Dickens. Il Governo di Sua Maestà ha formalmente vietato a mendicanti e vagabondi, sotto sanzione di severe pene, l’ingresso nella città di Londra. Molti di questi mendicanti appartengono a quanto si legge sulle gazzette, che sono ivi in gran numero e si leggono non solo dal ceto colto, ma sin dalla plebe) alla razza che sul continente vien detta dé Zingari, o Gitani. Ad una di costoro, colta a mendicare sulla pubblica via, il Magistrato (in parrucca?) ha rivolto l’ammonizione: “dillo alle tue amiche, ragazza: la prima di voi che rivedo, la metto dentro”. Beggar’s Opera, Olivier Twist, la Reggenza, la peine-forte-et-dure. I Whigs al potere (da poco), la nuova economia, la Compagnia delle Indie. Moll Flanders (nigeriana?) a Newgate. In più, c’è internet.
Europa. Manifestazioni in Germania per l’Anschluss. Scontri fra giovani socialdemocratici e SA a Berlino. I nazisti chiedono il ritorno dell’Austria nel Bundesreich. Naturalmente è impossibile, perché ciò rovinerebbe gli equilibri europei. I governi del continente sono troppo seri e responsabili per consentire simili avventure. Il Governo italiano, in particolare, segue con vigile attenzione l’evolversi della situazione che è da considerarsi assolutamente sotto controllo. Passiamo adesso ai programmi di musica leggera. Di Alberto Rabagliati, Baciami piccina.
America. Elezioni nell’Oklahoma. Il candidato Mark Detro, repubblicatno, ha annunciato che darà un piccolo dono ai sostenitori più meritevoli del suo partito. Una rivoltella o una pistola automatica, a scelta.
Mozambico. Il World Watch Institute annuncia che sono in via di avanzato scioglimento i ghiacci di quasi metà del Mar glaciale artico. Si sono già sciolti per circa un quinto i ghiacciai che ricoprono l’Himalaya. Il fenomeno è ormai sensibile anche in Antartide, dove pezzi di banchisa si sono staccati dalla massa principale dei ghiacci. Il Mozambico c’entra perché è quello che ne paga le conseguenze.
Sindacato. Non esiste sindacato per i lavoratori Usa il cui posto di lavoro è, non metaforicamente, una galera. Non hanno contratto, non hanno pensione, guadagnano – senza contributi – da centoventimila lire al mese in su, non possono scioperare; fanno parte dei vari “programmi di lavoro” delle aziende private, crescono rapidamente e sono già ottantamila.
La popolazione carceraria negli Stati Uniti è attualmente vicina ai due milioni di persone. Tolti i vecchi, le donne, i white collrs e i militari, non si capisce bene dove le aziende – col boom economico attuale – dovrebbero andare a cercare i lavoratori di cui hanno bisogno: se non nei penitenziari.
Dibattito fra sindacati e imprenditori. I primi mostrano qualche preoccupazione per l’effetto tutto ciò può avere sulle condizioni di mercato dei lavoratori “normali”. I secondi sottolineano il profondo valore morale dell’iniziativa, sostenendo che l’onesto lavoro ha l’effetto di recuperare alla vita civile molti criminali.
In Europa, dove l’iniziativa approderà sicurissimamente nei prossimi mesi, abbiamo due precedenti specifici che fanno sperare in una buona integrazione dei “programmi di lavoro” nel quadro dell’economia. Il primo, vicino nel tempo e connesso allo sviluppo delle tecnologie, è stato sperimentato da aziende d’avanguardia come la IG-Farben, la Siemens, il dipartimento fabbriche delle Ss ed altre, ed era basato sul principio testé richiamato del recupero alla vita “normale” mediante il lavoro carcerario ( (“Il lavoro rende liberi”). Il secondo, dopo la fine della Guerra Fredda e la caduta del muro di Cartagine, dagli imprenditori romani che dettero vita – col lavoro servile: perché, con la globalizzazione, di contadini non ce n’erano più – ai “latifunda”.
Cronaca. “Salva neonato aggredito da un pazzo, tragedia sfiorata nel Comasco”. Valmorea (Como). “Nella centrale via Garibaldi” un italiano sui 45 anni, in stato di esaltazione, si è avvicinato alla carrozzina dove dormiva un neonato di sei mesi ed ha aggredito madre e neonato col calcio della doppietta. I colpi dell’energumeno sono stati però deviati da un passante prontamente intervenuto, un operaio libanese di 28 anni. Il giovane, dopo una violenta colluttazione, “è infine riuscito a immobilizzare l’aggressore che è stato successivamente preso in consegna dai carabinieri di Olbiate Comasco prontamente intervenuti”.
Cronaca. “Monza. Un extracomunitario di origine marocchina, conosciuto in zona perché elemosinava come lavavetri, stanotte è stato travolto e ucciso da due auto mentre attraversava a piedi viale Lombardia. Urtato e fatto cadere da una Punto e poi arrotato da una Panda, lo straniero è morto sul colpo”.
Politica. Cena elettorale di Veltroni all’hotel Egife di Roma, prezzi fra 100mila e un milione, coupons di prenotazione in vendita nelle sezioni Ds. Tea-party elettorale di Bertinotti al Biffi Scala di Milano, molto lodato per l’oculata scelta delle cravatte, alla fine gli hanno regalato una regimental.
“Poi dice che uno si butta a sinistra… “.
Italia. Statistica: è obeso il venti per cento dei bambini fra i 7 e i 10 anni.
Giornalismo. Quotidiani, copie vendute fra il 90 e il 1999 in Italia: meno 871906. Quotidiani venduti ogni 1000 abitanti: 317 in Inghilterra, 309 in Germania, 290 in Olanda, 145 in Francia, Italia 102 (132 al nord, 55 al sud). Guadagni delle aziende editoriali: 45 miliardi nel 96, 261 miliardi nel 98. Percentuale della pubblicità sui ricavi: 50, 5 per cento.
Allora:
a) l’Italia, come giornali, non sta in Europa. Nel suo complesso, è superata da tutti meno Grecia e Portogallo. L’Italia del nord resta anch’essa largamente al di sotto della media europea..
b) l’Italia del sud è decisamente nel Terzo Mondo (sotto la Turchia, per intenderci). Povertà? No: la Sardegna, regione povera, è al 124 per cento. È anche l’unica del sud in cui non ci sia monopolio della stampa, e in cui questa non abbia in qualche modo colluso coi poteri mafiosi.
c) in dieci anni, i quotidiani italiani hanno perso quasi un milione di lettori. Nel giro di due anni, i padroni dei giornali invece hanno guadagnato oltre duecento miliardi in più.
d) la pubblicità, per gli editori, ormai conta più dei lettori.
Particolare curioso: Fra il 96 e il 98 i settimanali perdono 885668 copie ma i mensili ne guadagnano: 652059. Per caso l’approfondimento comincia a vendere meglio del bla-bla? Io, sul metrò, trovo sempre più libri e sempre meno quotidiani.