Il sindaco ha sottolineato che la scelta delle Orsoline non è dovuta al mancato pagamento del debito ma semplicemente “perché le suore hanno deciso di vendere”; quindi il comune si sta preoccupando di trovare una soluzione temporanea.
Tralasciando l’evidente contraddizione dell’assunto, l’attuale situazione di stallo è, di fatto, il frutto di una lunga agonia causata dalla mancanza di responsabilità della giunta precedente e anche di quella odierna, che tutti abbiamo presente, soprattutto il comitato delle mamme dell’Andrea Doria. La situazione non è stata tuttavia risolta.
L’appuntamento con la Prefettura avvenuto il giorno seguente, ha solo rimandato la questione al 2010: è stato deciso, infatti, il prolungamento del contratto di un anno, l’impegno di saldare il debito e la sospensione della messa in vendita dell’immobile almeno per tutto il prossimo anno scolastico.
In realtà però si è confermato con un rinvio, senza alcuna assicurazione di una stabilità futura, la stessa situazione di incertezza degli anni precedenti; il Comune approfittando dell’assenza di un acquirente ha sostanzialmente rivolto la responsabilità di tutto alle Orsoline e coinvolto la Prefettura per un provvedimento preso in una situazione totalmente al limite ed, inevitabilmente, urgente.
Adesso attenderemo una nuova risoluzione; intanto quest’anno scolastico è terminato, e l’estate aiuterà a rilassare i toni della vicenda, senza distogliere l’attenzione, utile per una maggiore collaborazione tra gli istituti scolastici di S. Cristoforo e meno guerre tra loro, per un migliore coinvolgimento della società civile, associazioni e sindacati affinché non si ripeta lo stato d’urgenza e si mantenga saldo il diritto allo studio logorato da interminabili compromessi.
Loredana Agosta