tra le famiglie che occupano l’edificio al numero quarantanove è stata turbata stamane da visite non tanto inaspettate.
Stamattina sono infatti giunte sul luogo diverse volanti di vigili urbani, carabinieri, vigili del fuoco e Digos. Motivo: fare un sopralluogo per verificare l’agibilità del palazzo.
Gli occupanti fiutano il pericolo di essere cacciati in strada per l’ennesima volta. Non ci stanno. Barricano il portone, scortato a sua volta dai ragazzi dei vari comitati studenteschi che sin dall’inizio dell’occupazione hanno dato il loro sostegno a queste persone.
Alcune di loro salgono sul terrazzo. Tra queste c’è la signora Maria, più agguerrita che mai “Se qualcuno delle Forze dell’ordine entra dentro, ci buttiamo giù!”
Uno dei presenti nel piccolo corteo che si è creato nel giro di pochi minuti aggiunge: “Probabilmente il proprietario dell’edificio ha denunciato la situazione alla Questura e da lì è partito tutto”.
Grande assente ingiustificato continua ad essere il comune e tutte le figure istituzionali che vi orbitano: trincerati in un silenzio assordante di fronte all’emergenza vissuta da queste famiglie. Dove andranno se si dovesse procedere con lo sgombero?
“Come si sente?” chiediamo al telefono alla signora Maria. “Io bene ma mio figlio è molto preoccupato, così come gli altri ragazzini che sono in casa”.
Vediamo il figlio disabile con il volto appoggiato alla finestra e lo sguardo smarrito tra la folla sotto il balcone. Preoccupazione e rabbia si leggono sui volti di quegli adolescenti. Tra questi ci sono gli occhi blu di Desiré che sbirciano fuori per capire cosa stia succedendo. Desiré ama l’arte e sogna di frequentare il liceo artistico: andare a scuola per i diciassettenni come lei è un atto normale, per lei un sogno perché non avendo il nullaosta della residenza come fa iscriversi?
Ad un certo punto due vigili del fuoco entrano nell’edificio per effettuare il sopralluogo. La polizia resta fuori a presidiare l’area transennata. I ragazzi dei comitati continuano a fare scudo alle famiglie che sono dentro.
Solo nel primo pomeriggio si saprà che l’edificio è agibile e non presenta quindi problemi strutturali.
Nel mentre si avvicinano gruppetti di ragazzini appena usciti dalle scuole e chiedono: “Che sta succedendo?”, qualcuno risponde che vogliono buttare fuori dall’edificio persone che non hanno dove andare. “E perché non possono restare allora? Tanto qui non ci abita nessuno, almeno ci stanno loro!”.