Raccolta differenziata a San Cristoforo: quando?

Le responsabilità dell’Amministrazione Comunale

Marcella Giammusso, foto Ivana Sciacca

rifiuti_chiesaCappucciniNel quartiere di San Cristoforo la raccolta differenziata non c’è mai stata e continua a non esserci. È vero che in alcune strade del quartiere si trovano cassonetti con la scritta “CARTA E CARTONE” e “PLASTICA” ma sono solo di facciata perché in realtà questi cassonetti vengono utilizzati solamente per i rifiuti indifferenziati. Per non parlare delle campane per la raccolta del vetro che non sono mai state collocate.

Di chi è la responsabilità di ciò è facile dedurlo. Le cooperative che hanno il compito di gestire il servizio non svolgono il proprio compito come di dovere, mentre l’Amministrazione Comunale non vigila come dovrebbe sul modo in cui vengono eseguite queste commesse e addossa le colpe del mal funzionamento del servizio ai cittadini.

In alcune vie gli abitanti del quartiere hanno richiuso puntualmente ogni giorno i coperchi dei cassonetti ritrovandoli aperti la mattina successiva dopo la raccolta da parte degli addetti, quando invece dovrebbero rimanere chiusi. In altri quartieri della città i cassonetti per la raccolta della plastica e della carta hanno i coperchi serrati con un unico foro dove inserire la plastica o la carta, e possono essere aperti soltanto con delle chiavi speciali. Fino a poco tempo fa l’unica zona dove si poteva depositare la differenziata si trovava a Piazza Federico di Svevia. Adesso mancano i cassonetti anche in questo luogo.

L’amministrazione comunale e le cooperative si giustificano dicendo che gli abitanti del quartiere non si curano di mettere la spazzatura nei giusti contenitori, mentre alcune persone difendono la loro noncuranza asserendo che gli operatori svuotano tutti i cassonetti negli stessi camion.

È vero che molti cittadini non hanno la cultura della raccolta differenziata ma è compito dell’amministrazione comunale educare e abituare i cittadini ad un comportamento conforme facendo una giusta campagna d’informazione e effettuando continui controlli sul territorio.

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A gennaio scadrà l’appalto della raccolta dei rifiuti e del conferimento in discarica attualmente aggiudicato dalle Società Ipi-Oikos, ma sembra certo che tale appalto verrà prorogato, nonostante queste Società abbiamo condotto la gestione del servizio in maniera fallimentare.

Inoltre l’Amministrazione Comunale vorrebbe concedere al privato anche la gestione del 25% del servizio attualmente gestito dal Comune.

Ciò sarebbe un grave errore, visto l’esito della privatizzazione nei quartieri. Inoltre la gestione diretta di questa prestazione garantirebbe un maggior controllo del servizio e un risparmio delle casse del Comune.

Nel mese di settembre era stata data la notizia che in novembre il Comune avrebbe attivato la raccolta differenziata porta a porta nel centro storico di Catania. È di pochi giorni fa, invece, il comunicato che ha annunciato che dalla fine di novembre viene sperimentata per la prima volta questo tipo di raccolta in un’altra zona di Catania e non al centro storico.

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Il territorio scelto è delimitato dalla Circonvallazione (esclusa), via Rosso di San Secondo, viale Vittorio Veneto, viale Sanzio, viale Leonardo Da Vinci, piazza Lincoln e via Caronda. In poche parole nella Catania bene, dove già in qualche modo la raccolta differenziata funzionava.

Per quanto riguarda il centro storico, quartiere più popolato, frequentato da tutti i catanesi, meta di tanti turisti, non si hanno notizie. Nessun cambiamento o miglioramento è previsto. Come sempre c’è una Catania di serie A (20%) e una di serie B (80%). La Catania di serie B può aspettare!