San Libero – 130

Gasterarbeiter. Trent’anni fa, gli operai italiani in Germania saltavano e ballavano per le strade dopo Italia-Germania, la mitica, quella di Gianni Rivera e Pertini. E i tedeschi li guardavano compassati, sorridendo benevolmente e col solito disprezzo. Trent’anni dopo, noi siamo diventati i tedeschi, e i senegalesi sono diventati noi.

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Un fighetto di vent’anni che non ha mai fatto nulla nella vita si permette di guardare dall’alto in basso un muratore quarantenne con le mani sporche di calcina. Il primo, secondo lor signori, sarebbe l'”italiano”; e il secondo lo “straniero”.

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“Mi dia sei uova”. Il droghiere prende sei uova dal cesto e le incarta in un foglio di giornale. “Cinquanta lire l’una. Fa trecento lire”. Tiro fuori una carta da cinquecento e lui mi dà il resto, in monete da cento, da cinquanta e da dieci. “Che dice, il Milazzo perde domenica?”. “Mah. Certo, se non rimettono Salmeri in porta…”. Ho pagato: sei uova. Gratis: un foglio della Voce di Milazzo e un parere sul Milazzo Football Club.
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“Mi dia sei saponette”. “Ecco. C’è l’offerta speciale. Sei per seicento tremilasei, con l’offerta tremiladue. Ah, prenda il tagliando: viaggio per due persone a Parigi, tanti auguri!”. “Grazie”. Dò diecimila lire e mi tornano due banconote e due monetine. Ho pagato: sei saponette, la confezione delle saponette, un possibile viaggio a Parigi, e inoltre – rifletto guardando il poster di Claudia Cardinale che mi mostra le saponette da sopra il banco – un pezzetto del sorriso di Claudia (il costo della pubblicità lo pago io). Gratis: il “tanti auguri” della cassiera del supermercato.
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“Mi dia sei CD”. Sul display compare la cifra “120.oo”). Cazzo. Quarantamila l’uno. Debbo comprarmi un masterizzatore. Passo alla cassa, infilo la carta di credito nella fessura e passo davanti al commesso, un ragazzo (precario) sulla trentina che mi squadra senza dir niente e mi riconsegna il pacchetto. “Grazie – dico io – buongiorno”. Ma lui sta già scannerando i CD di un altro cliente. All’uscita passo davanti ai due vigilantes, uno dei quali mi guarda sospettosamente. Ma mi lascia passare.
Ho comprato: 6 CD (cinque o sei euri ciascuno), la mia quota delle campagne pubblicitarie dei 6 CD (altri cinque euri a CD), la mia quota della villa megagalattica che s’è appena comprato il fighetto in copertina, la mia quota della stock option da un milione di dollari regalata a Natale al megamanager della CD Corporation… ah, e naturalmente la mia quota di vigilantes e compagnia. Gratis: un bel niente.
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Allora, io vorrei semplicemente comprare sei CD. Non ville a Beverly, nè stock option nè pubblicità meravigliose: solo i miei sei CD. Ma come faccio?
Forse, alla Tobin tax di cui parlano i noglobal (e non solo loro) bisognerebbe affiancare una tassa sulla pubblicità, qualcosa che costringa ciascun prodotto a contenere le spese pubblicitarie a diciamo non più del dieci per cento del valore del prodotto.
(Sì, ma in questo caso come si finanzierebbero i giornali e la tv e tutto il resto? Non si finanzierebbero, e quindi sarebbero costretti a tornare al mercato, quello vero).

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Al centro di tutto. La mafia tratta con il nuovo Stato. In cambio, può dare il silenzio definitivo sul vecchio Stato. I due Stati, vecchio e nuovo, sono padre e figlio.
Il “metodo Falcone” (prova-pentito-prova) ha funzionato ed è l’unico che abbia la possibilità di funzionare; non a caso, è stato combattutissimo dai giornali e dagli opinion-makers che accettavano (di fattto, oppure anche inserendovisi) l’egemonia sulla Sicilia del potere mafioso.
Così come ha funzionato la sua concezione realistica, e dunque unitaria, di Cosa Nostra: non tanti tentacoli, ma una piovra. Anche questo caposaldo è stato combattutissimo (il ruolo tecnico di Carnevale a favore della mafia consisteva proprio nel contrastare questo specifico “teorema”) e viene tuttora contrastato dalla Cassazione, anche ora che non c’è più Carnevale.
Questo scontro fra antimafiosi e collaborazionisti è tuttora al centro della vita politica italiana, e ne costituisce il background reale. Nessuna grande impresa e nessuna forza politica italiana ha infatti mai saputo realizzare il progetto politico dei “poteri forti” italiani meglio di quanto ci sia riuscita, nei suoi momenti migliori, Cosa Nostra.

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Aritmetica. Berlusconi meno il sorriso di Berlusconi uguale Bossi.

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Vita di Partito. Il compagno Bondi Sandro fu Spartaco, di Massa Carrara, è stato nominato Portavoce in Capo, con competenza su tutta la comunicazione ufficiale del Partito su tutto il territorio nazionale. L’ambito incarico corona una lunga e operosa carriera di comunicatore politico: entrato giovanissimo nelle file del Pci, il compagno Bondi ha successivamente messo le sue competenze al servizio della Lega Agitatori Communisti di Toscana, del Circolo Togliatti di Poggibonsi (Siena), del Comitato per la Celebrazione del XXXV Annniversario della Repubblica Popolare di Margovia e infine della Direzione Nazionale Stampa e Propaganda del Partito Comunista Italiano, sia prima che dopo le successive trasformazione di quest’ultimo in Partito Democratico della Sinistra, in Democratici di Sinistra e infine in Democratici.
Autore di fondamentali opere su Lotte dei Viticoltori di Empoli contro il Granduca (1967), Vita del Compagno Chin-Chi-lao (1971), Capitalismo e Baccarat (1981), Pianeta Sostenibile e Solidale (1990), Governare Senza Infastidire Nessuno (1994), Una Storia Italiana (2001), Bondi si è in questi mesi distinto per un particolare attivismo, guadagnandosi sul campo la promozione a responsabile nazionale della comunicazione del Partito (di Forza Italia).
Al neo-promosso compagno le congratulazioni della redazione di San Libero per il meritato riconoscimento e l’augurio che, per lui come per gli altri compagni nelle sue condizioni, l’anno in corso sia foriero di ulteriori immarcescibili prossenetische gratificazioni.
(Quanto partito, per produrre un arrivato).

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Www-lupmann-com. La posta elettronica di un impiegato può essere controllata dalla ditta per cui lavora. È stato stabilito a Milano, dove un’impiegata aveva denunciato la ditta per violazione di corrispondenza. Echelon vs Fantozzi.

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Il braghettone elettronico. Nessuno ricorda più il nome del pittore cui un papa pinzochero affidò, nei primi anni della controriforma, l’incarico di ripulire gli scandalosi nudi di Michelangelo che infestavano chiese e cappelle della Roma perbene. Per le strade di Roma, i monelli si assiepavano a schiamazzare dietro al maestro che se ne andava pomposo al suo lavoro, con pennelli vernici assistenti e tutto. Foglie di fico, rami strategici, braghette di biacca – il lavoro della giornata consisteva in questo. Finchè Pasquino, a un certo punto, lo nominò “Er Maestro Braghettone”; e Braghettone rimase per l’eternità.
Tutto questo per dire che in America è stata quotata in Borsa, ed è fra le società più di successo, la CleanFlicks Inc: la”mission” della società consiste nel prendere filmacci “pornografici” o addirittura communisti e ripulirli, con appositi software, di ogni traccia di baci, di cosce, di tette scomunicate e di sovversivismo.

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Sicilia. “Entro pochi anni avrete il ponte di Messina”: solenne dichiarazione, alla presenza del Capo del Governo, degli amministratori della Società del Ponte appena nominati.
Nel frattempo, a Palermo la gente fa le barricate per l’acqua. A Santo Stefano, uno dei pochi paesi della Sicilia in cui l’acqua arrivavva regolarmente per via di un lago sotterraneo proprio là sotto, il governo ha privatizzato e acqua e lago. Adesso nei supermarket si può comprare la minerale “Monti Sicani” (un euro a bottiglia), ma le fontanelle del paese sono rimaste all’asciutto.

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Scienza. Le ragazze moderne preferiscono mettersi con uno che abbia un sacco di soldi piuttosto che con chi non abbia una lira. La sorprendente scoperta è stata fatta da un’equipe di ricercatori della Cornell University, dopouna ricerca condotta in ventitrè grandi città americane.

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Giustizia. Secondo il ricercatore scozzese Gavin Menzies, esperto di storia della navigazione e già ufficiale della Royal Navy, sono destituite di fondamento le accuse tradizionalmente rivolte al marittimo italiano Cristoforo Colombo di avere scoperto l’America. A commettere lo scoprimento sarebbe stato invece un personaggio di origine cinese, noto come Zheng He, che avrebbe portato a termine il suo disegno già nel 1421, molti anni prima che venissero fuori le accuse a Colombo.
Quest’ultimo, peraltro, si era sempre difeso affermando di avere scoperto non l’America ma l’India: Toro Seduto è un indiano, mica un cowboy, belin! aveva sostenuto fino all’ultimo il navigatore genovese.
Il piano di Zheng He, viceversa, era stato fin dall’inizio concepito per scoprire proprio l’America: non un equivoco, ma un piano accuratamente premeditato avrebbe mosso il diabolico cinese nel suo viaggio da Nanjing a Las Vegas. L’atroce ipotesi, che ha provocato un fremito d’orrore fra i gentlemen della Royal Society, è stata purtroppo corroborata da Menzies con tale dovizie di particolari da non lasciare dubbi in proposito.

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Heri dicebamus. “America. Un presidente proclamato da un ufficio presieduto da suo fratello, votato da meno di metà degli elettori, in un’elezione a cui ha partecipato meno di metà dei cittadini, fra un paio di mesi verrà a bombardare qualcuno per insegnargli la democrazia” (4 dicembre 2000).

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Parigi. Burrasca sulla polizia dopo l’incredibile serie di rapine – di nessuna delle quali è stato possibile individuare gli autori – che da qualche settimana colpiscono negozi di lusso e banche del centro storico della capitale. La tecnica è sempre la stessa: un rapinatore solitario, vestito di una calzamaglia nera, fa irruzione nei locali dopo aver cloroformizzato con un misterioso spray impiegati e clienti.
Per ordine del ministro dell’Interno, un “consulente straordinario” è stato affiancato al responsabile della Sezione Investigativa commissario Jules Maigret. Al Quai des Orfevres la misura viene considerata “punitiva” nei confronti degli investigatori francesi. Questo non sembra tuttavia turbare più di tanto l’ispettore Gimko (il consulente inviato dal ministero) che non sembra tuttavia navigare in acque migliori del più anziano collega.

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Boston. Novità alla Hewlett-Packard dopo la fusione con l’altra multinazionale dei computer, la Compaq. Insieme, adesso, sono il principale produttore di computer del mondo: hanno fuso i bilanci, hanno unificato i database-clienti, e hanno cominciato a licenziare programmatori e operai; diecimila adesso, e altri cinquemila l’anno venturo.

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Mosca. Nessuna manifestazione popolare, nè favorevole nè contraria, ha accolto Putin al ritorno dallo storico convegno in cui – come hanno proclamato per settimane i giornali italiani – la Russia dopo due secoli, grazie alla genialità diplomatica del nostro Ministro degli Esteri e Capo del Governo, è rientrata nell’occidente.
I motivi del mancato interesse sono tanti. Innanzitutto Putin, come quasi tutti i suoi predecessori degli ultimi cent’anni (esclusi Krusciov, Lenin e Gorbaciov) viene dai servizi segreti ed è un ex-capo del Kgb; non è particolarmente giovevole alla salute, secondo l’antica saggezza del moscovita qualunque, andare a ficcare il naso nelle sue faccende.
In secondo luogo, nella giornata del signor Popov c’è pochissimo spazio per qualunque cosa che non sia l’immediata sopravvivenza quotidiana. Secondo i rilevamenti ufficiali del 2001, nell’ex Repubblica Socialista Sovietica Federalista Russa, oggi semplicemente Russia, il livello di sussistenza minima è sceso a circa 55 euri al mese. Sopra questa cifra si viene considerati nella media, sotto di essa si è ufficialmente poveri; quest’ultima categoria, sempre stando alle cifre ufficiali, comprende quarantaquattro milioni di cittadini su una popolazione complessiva di centoquarantacinque milioni.
Quest’ultima cifra è peraltro destinata a diminuire: ormai da diversi anni, a causa del collasso pressocchè totale del sistema sanitario, il saldo anagrafico è largamente negativo. Le statistiche del 2001 registrano una media di circa duemila nascite e tremilacinquecento decessi al giorno. Fra le cause di morte tornano ad affacciarsi in misura significativa figure pre-industriali come la tubercolosi (76 casi mortali su centomila unità di popolazione), la sifilide (234 casi su centomila) e le crisi post-parto (44 decessi ogni centomila abitanti).
Insomma, la Russia è in tocchi; non ci vuole molto denaro per comperarla; basta che il venditore sia saldo in sella (e Putin certamente, fra Kgb e nomenklatura, lo è) e quanto agli acquirenti non mancano di certo.
Nell’immagine forse romantica, probabilmente ingenua ma comunque profondamente radicata in noi della vecchia Europa, tuttavia, una Russia allo stremo non è la stessa cosa che una Russia morta. Per noi la Russia è sempre quella di Tolstoi, dei deportati di Dostoievski, di Babel, di Solgenitsin, di Stalingrado: un paese infelice e immenso, non molto sofisticato ma profondamente vissuto, e orgoglioso.
Un mondo di generali bestie, di zar, di dittatori, di sbirri e spie – e di milioni e milioni di semplici esseri umani, non retorici, banali; ma profondamente patriottici, e assolutamente invincibili nelle loro povere case. Questa Russia minore entra rarissimamente nello spettacolo della “storia”; ma quando c’entra, non c’è potenza al mondo che abbia mai potuto impedirle di ricostruire se stessa e di spazzare via ogni conquistatore.
Per questo, avremmo considerato più realistico per l’occidente (qualunque cosa significhi questa logorata parola) non affidarsi, per quanto riguarda i russi, a una pace comprata; sarebbe stato meglio trattare alla pari con un Gorbaciov piuttosto che corrompere alla meno peggio un Putin qualunque. Perchè Gorbaciov, per quanto impopolare, era russo mentre Putin – che sembra così potente – non lo è, e un giorno verrà sostituito da russi veri, con cui dovremo ricominciare a fare i conti a ripartire da zero. Ma forse questa è solo la paturnia di un vecchio europeo che ancora si ostina a leggere Tolstoi.

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Anche. M’era scappata questa chicca: “Celebrata anche in Sicilia la festa della Repubblica” (dal tg3 locale del due giugno).

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Daniel wrote:
< Prima dici “basta con le divisioni e i bertinottismi”; poi dici “non voterei per una coalizione che ripresentasse Bianco”. E non capisci che è proprio per non votare gente come Bianco che la c.d. sinistra si è alienata il mio e gli altri voti? per non parlare della guerra; per non parlare dell’organizzazione del G8 di Genova -appunto, organizzato dal centrosinistra. Gridare aiuto aiuto dopo che siamo stati svillaneggiati a favore di ex democristiani e industriali di provata fede inquinante e mafiosa? È che ti è presa la passione per Cofferati, e capisco che nello stato in cui siamo Cofferati sarebbe un terno al lotto. Ma io a scatola chiusa non compro nemmeno Arrigoni.>

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Beppe Sini wrote:
< Sullo scambiare i simboli per la realtà. Quanti abominevoli crimini sono stati commessi per questo >

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Will<sksp@uk.gay.com> wrote:

< Ma quando morirò tu soffoca il tuo pianto,
quando il mondo saprà dalla campana
che questo mondo vile ho abbandonato
per andarmene ai vermi. E quando leggi

questo, tu non pensare a me che scrivo:
io – poichè tanto ti amo – preferisco
dai tuoi dolci pensieri restar fuori
che con il mio ricordo farti triste.

Se ti cadrà lo sguardo sui miei versi
dopo che sarò terra, oh! non chiamare
il mio povero nome. Scordalo. E anzi lascia
che il tuo amore col corpo mio si spenga:

che non ti veda piangere quella gente perbene
che non possa schernire, morto me, il nostro amore >