29 settembre 2003 n. 198
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La Terza Parte. In Esclusiva Assoluta, la terza parte dell’intervista di Berlusconi a Spectator.
(Il giornalista sorseggia un martini dry, si pulisce la bocca con un angolo di tovagliolo. Berlusconi, scortato da due guardie del corpo, entra nella stanza completamente nudo con due bottiglie di Jack Daniels in mano)
Giornalista (sconcertato): Ma…. ma che fa? cosa sta facendo?
Berlusconi: And then? It’s an informale chiaccherata, or not? Do you feel uncomfortable if I stay naked for the interview?
Giornalista (sempre più basito): Parli pure italiano, la capisco… Beh, ok, se lei è più a suo agio così…
B.: AHAHAHhaha you cascaded in my joke! (con un gesto rapido Berlusconi mette le dita al collo, le infila sotto la carne all’altezza del pomo d’adamo, e strappando rivela un completo bianco di lino, nascosto sotto il vestito di pelle umana; appoggia le bottiglie sul tavolino di mogano e si siede su Enrico Mentana).
B. (mettendosi comodo): Bene, where did we remained? Dove eravamo rimasti? Lo sa che anch’io sono stato in gioventù giornalista intervistatore di premier esteri per una rivista che conta come il due di picche?
G. (guarda le bottiglie di JD): E quelle?
B.: Non si preoccupi, sono piene di urina. Do you know pee, piscio, how you call it.
G. (dopo una pausa): Beh, ok. E’ pronto presidente? Visto cosa è successo nel precedente blocco d’intervista, io direi di partire con qualcosa di più leggero: ci parli della nascita di Forza Italia.
B. (tira una lunga e rumorosa sorsata da una delle bottiglie): .Beh, che vuole che le dica. Era un periodo un po’ così, pieno di ideali e ingenue promesse; eravamo un gruppo di sinceri utopisti con una visione: evitare la galera; certo, eravamo molto naive agli inizi, e abbiamo fatto qualche passo falso, come quando decisi di far scrivere i miei discorsi dallo stalliere. Mi accorsi troppo tardi che al posto degli speech, mi scriveva la lista della spesa; ha presente le risate ai primi congressi? “Tre Cavalli Colombiani! Due cavalli e mezzo dall’Argentina! Pagare tu-sai-chi per i cinque chili di tu-sai-cosa!”… Io leggevo e tutti ridevano, poi ho capito e ho riso anch’io. Forte il mio stalliere, eh?
G.: Dicono fosse la testa di ponte di Cosa Nostra nel Nord Italia.
B.: Quante cose cattive che si dicono sulla gente. Beh, comunque è morto quindi non può dire nulla, no? (sorride)
G. (ironico): Fino a quando non scopriranno il segreto della resurrezione…
B. (preoccupato): Si, ma gli scienziati ancora brancolano nel buio, vero?
G.: Andiamo subito al dunque allora. Cosa c’è di vero nelle voci che parlano di connivenze tra Forza Italia e la mafia siciliana? E’ vero che venendo a mancare i referenti politici storici di Cosa Nostra, di fatto Forza Italia è diventato il partito grimaldello delle cosche? E cosa mi dice dei ricatti lanciati da Riina a proposito del 41bis? A chi si rivolgeva?
B.: Forza Italia è al di sopra di qualsiasi sospetto! Sfido chiunque a dimostrare questi presunti rapporti tra noi e il cancro mafioso; del resto se avessimo voluto appoggiare la mafia avremmo chiamato il partito “Forza Mafia”, non le pare?
G.: Beh, questa è un po’ deboluccia, presidente.
B.: Anche a me non sembra tanto buona; ma provi lei a improvvisare mentre qualcuno le punta una carabina sugli zebedei, perdio.
G. (sbirciando sotto il tavolo): Chi è questa persona?
B.: Lo ignori; è un amico.
G.: Ok, mmmh… vediamo, passiamo ad altro. Ci può parlare del suo storico compagno e amico, l’onorevole Previti?
B.: La gente dovrebbe essere grata a Cesare Previti. Per il semplice fatto di non aver ancora detto una parola di tutto quello che nascondo all’opinione pubblica.
G.: Temo di non aver capito; perchè il popolo dovrebbe ringraziare Previti?
B.: Semplice: se Previti parla, scatta il piano segreto Illeg.
G.: Il piano Illeg? Ma Illeg è Gelli scritto al contrario; c’entra qualcosa la P2?
B.: Scusi, non posso dire di più. E comunque questa è l’ultima volta che chiedo aiuto a Fede per dare un nome ad un piano segreto.
G.: Torniamo agli argomenti leggeri, vuole? Ci parli della sua collaborazione con il cantastorie Apicella; come è nata?
B.: Su questo non posso davvero parlare. Le basti sapere che il disco in uscita a natale sarà un evento mediatico senza precedenti; il lavoro è stato portato a termine tenendo in mente tanto i Beatles quanto la canzone napoletana…. Il pezzo a cui tengo di più? Sicuramente il duetto con Eminem. Bello krasto e potente, la base spakka di brutto, ci stavo dentro una cifra in sala di registrazione, ma bella lì proprio. Diciamo che il disco finito sarà composto al 50 per cento di sonorità Hendrixiane più un 30 per cento di Bacharach più un 40 per cento di Gothic Metal.
G.: Curioso. La somma fa 120 per cento, se n’è accorto?
B.: Non so, il produttore artistico è Tremonti, chieda a lui.
G.: Come giustifica i fondi statali dirottati dalle scuole pubbliche alle scuole private?
B.: Non abbiamo dirottato proprio un bel niente. Ma cosa insinua. E comunque mi dica lei: cosa c’è di strano in uno stato laico che finanzia scuole cattoliche?
G.: Beh, di strano nel fatto che uno stato laico finanzi scuole cattoliche, c’è il fatto che uno stato laico finanzi scuole cattoliche.
B.: Lei è communista?
G.: E questo cosa c’entra?
B.: Nulla, prendevo tempo. E’ che improvvisare è ancora più difficile se a puntarti un fucile alle palle sono in due.
G. (sbirciando sotto il tavolo): Buonasera Cardinale Ratzinger; cosa ci fa lì sotto?
CARD.: Beh, se il nano pelato pensava di fottere noi dell’Opus Dei, ha proprio sbagliato nemico; chiedi a questo mafioso qui in parte a me cosa è capace di fare la chiesa… Diglielo, al giornalista, picciotto di medda! (Il cardinale dà uno scappellotto all’uomo con la lupara, che umile annuisce e guarda in basso).
G.: Beh, a questo punto io avrei finito con le domande… la ringrazio e…
B.: Aspetti, lei ha intenzione di pubblicare tutto ciò che ci siamo detti?
G.: Ovviamente, questa è un’intervista ed io sono il cronista di un settimanale…
B.: Benissimo. Aggiunga questo: “Le tre sfere si congiungono. E’ ora che gli apparati si allineino. Questo è il segnale per la partenza della fase finale di Saudade-Brianza. Procedere con l’eliminazione di X14, Cervinia, Mortadellus. Adottate il protocollo P2.1 a partire da sabato prossimo. Stop”.
G.: Sembra un comunicato in codice per l’avvio di un golpe, presidente…
B.: Lo è! Adesso scriva questo: “Mussolini era una pasta d’uomo” Secondo lei di cosa parleranno i giornali italiani per tutta la prossima settimana? Golpe o Mussolini?
Berlusconi si alza, dà un’ultima sorsata alla bottiglia e con gesto teatrale si toglie la maschera… o almeno ci prova, ma essendo la sua vera pelle, con molta fatica rimane con i muscoli facciali grondanti sangue, espressione stoica “cazzo avete da guardare?”. Il premier si gira e si incammina verso gli ascensori.
Dietro di lui, tutti i convenuti all’intervista vomitano ovunque, le guardie del corpo sul giornalista, il giornalista sul mafioso, il mafioso sul cardinale. Guadagnato l’ascensore centrale le porte si chiudono dietro a Berlusconi, che con gesto teatrale (non c’è nessuno a guardarlo; ma chiedetegli di far qualcosa senza gesti teatrali) si sfila la maschera di muscoli facciali grondanti sangue, il vero viso sottostante contratto in un ghigno malvagio, i baffi leggermente sporchi di salsa di pomodoro… “Idioti”.
*DING* L’ascensore si apre, ad attendere il politico c’è un autista con auto blu d’ordinanza: “Buongiorno onorevole D’Alema”.
(by JoeZarlingo <zarlingo@freemail.it>)
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Stranamente, ancora continua il campionato. Le squadre ormai sono semplicemente un pretesto, per manager magliari, di far soldi truffando a destra e a manca. Tifosi? Una teppa il cui amore per il calcio è pari a quello mio per i creditori. Il campionato stesso, ormai, si vince a carta bollata: non conta chi fa più gol, ma chi ha i migliori avvocati. E allora, a che serve continuare tutta questa buffonata? Ci guadagnerà SkyTv (il monopolio, non di stato, della televisione sportiva), ci guadagneranno i vari presidenti e galoppini, ma la gente normale è un bel pezzo che non vede più le partite: nè allo stadio, dove ormai sono semplicemente un intermezzo fra spranghe e manganelli, né alla tv, dove ogni gol costa un pezzo di busta-paga. La cosa più semplice sarebbe semplicemente di farla finita: abolirlo del tutto, o almeno per un anno di pace. Oppure assegnarlo a tavolino al Chievo (gli unici che giocano ancora a pallone) senza fare partite, e non se ne parla più.
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Politici. Fermo monito di Fini agli alleati di governo: “Bisogna estirpare completamente la cultura della droga”, “bisogna farla finita con le serate da sballo”. Boh. Non so come la prenderanno i colleghi di governo: quelli di Forza Italia fra i propri esponenti annoverano quell’Alessandro Martello – organizzatore di Forza Italia a Palermo – che riuscì a spacciare cocaina fin dentro la sede di un ministero (con dentro Miccichè, un pezzo da novanta del partito). Quanto ad An, un anno fa di questi tempi dovette dimettersi il capo dell’organizzazione giovanile, Caldarone, beccato all’aeroporto dai caramba con un bel po’ di coca. E lasciamo perdere le ville in Costa Smeralda, dove ormai la destra che conta s’è trasferita. Ma come fa a Fini, che pure è un fine politico, a imbarcarsi così alla cieca in una faccenda così delicata, politicamente parlando, così imprudente? Non riesco a capirlo. L’unica è che quel giorno si sia fatto una canna di troppo.
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Pensionati. Un impiegato in pensione milanese, il rag. Rebesani Fulvio, ha denunciato alla Procura il dott. on. Berlusconi Silvio per oltraggio a pubblico ufficiale. Secondo il signor Rebesani questo reato sarebbe ravvisabile in alcune espressioni recentemente usate, a proposito dei magistrati, dal Berlusconi. I giudici decideranno fra un mese se dar corso alla denuncia (se fra un mese dei giudici esisteranno ancora).
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Gentiluomini. Ahimè. E’ stato il leghista Caldaroli l’unico signore, fra tanti pecorari sguaiati che popolano il Senato del Regno, a porgere le scuse delle persone civili alle signore insultate perché s’erano s’eran permesse di presentarsi in quel consesso con scritto sulla maglietta “Non toccate il mio corpo”. Fra i pecorari si sono distinti il fascista Ignazio La Russa, il diessino Fabio Mussi e, per vigliaccheria, la quasi totalità degli onorevoli moderati e “di sinistra”, nessuno dei quali ha preso a ceffoni – come sarebbe stato doveroso – i molti colleghi di destra che insultavano delle donne. Nessun siciliano in particolare ha preso le difese delle signore aggredite. Ci tocca andare a lezione di cavalleria da un leghista.
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Informazione. Al festival di Liberazione, dibattito sull’informazione con: Maurizio Costanzo, Sandro Curzi e Vittorio Feltri. “Tutti cappeddi”, disse quel tipo di Bronte.
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Giudici. E’ stato trasferito per incompatibilità ambientale il procuratore di Napoli Agostino Cordova. Negli ultimi due anni egli aveva rozzamente e ingiustificatamente dato copertura al massacro di pacifisti operato (sotto un ministro di centrosinistra) dalla polizia e denunciato da tutti gli altri giudici napoletani, coi quali egli aveva instaurato un rapporto più da padre-padrone che da anziano magistrato. In quell’occasione, Cordova di fatto chiamò in soccorso un potentato politico (Fini), cosa che a un giudice non può e non deve mai essere permessa. E’ dunque corretto il suo allontanamento da Napoli, deciso dal Csm.
Ciò detto, debbo però ringraziare il dottor Cordova per gli articoli che, tanto tempo fa, ci scrisse per le prime pagine dei Siciliani. Non erano in molti, allora, ad avere il coraggio di esporsi con un giornale apertamente antipotere e antimafioso; lui l’ha avuto. Nei primi anni Novanta Cordova fu uno dei magistrati più impegnati, e più a rischio, nella lotta contro il potere mafioso. Io lo ricordo ancora, isolato e in pericolo ma sempre coraggiosissimo e risoluto, nella piccola procura calabrese che egli trasformò in un fortilizio della lotta contro la mafia e la ‘ndrangheta; non si tirò indietro di fronte ad alcun pericolo, indagando parimenti politici collusi e boss mafiosi. Dette, stando in campo solo e senza potere, alla collettività beni molto maggiori dei danni che le arrecò potentato e in palazzo. Nel momento della sua disgrazia, desidero dunque riconfermargli la mia vecchia amicizia e stima.
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Persone. Di tutti i cani della casa, Pitri è il più piccolo e il più coraggioso. E’ lui, quando qualche rumore sale dal bosco o dalla strada, il primo a mobilitarsi: corre sulle sue buffe zampette verso il rumore, si piazza all’inizio del viottolo – confine del territorio – e di là dà l’allarme, mandando i suoi abbai acuti finché i due cani più grossi non vengono ad affiancarlo. Quelli partono di pattuglia a esplorare e lui, saltando e abbaiando, gli fa strada. L’altra notte – ormai la stagione s’avanza – dal bosco è venuta fuori una bestia grossa, un cinghiale; di solito arriva all’orto o poco oltre, ma stavolta s’è spinto fin oltre la siepe, allo stagno. Là, Pitri e gli altri l’hanno circondato, nella lotta antichissima fra la creatura del bosco e quelle della casa: ringhi, latrati, balzi in avanti, stoccate di zanna, grugniti. Il cinghiale è fuggito, ma Pitri è rimasto sul terreno. Il più piccolo, e il più coraggioso. “E’ morto Pitri”, dice serio il bambino: gliel’aveva dato lui, questo nome. Mi chiedo che cosa gli resterà, nei suoi ricordi da grande, di questo cane. E’ il primo che vede morire, lottando fino all’ultimo, per compiere un dovere.
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izzy78 write:
< Mi domando come si possa parlare di ritorno al nucleare, proprio quando le forme di energia alternativa sono finalmente arrivate a livelli di produzione più che soddisfacenti. L’energia solare deve essere ancora perfezionata, tuttavia i micro impianti sono già più che efficienti. Per quanto riguarda la tecnologia dell’idrogeno in Usa sono già efficienti alcuni piccoli impianti, nelle zone in cui sarebbero esorbitanti i costi di piazzamento delle linee elettriche. L’energia che attualmente offre le maggiori garanzie è l’eolica: in Germania produce già 12mila Mw (il fabbisogno di circa 7 milioni di famiglie). In Italia solo 785; l’idea di portare la produzione a 5.000 Mw è stata fermata da alcuni gruppi capeggiati da Carlo Ripa di Meana >
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Fausto Caffarelli wrote:
< Il cattolicissimo Tg1 delle 20 censura le bordate del cardinal Ruini contro l’onorevole Bossi. Non c’è più religione >
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Sì, ma anche Ruini che s’infervora per Roma capitale… Non era stata usurpata da quei miscredenti di piemontesi?
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dinamitebla@inwind.it wrote:
< Ho letto la notizia su Forte dei Marmi qualche giorno fa su un quotidiano (il manifesto?) e, devo dire la verità, sono rimasta perplessa. Fare dell’ironia sullo schifo che c’è in giro significa fare satira? Comunque complimenti a te, e anche a noi che ti leggiamo >
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Luca Z. wrote:
< Nulla di quanto detto sui sistemi operativi Microsoft, nel Suo articolo, è vero. Io non lavoro per la Microsoft, ma lavoro con gli strumenti Microsoft da anni e li conosco. A quanto mi è dato di capire Lei no. Per questo La pregherei di non scrivere di cose che non conosce. Per un elementare senso di rispetto verso i Suoi lettori >
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Max wrote:
< Al di la dell’ancora dubbia efficacia dei sistemi open source, risulta alquanto fastidioso questo continuo attacco e questa contibua polemica fatti al governo. Dare degli imbroglioni per perchè si decide di non seguire la strada della licenza libera mi sembra eccessivo.Io utilizzo linux sui sistemi di rete per motivi di lavoro e non sempre ciò che ottengo è paragonabile a ciò che ottengo con microsoft. Mi sembra un’offesa a tutti quegli utenti microsoft competenti in informatica che hanno scelto windows per il loro lavoro. Non si può dare per scontato che siano giuste e sacrosante solo le nostre scelte personali >
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Rossonero wrote:
< Invece di criticare una decisione che non fa altro che rispecchiare quello che, nel bene o nel male (e poi che male mai sarà) tutto il mondo ha fatto, farebbe bene invece a pensare a tutti quei soldi che il governo di centro-sinistra a regalato a Milosevich per l’affare Telecom Serbia. Comunque, continui pure a scrivere così, in futuro, potremo chissà, leggere le sue critiche anche sul modo di defecare del Presidente del Consiglio. Cordiali saluti >
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Valerio wrote:
< Perché non provate a chiedere che fine hanno fatto le armi di distruzioni di massa ? Magari, visto che nè Bush nè Blair nè tantomeno il clown di Palazzo Chigi vi diranno mai la risposta, fatelo usando Google: digitate le parole “weapons of mass destruction” e leggete attentamente la risposta >
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Massimiliano:
< Ciao, ti segnalo che sulla Repubblica del 20 settembre si parlava dei piloti d’aereo e di elicottero israeliani che, sembra, in massa si starebbero apprestando a disobbedire agli ordini di sparare razzi su obiettivi civili (le famosa eliminazioni mirate di militanti di hamas) perchè ci vanno di mezzo sempre anche dei civili innocenti >
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Sì. Colpa mia non avere ripreso questa notizia, che è davvero enorme. Ci sono ancora molti Ebrei, in Israele. Decine di migliaia di pacifisti israeliani in questi anni hanno manifestato – derisi dal loro governo, e ignorati da noi – per una pace equa coi palestinesi. Centinaia di soldati sono in carcere, o in attesa di entrarvi, per essersi rifiutati di combattere contro i civili. Uomini coraggiosi, degni delle tradizioni d’Israele. Speriamo che, dall’altra parte, trovino ancora degli interlocutori. Nel frattempo, cerchiamo di dar loro tutto il rispetto e l’attenzione che meritano e che spesso, per settarismo o pigrizia, non gli abbiamo dato.
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Humphrey <press@aljazeera.com> wrote:
< Suonala ancora, Sam >
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Bacchilide <coregos@eleutheros.el> wrote:
< Su, corri fino a Ceo, fama gloriosa
e porta la notizia: nella lotta
dei pugni, fra i ragazzi, ha vinto Argeo.
Già settanta ghirlande, a ricordare
nell’isola settanta vittoriosi.
E lui è il settantunesimo. Ai Giochi
dell’Istmo anche lui fu incoronato.
E tu, Musa dell’isola, qui onora
fra il chiasso dei flautisti e degli amici
con una poesia degna il vincitore,
pugile ragazzino figlio di Panteo. >
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“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?” (Giuseppe Fava)