San Cristoforo: gli antichi mestieri

 

L’antica arte di lavorare il legno

testo e foto di Pinga

pippo3Il nostro quartiere situato al centro storico della città vede ancora adesso la presenza di tanti mestieri manuali. Forse quello che resiste con maggiore intensità è l’artigiano che lavora il legno, nelle sue varie tipologie come il falegname, l’ebanista, il restauratore.

In via Tineo nei pressi del Teatro Greco Romano c’è una bottega di un giovane artigiano restauratore ligneo, Pippo Parisi.

Entro nel suo piccolo laboratorio e chiedo:

pippo2Da quando tempo fai questo mestiere?

“Da 16 anni” risponde “Quando ero ragazzino mi capitava di andare presso la bottega di mio zio che costruiva sedie, così è scaturita la mia passione per il legno. All’età di 15 anni ho iniziato a lavorare durante le vacanze estive dopo la chiusura della scuola e occasionalmente anche durante il periodo del liceo.”

pippo6Hai completato gli studi?

“Si, dopo aver conseguito il diploma al liceo scientifico ho intrapreso a lavorare prima in una falegnameria e poi presso un restauratore di mobili, è stato quest’ultima esperienza ad affascinarmi di più.” Poi continua: “Quando ero studente pensavo che finita la scuola avrei terminato di studiare ma in realtà non è così perché per andare avanti con il mio mestiere devo continuamente fare ricerche ed aggiornami sulle novità di materiali e tecniche per eseguire al meglio il mio lavoro.”

pippo4Chi ti ha insegnato questo mestiere?

“All’inizio pensavo fossero stati gli artigiani catanesi con cui avevo lavorato, ma è al Centro Europeo di Restauro a Firenze, dove ho conseguito il diploma di specializzazione, che ho appreso tecniche di restauro e di lavorazione del legno diverse rispetto a quelle dei nostri artigiani locali. Con gli studi che ho fatto nella città Toscana ho imparato che per restaurare qualcosa bisogna sapere prima come sono state realizzate le opere su cui si sta intervenendo. Così ho imparato l’ebanisteria, falegnameria, l’arte di intarsiare, realizzare dorature, intagli, ed utilizzare il tornio per il legno. Grazie ad un maestro catanese ho imparato una antica tecnica per realizzare cornici a vassoio, dorate o argentate, tipiche siciliane del 1700. Adesso mi appassiona molto realizzare opere fatte con tecniche antiche e materiali moderni. Ad esempio ho creato mobili su misura con intarsi tipici del 1200.”

pippo1Che tipo di clientela hai?

“Il mio obbiettivo principale era quello di restaurare beni sotto il vincolo dei Beni Culturali, ma è difficile trovare questi lavori perché la pubblica amministrazione investe poco sulla cultura e sull’arte. Quindi spesso i miei clienti sono privati che portano da restaurare opere in legno, mobili, sedie o impagliature di queste. Comunque per fortuna c’è sempre qualcuno che crede nell’antiquariato e nelle opere d’arte e così posso realizzare qualche lavoro di qualità. Dopo tanti sacrifici sono riuscito a fare dei lavori importanti: il restauro delle consolle che si trovano nelle stanze del Vescovo presso la cattedrale di Catania, il restauro e le relative dorature di tutti gli arredi della chiesa “Badia di S. Agata”, un crocifisso di grandezza naturale che si trova dentro la chiesa di San Nicolò, in piazza Dante.”

pippo5Hai provato ad insegnare il tuo mestiere ad altri giovani?

“Si ho insegnato anche su progetti pubblici presso alcune scuole, io non sono geloso del mio lavoro come tanti altri miei colleghi artigiani, però noto che i giovanissimi vogliono apprendere velocemente ciò che altri hanno imparato in anni di esperienza, guardando principalmente al guadagno immediato. Ciò è un problema per loro perché apprendono male eseguendo con difficoltà i lavori. Comunque, in un periodo come quello che stiamo vivendo adesso il lavoro è sempre meno e si pagano sempre più tasse, la gente non ha più soldi e spende sempre meno. Manca il lavoro in tutti i settori, la disoccupazione aumenta sempre più, le persone non riescono neanche a fare la spesa, si privano di tutto. Per questo si notano tante botteghe chiuse, tanti mestieri scomparsi. Il futuro non è molto roseo”.

L’industrializzazione, l’elettronica, le nuove tecnologie hanno portato alla riduzione progressiva ed a volte alla totale scomparsa di molti mestieri manuali. Una volta i genitori mandavano i figli a lavorare sin da piccoli per imparare un mestiere o per aiutare la famiglia a guadagnare qualcosa in più, mentre adesso non c’è più neanche questa opportunità per i giovani.