Donatella wrote :
< Subject: Paura.
Essere no-global è reato. L’hanno arrestati, no?, e allora è reato. Io non sono no-global. Ma sono contro questo governo. Essere contro questo governo, dichiarare di essere contro questo governo, cosa comporterà? Direttamente la pena di morte? Mi fucileranno in piazza? O mi faranno semplicemente sparire? Solo perchè non la penso come loro mi considerano una pericolosa sovversiva? Rivoglio i miei diritti. Il diritto di pensare, di parlare, di manifestare, di mandarli al diavolo se non mi piacciono. Rivoglio la mia libertà. Ho paura, giuro. >
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Cara Donatella
niente paura. Semplicemente, datti al terrorismo. Picchia gli immigrati, minaccia di sparare ai giudici, datti alla lotta armata: è quel che vuole il governo. Mentre comportandoti civilmente rischi effettivamente qualche cosa, così non rischi niente. Puoi scegliere tra fare il terrrorista “di sinistra” (in questo caso ti rimprovereranno un pochino, ma solo in pubblico: concretamente ti lasceranno magari qualche vittima senza scorta) oppure quello “di destra”. In questo caso lascia stare le bardature da nazista, che sono fuori moda, e fa’ il terrorista moderno, multimediale: “I giudici sappiano – proclamerai per esempio – che una pallottola costa solo un euro!”. Oppure “Ho cinquecento uomini – minaccia – pronti a farsi saltare in aria per la libertà!”. In questo caso non solo non ti diranno niente, ma ti faranno pure ministro.
Il povero Caruso, che non ha capito nulla di tutto questo, in galera c’è finito infatti non per terrorismo, ma per antiterrorismo. Si è rifiutato, il mascalzone, di incitare alla guerriglia urbana, di “militarizzare il movimento”, di cascare insomma nella solita trappola che i governi ogni volta preparano, quando se la vedono brutta, ai giovani dei movimenti: ne ammazzi qualcuno (a bombe, come nel 69, o a revolverate, come nel 77), aspetti che quelli reagiscano violentemente e poi ti fai la tua brava campagna “contro la violenza”. E così campi tranquillo per altri vent’anni.
Il movimento di questi anni – Caruso in testa – nella trappola viceversa non c’è cascato. Di fronte a un ragazzo assassinato in piazza, a migliaia di feriti, a centinaia di torturati, non ha perso la testa. Ha ricominciato ad avanzare forte e tranquillo, parlando con le persone, estendendo se stesso. E questo, a Caruso e agli altri, i terroristi di stato (ti pare forte questa parola? bene, pareva forte anche quando la usavamo per Piazza Fontana) non lo perdoneranno mai.
(Ah: e che ci azzeccano, gli inquirenti di Cosenza, in tutto questo? Niente: evidentemente, per qualche motivo che non sappiamo, erano gli unici fidati. Vecchia storia in Italia, d’altra parte: il processo per piazza Fontana mica lo fecero a Milano: lo dettero ai giudici… di Catanzaro. E quando ammazzarono Matteotti, tanti anni fa, il processo non fu fatto a Roma bensì, in camicia nera, dai magistrati di Chieti. Queste due cittadine sono oggi citate, negli annuari giudiziari, come esempi non propriamente da lodare).
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Avviso. Per ordine di S.S. il Sommo Pontefice, l’Italia sarà d’ora in avanti una repubblica laica. S.E. Rev.ma il Cardinale Segretario di Stato è incaricato dell’esecuzione del predetto Decreto. Ai trasgressori pene precuniare fino a scudi duecento e tratti di corda ad arbitrio di Sua Eminenza.
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Di qua dal Tevere. Dei politici, chi s’inchina, chi si genuflette, chi bacia le mani; un boss mafioso addirittura s’è convertito. Tutti naturalmente rilasciano dichiarazioni entusiaste. L’unico che sta zitto, in un angolo, è Fassino. Si avvicinano i giornalisti: “Onorevole, un commento!”. E lui, dopo un silenzio: “Le parole del papa non si commentano. Si meditano”.
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Agrigento. Allarme dell’Unesco per i trenta siti archeologici mondiali, ritenuti “di primaria importanza per l’umanità”, che vengono ritenuti “a grave rischio”. Fra essi, naturalmente, ci sono i Templi di Agrigento, che secondo l’Unesco si trovano – a causa della barbarie della popolazione circostante – in una situazione non migliore di quella delle pagode di Ankor (Cambogia), sottoposte a continui saccheggi, o dei Buddha giganti di Bamyan (Afganistan) che finirono ditrutti dai talebani. Secondo il massimo organismo culturale del pianeta, dunque, la popolazione di Agrigento ha un livello di sensibilità culturale paragonabile a quello dei khme rossi o dei talebani. Che vergogna.
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Giornalismo. Il giornale elettronico si chiama Google News ed è semplicemente un motore di ricerca su circa quattromila siti di news sparsi per il mondo. Le notizie più riportate – ragiona il direttore robot – debbono essere le più importanti: e dunque mettiamole in apertura. Poi tutte le altre, in ordine di grandezza: l’algoritmo le seleziona automaticamente e altrettanto automaticamente le mette in pagina. Tutto questo, nel giro di pochi secondi: niente Ansa, niente telefonate concitate e niente caffè. Di buono c’è che un direttore di questo genere di solito non è il fratello o il cognato dell’editore e dunque è – relativamente – indipendente.
Poi c’è il giornalista elettronico. Si chiama “Author”, è estremamente efficiente (una cartella in cinque secondi) e non ha mai opinioni contrarie a quelle del governo. “Author”, infatti, è un software sviluppato da due scienziati della North Carolina University, James Lester e Charles Callaway: è programmato per convertire, mediante appositi algoritmi, una serie di dati disordinati in una storia leggibile da qualunque lettore. E’ in grado di “imparare”, cioè di registrare in memoria il ritmo e le occorrenze di un enorme numero di frasi tratte da modelli letterari e giornalistici, e di servirsene con “intelligenza” nei momenti opportuni. Abbinandolo a un’agenzia (Ansa, Reuter, ecc.) “legge” i flash, li memorizza, li coordina fra loro, e alla fine comincia ordinatamente a comporre il pezzo, completo di titoli e occhielli, come farebbe un qualunque giornalista.
Naturalmente – ma questa è un’illazione mia – è possibile gestire delle keyword per abbinare determinati concetti a determinate parole: the word “pensionato”, ad esempio, viene automaticamente associata a un paragrafetto (scelto da apposito database) sulle terrificanti conseguenze delle pensioni sociali per l’economia.
Così, dopo anni di tentativi – non sempre riusciti – basati sulla castrazione di esemplari umani, gli editori sono riusciti a creare il Giornalista Perfetto. Non è stato facile: ma finalmente ci siamo arrivati.
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TeleKGB. Notizia vecchia, ma io non la sapevo. Pare che ci sia stato un accordo fra la Rai e la televisione russa: si sono incontrati il nostro Baldassarre e il Baldassarrov moscovita alla presenza dell’ambasciatore italiano (ecco a che cosa servono gli ambasciatori!) e hanno concordato una dettagliata serie di iniziative comuni. La televisione di stato russa, la Rtr, è ormai l’unica del paese: tutte le altre sono state chiuse manu militari da Putin (coi giornalisti in galera), e anche ultimamente un’emittente di provincia è stata chiusa d’autorità perché appoggiava il terrorismo. Comunque, alla fine i due hanno brindato all’mportanza che l’informazione televisiva riveste per la democrazia. Non so se la frase l’abbia detta Baldassarre o Baldassarrov: in ogni caso indica un notevole sense of umour da parte del suo autore.
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Il ministro Castelli querela la Franca Rame che gli ha dato del pirla. Pirla generico, in questo caso, però non è appropriato: uno come Castelli, tecnicamente, una volta sarebbe stato definito un pistola.
(L’Europa ha fatto la direttiva di legge contro razzismo e xenofobia. Lui s’è rifiutato di approvarla perché Con questa potrebero mettere dentro anche l’Umberto).
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Afganistan. Sei ragazzi uccisi dalla polizia militare nel corso di una protesta studentesca a Kabul. I giovani protestavano contro le cattive condizioni dell’università. La polizia dice che fra li studenti c’erano infiltrati che hanno provocato i disordini. I talebani, in questo caso, non c’entrano niente: è una strage del tutto democratica.
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America 1. E’ morto in un incidente aereo l’unico senatore democratico contrario alla guerra in Iraq, Paul Wellstone. Nel 1988 era morto in un altro incidente aereo Salem Bin Laden, fratello di Osama e socio dei Bush nella Arbusto Energy.
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America 2. La Conferenza Episcopale usa – la massima assemblea della Chiesa Cattolica negli Stati Uniti – ha emesso un documento ufficiale di condanna della politica militare del governo, invitando fra l’altro i fedeli a praticare l’obiezione di coscienza contro una eventuale guerra in Iraq. La decisione è stata presa quasi all’unanimità (quattordici voti contrari su duecentoquaranta).
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Americhe. In Argentina, la crisi economica – di cui non si parla più – ormai ammazza i bambini. Il cinquanta per cento della popolazione (cioé una ventina di persone) è ormai sotto i livelli di povertà. Duecentosessantamila bambini sotto i cinque anni versano, secondo le autorità sanitarie, in stato di denutrizione. E di denutrizione muoiono, in media, tre bambini al giorno.
Sbrigati, Lula!
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Notizia importante. Dall’anno prossimo la Pepsi cola non sarà più color caramello ma – fermo restando il sapore – sarà di colore blu. Alcuni miliardi di dollari verranno investiti per farlo sapere ai consumatori e per montare un adeguato lancio publicitario.
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Iran. ”Questi libri sono pieni di stregonerie e di riti pagani” ha sentenziato il mullah. Mettono in pericolo i nostri figli! ha gridato un fanatico. Bruciamoli! ha urlato un altro. E detto fatto il corteo dei religiosi, mullah in testa, s’è diretto verso la piazza al centro del paese e lì s’è fermata e ha cominciato a distruggere pubblicamente alcune decine di copie del libro incriminato (per la cronaca, Harry Potter di J.k.Rowling. Mentre i più fanatici distruggevano i libri e il mullah li benediva, la folla dei fanatici gridava Allah!.
Piccola correzione: la folla dei fanatici non gridava Allah bensì Alleluia. Il mullah non era un mullah ma un pastore cristiano fondamentalista, il reverendo Douglas Taylor. E tutto questo non è successo affatto in Iran bensì a Lewinston, Maine, la settimana scorsa.
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toni wrote:
< Marco Tarchi dice: Definirmi “postfascista comunitarista” e’ ridicolo. Ho criticato il neofascismo e il postfascismo in vari libri. Alle ultime elezioni ho votato contro il centrodestra. Le riviste che dirigo sostengono si’ posizioni comunitariste, ma solidali, multiculturali. E lei gli risponde che Mi compiaccio col signor Tarchi per la sua adesione ai principi democratici.
Ma io in questo momento ho davanti a me il numero 255 della rivista Diorama diretta dal Tarchi. E’ il classico esempio di riciclaggio di quel nazimaoismo che a Padova era diffuso dalla libreria Ezzelino e dal duo Freda e Ventura. Si recensisce Impero di Negri e si contemporaneamente si diffondono testi tipo “Fascismo, socialismo, europa” e “Socialismo fascista”. Basta un’occhiata all’iconografia per capire il gioco che si sta facendo. La storia è vecchia. Che poi il figuro dica che non ha votato per “il centrodestra” è un’ammissione abbastanza palese che ha votato per Forza Nuova. Ci si potrebeb anche hiedere da dove gli venga il denaro per la sua orrida pubblicazione. Sempre che, come ai vecchi tempi, non siano direttamente uomini dei servizi a sovvenzionare il tutto.
Lei continui la catena ch’è ottima – lo dico anche se non condivido le sue idee se non parzialmente – ma certi orridi figuri li lasci fuori, in molti penso che glie ne saremo grati >
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Mimmo, Riccardo e Giacomo together wrote:
< Utente solitario, alla campagna
cambi canal sin che non muore il giorno
ma un’unica tivvù riempie la valle.
E ti rimembri ancora di quel giorno
quando pagando il canone pensavi
d’esser signore almeno nel soggiorno
ove mille canali tu cambiavi.
Tu, comandato in casa e in ufficio umiliato,
nei tasti gialli del tuo raggio nero
trovavi il gusto del potere vero.
E i canali schizzavan come matti:
scelti, poi rifiutati,
alzati e poi abbassati.
Zac! e cacciavi Vespa! Zic! e ingrandivi Fede!
Della spada elettronica
eri l’unico erede.
Ma venne il monopolio dell’etere uno e trino
ove la stessa nota va da sera al mattino
Oh povere notizie che più non vengon date,
oh trasmissioni spente, oh dirette annullate!
Nelle Americhe ammiri
giornalisti aggressivi,
qua regnano dispotici
onorevoi-divi
e interviste servite
da cauti maggiordomi
inchinantisi all’ordine
di “abbassare i toni”.
Quando sei reti cantano come un’unica orchestra,
spegni il telecomando e apri la finestra!
Ma ancor tu non t’arrendi,
e nuove reti attendi. >