San Libero – 224

30 marzo 2004 n. 224

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Informazione. E’ nato, ovviamente in America, il giornale perfetto. Si chiama Lucky, è un magazine a target medio-alto, stampa quasi un milione di copie e non ha una pagina che non sia di pubblicità. Tutti i contenuti giornalistici (reportage, articoli, inchieste, lettere dei lettori) sono stati completamente soppressi. In compenso, il lettore viene informato minuziosamente di tutte le offerte commerciali disponibili (quelle, beninteso, che il giornale ha scelto per lui) e viene scortato con la mano sulla spalla nell’affascinante mondo della pubblicità. Ha diritto, se ha i soldi, a comprare tutto ciò che gli vien messo davanti – se non ha i soldi non è un lettore – e, subito dopo, a lavorare alacremente (possibilmente in un settore vicino alla pubblicità o all’intrattenimento) per rimettersi in grado di comprare altre cose. Può esprimere le proprie opinioni – sugli oggetti in vendita, e solo su quelli – sbarrando le apposite caselle negli spazi segnati. Può anche provare emozioni (“Bello”, “Bellissimo”, “Meraviglioso”, “Boh”) e esprimere decisioni (“Compro subito”, “Appena ho i soldi”, “Per ora no”) come un qualunque altro essere umano.
Il lettore-tubo vuoto, riempito a un’estremità con gli spot ed evacuante dall’altra gli ordini d’acquisto, è dunque l’evoluzione finale del pubblico dei giornali. Modello televisivo? No, c’è qualcosa in più: il rapporto più rilassato e personale della carta stampata col suo lettore permette una manipolazione più intima della psiche del soggetto. Da cui, per prima cosa, vanno raschiate via tutte le incrostazioni culturali presenti fra uno sfintere e l’altro, affinchè i contenuti pubblicitari vi scorrano attraverso senza intoppo.

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Economia 1. Cala il fatturato industriale, di quasi il sette per cento. Come mai? La colpa, ovviamente, è della spietata concorrenza delle industrie nuove, cinesi, giapponesi e coreani. Sfruttando spietatamente la manodopera, costoro producono beni a bassissimo costo, che cacciano dal mercato i nostri poveri industriali. Noi siamo civili, infatti, e siamo – sob! – costretti a pagare moltissimo gli operai. Quante volte vi siete sentiti ripetere questa solfa? Dalle statistiche Ocse, tuttavia, risulta una situazione un po’ differente. I dipendenti italiani prendono meno di quelli giapponesi, e molto meno di quelli coreani. Ma come fanno allora giapponesi e coreani a vendere così a buon mercato i prodotti? Boh. Sarà perché lì, fra una cosa e l’altra, gl’industriali pensano anche all’industria.

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Economia 2. Cento miliardi di euri l’anno, secondo l’Eurispes, il bilancio di Cosa Nostra e associate per il 2004. Sedici miliardi solo la camorra.

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Elezioni. Enormi manifesti da mezzo palazzo in cui il politico t’assicura che sta pensando proprio a te. Prodotti da designer professionisti, colori armonizzati perfettamente – Cmyk Illustrator – e format delle headlines calibrati uno per uno. I politici, in questi manifesti, sono perfettamente rasati, vestono con trascurata eleganza e guardano con ironia. Alla politica, probabilmente, ci sono arrivati come a un hobby raffinato: avrebbero potuto fare la star del cinema, oppure il megamanager o chissà il critico d’arte. “Grazie ragazzi!” fa il politico sorridente: potrebbe esssere Tom Cruise in un film di guerra e invece, chissà perché, fa il ministro. “Miliardi!” fa l’altro politico con un sorrisetto soddisfatto, da Paperone: ma tutti questi miliardi, che agevolmente avrebbe potuto guadagnare per sè, egli – con understatement – per questa volta, benevolo, li sta regalando a noi. Che passiamo coi nostri abiti non da vip, con le nostre borse della spesa e le nostre cartelle fantozziane, e li guardiamo dal basso in alto con ammirazione.
Poi, ma molto più piccoli, ci sono anche i manifesti delle altre elezioni (votano gl’immigrati, qui a Roma). Manifesti che non vedevo da quarant’anni, col candidato mal rasato che sorride forzato dritto nell’obbiettivo. Visi non eleganti, non da politici, da vita quotidiana. Un sorriso tirato, sopracciglia pesanti, bavero rialzato: ha un nome rumeno in “u” ma è identico a Di Vittorio nei vecchi manifesti. Piccolo e con gli occhiali, ammiccante, con dei baffetti radi da impiegato: sarà dello Sri Lanka, va bene, ma è assolutamente preciso al vecchio manifesto di Fanfani. Così, in questi manifesti di poveri, ritrovo la vecchia politica della buona Italia di una volta. In uno, un orientale e un nero si scambiano una stretta di mano, sorridendo. Sotto c’è scritto lo slogan, in lingue incomprensibili ma – anni Cinquanta – italiane.

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Decreto. Allo scopo di salvare la capitalizzazione di numerose famiglie italiane che rischiano di non potersi iscrivere al prossimo Campionato di sopravvivenza, il Governo ha deciso di emanare un provvedimento straordinario (il c.d. decreto “salva-gente”) che consenta loro di non pagare tasse, affitti, scarpe per i piccoli, supermarket, acqua, gas e luce per i prossimi cinque anni. “Questo decreto si è reso necessario – ha detto il Presidente del Consiglio – perché non sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze della mancata partecipazione di tutte queste famiglie al prossimo campionato. Potrebbe nascerne addirittura – ha aggiunto sorridendo – una rivoluzione!”. Il decreto non ha tuttavia mancato di suscitare polemiche: “Un passo verso una finanza allegra in cui le spese più assurde vengono finanziate dallo stato”, secondo il portavoce dell’Associazione pallonari, Tanzignotti”.

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Archeo. Dario Melotti, tecnico della Praxis, azienda che produce calcolatori e sistemi automatici di controllo, è stato sospeso per cinque giorni per aver scritto sul video di un calcolatore la frase: “Viva la rivoluzione proletaria”. L’episodio è avvenuto in un cantiere Enel dove il tecnico aveva dovuto riparare e collaudare un calcolatore. La frase, una delle tante che vengono scritte per controllare che tutto funzioni bene, non è stata gradita dal cliente, che se n’è lamentato. La Praxis, al rientro del tecnico, gli ha notificato la sospensione con una lettera che tra l’altro dice: “Essendo la prima volta che lei incorre nell’addebito contestatole, si può pensare che lei abbia tenuto questo comportamento senza l’esatta comprensione della sua gravità”. Il fatto è accaduto il 13 maggio 1971, a Milazzo. (by massi)

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Scout. “Egocentrici ma consapevoli delle loro fragilità, disponibili ad aiutare gli altri ma un po’ “allergici” alla religione, sensibili ai problemi del mondo (guerre, fame, inquinamento) ma poco fiduciosi nella capacità degli adulti di risolverli”. Il ritratto di milleduecento adolescenti scout tra i dodici e i sedici anni in una ricerca Iard su esploratori e guide dell’Agesci.
Bookmark: www.redattoresociale.it

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Bavaglio. Crackato la settimana scorsa anche il sito dell’Osservatorio sulla legalità.
Info: news@osservatoriosullalegalita.org

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Umanità. A un anno dall’intervento umanitario nel Kossovo, numerosissimi serbi risultano ancora vivi.

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Carinzia. Accordo fra i socialdemocratici e i post-nazisti di Heider: governeranno insieme la piccola regione austriaca culla di tante gentili tradizioni europee.

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Argentina. Nuovo investimento – cinque milioni di dollari – del gruppo Benetton in Patagonia. Previsti un impianto di macellazione e un laboratorio per incroci fra razze ovine. Il Clarin sottolinea l’importanza del commercio di carne ovina fra Argentina ed Europa. Con quasi un milione di ettari, Benetton è ormai il principale fazendero del paese. Gli unici a opporsi al suo potere, due anni fa, sono stati i signori Eufemio e Rosa Curinaco che nel novembre 2002 gl’intentarono causa per essersi appropriato di terreni demaniali occupati dalla loro famiglia ” a fine di sostentamento alimentare”. Com’è andata a finire la causa? Non lo so. Immagino i due coniugi Curinaco, sul ferrocarril delle Ande, che viaggiano verso la capitale per l’udienza decisiva del loro caso. Benetton vs Curinanco, “in nombre del pueblo argentino”. “Ci sono dei giudici a Baires” avrà pensato, forse, uno dei due.

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Libri. Carlo Ruta, “Segreti di Banca. L’Antonveneta dai miracoli del nord-est agli intrighi siciliani”, Edizioni Le Pietre, euri 4,5. Il profilo in ombra di una banca, a partire dalle mosse spregiudicate e vincenti di Silvano Pontello, già segretario particolare di Sindona e per oltre un decennio presidente dell’Antoniana.
Info: accadeinsicilia@tiscali.it

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Libri. Luigi Anania fa racconti e vino (Brunello di Montalcino). Silverio Novelli è giornalista e sommelier. Insieme hanno curato “Confesso che ho bevuto, racconti sul vino e il piacere del bere”. Fra gli autori: Benigni, “Bifo”, Guccini, Iovinelli, Lolli, Jiga Melik, Gianni Mura, Silverio Novelli & Gianandrea Turi, Gabriella Urbani. Prefazione di Luigi Veronelli.
Info: info@deriveapprodi.org

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Nos ancetres, les Azteques. I sacrifici umani degli aztechi erano in realtà occasioni di cannibalismo. Il sangue delle vittime veniva simbolicamente offerto agli dei, che se ne nutrivano, ma i corpi venivano cucinati e consumati dalla popolazione, non – come si pensava fino a poco tempo fa – a scopi rituali ma proprio come aggiunta ordinaria alla dieta quotidiana. La pulsione antropofagica ha avuto quindi modo di realizzarsi non solo in piccole tribù isolate ma anche in una delle grandi civiltà organizzate della storia umana. Il che fa pensare.
I sacrifici umani, tuttavia, non sono una costante della storia umana. In alcune civiltà ci sono, ma in altre sono completamente assenti. Nell’area del Mediterraneo, in particolare, la cultura del sacrificio umano è abbastanza rara: non la possedevano gli egiziani, non la possedevano i mesopotamici, non la possedevano, per quanto ne sappiamo, gli ittiti e non la possedevano (non la possedevano più) i greci. L’assenza dei sacrifici non era necessariamente dovuta a spirito umanitario: gli Assiri praticavano le esecuzioni di massa ma le giustificavano “modernamente” in termini politici e non religiosi; semplicemente, ritenevano opportuno praticare il terrorismo.
Nei greci, episodi di sacrificio umano (Ifigenia) e anche di antropofagia (Pelope) venivano ricordati come casi estremi, deplorevoli e non comuni, probabilmente per esorcizzare una fase pre-storica in cui erano così non era. Ma anche in questi casi non sono mai sacrifici di massa (al contrario, l’individualità della vitttima viene sottolineata) e non partecipa ed essi, neanche indirettamente, la massa della popolazione. Analogamente, per gli ebrei, il sacrificio umano (Isacco, ecc.) era il residuo di una fase primordiale da esorcizzare.
Nell’area mediterranea, le popolazioni che praticavano il sacrificio umano erano Celti, Punici e Romani. Questi ultimi erano gli unici a praticarlo a livello di massa e con la partecipazione attiva, come spettatori osanannti, dell’intera popolazione. I giochi gladiatori, infatti, nascono da un preciso intento religioso, di origine etrusca: offrire all’anima di un morto illustre la morte di numerosi altri esseri umani.
Il substrato di questa concezione era, per così dire, contrattuale: gli dei non sono affatto (come pensano i greci) esseri come noi; sono entità aliene, indescrivibili, con cui tuttavia possiamo avere un rapporto “commerciale”. All’interno di questo rapporto, la morte di esseri animati ha un suo valore preciso.
Così, alle origini della nostra civiltà abbiamo una componente colta e solare ma in qualche modo, nei suoi recessi profondi, azteca.

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Cronaca. Roma. Un adolescente rumeno è innamorato di una coetanea romana. I due decidono di fuggire di casa e andarsene a vivere insieme. Ma come? Il ragazzo prende lezioni, e diventa un abilissimo topo d’appartamento. Ruba solo ai ricchissimi, però: fra le vittime della sua abilità un Senatore (di cui la storia non fa il nome) e poi addirittura un Ministro (di cui lo fa meno ancora). Quest’ultimo, imbufalito, mobilita tutti i gendarmi del Regno: non è assolutamente ammissibile che rimanga impunita una tale offesa. Alla fine il giovane viene catturato. Evaderà acrobaticamente? Alla prossima puntata.

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Cronaca. Corleone. Ancora un regolamento di conti nell’ambito della criminalità organizzata. Il capo di una delle principale Famiglie della zona, il boss Yassin, è stato giustiziato in mezzo alla folla dai killer del clan rivale, guidati dal boss Sharon che avrebbe personalmente organizzato e diretto l’agguato. Diversi passanti innocenti, almeno sette, sono stati feriti o uccisi dal fuoco indiscriminato degli assassini. Il boss ucciso era considerato il mandante di numerosi attentati verificatisi nella zona. Quanto a Sharon, era stato di recente accusato presso un tribunale straniero per l’omicidio di numerosi abitanti del popoloso quartiere di Chatila. Nessun commento sul tragico episodio da parte degli inquirenti: da tempo le forze di polizia non osano nemmeno entrare nel territorio conteso fra i due clan rivali. Parte della popolazione cerca di allontanarsi con ogni mezzo dalle località contese mentre numerosi giovani, persa ogni speranza di un ritorno a una vita normale, si arruolano per sopravvivere nell’uno o l’altro dei clan rivali.

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Spot. A sorpresa, nella hit-parade è entrato di prepotenza il Cd con le canzoni del Mantova Musica Festival (quello organizzato da Nando dalla Chiesa in alternativa a Sanremo). Lauzi, E Zezi, Finardi, Pagani, Nicola Arigliano, Nomadi, Pippo Pollina, Ricky Gianco e altri venti cantanti e band di successo. Edel Italia, 20 euri, confezione da 3 Cd.
Info: info@festivaldellamusicadimantova.it

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Mara wrote:
< Quei manifestanti che hanno insultato Fassino costituivano, all’interno di un corteo estremamente festoso e pacifico, oltre che pacifista, una frangia un po’ idiota, e per fortuna, assolutamente minoritaria, erede di una tradizione di opposizione “musclèe”, di fine anni 70, che non trova oggi nessun riscontro nel radicalismo non violento, esplicitamente rivendicato tanto dalla stragrande maggioranza dei no-global quanto da Bertinotti. Luther King e Gandhi hanno ottenuto molto di più che non Lenin e Trotzki, rispetto agli obiettivi che si proponevano. Non è un caso che il nome di riferimento sia oggi Rosa Luxemburg, molto critica del leninismo nel lontano 1918. Fassino è solo colpevole di non dire le cose come stanno in realtà, e di arrampicarsi sugli specchi di un dialogo bypartisan con un governo che, sulla attuale presenza italiana in Iraq, ha detto e continua a dire solo ” bufale umanitarie” >
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Angelo wrote:
Mi fa specie sentire D’Alema parlare di congiura, come al solito il presidente Ds confonde la critica con la minaccia all’unità. Oggi l’emergenza causata da uno sciagurato governo di centro destra ci impone come obiettivo primario il ritorno al governo in tempi brevi. Ma questo non deve essere lo spauracchio per azzittire qualsiasi critica. Non riesco a dimenticare che ai vertici dello schieramento di centro sinitra sono rimaste persone (D’Alema, Rutelli) che gli elettori per primi hanno bocciato nel maggio 2001. Personaggi il cui modo di intendere la politica non è più rappresentativo della stragrande maggioranza degli elettori di centro sinistra.
Contesto i mezzi scelti da alcuni manifestanti per dar voce al disagio, ma non posso che ritrovarmi nel merito.
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Alessandro wrote:
< Penso che sì il tentativo di Fassino di manifestare per la pace fosse risibile. Penso tuttavia che la cosa debba apparire tale da sè, senza nessun idiota dotato di megafono che si perde in insulti. Insultare dal tetto di un carro, col megafono che permette una comunicazione solamente unidirezionale, senza nessuna attinenza con lo scopo primario della manifestazione (che invece era proprio di raccogliere bandiere diverse nello stesso corteo) è proprio quello che dobbiamo evitare. Posso permettermi di trattare questa feccia (parola troppo dura? Per un attimo ho pensato che questi tizi fossero pagati) come loro pensano di trattare chi non si comporta come loro vorrebbero? P.S.: io sono uno di quel milione che non si era accorto quasi di niente >
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Michele wrote:
Nessuno ha sottolineato abbastanza che dal corteo non è stato cacciato solo Fassino (cosa comunque gravissima) ma migliaia e migliaia di pacifisti che come unica colpa avevano quella di esser iscritti ai Ds o alla Sg. Io ero tra loro. Appena siamo arrivati a Piazza Esquilino sono incominciati gli insulti e gli spintoni da parte dei “pacifistiveri”. Noi abbiamo continuato a marciare tranquilli. Gli insulti si sono fatti più pesanti e gli spintoni più forti, non si accontentavano più di qualche invettiva contro la dirigenza Ds, ora i bersagli erano diventati i bambini, le famiglie, gli anziani. Mentre noi camminavamo a braccia alzate, come i manifestanti a Genova facevano con la Polizia, è partito il lancio di arance, di aste e di uova. E allora quella che con orgoglio io definisco la mia gente, i miei compagni e le mie compagne, hanno con dignità e fierezza incominciato a cantare Bella ciao.. Alla fine abbiamo deciso di sciogliere quello spezzone di corteo prima che la situazione degenerasse. Non abbiamo paura di dirlo: siamo stati cacciati. Qualcuno sostiene la colpa del servizio d’ordine dei Ds che avrebbe allontanato di prepotenza chi stava spintonando e inveendo contro Fassino. Ma se dopo aver promesso loro ceffoni umanitari, io mi fossi avvicinato a Casarini o a Caruso, e dopo averli spintonati li avessi apostrofati come terroristi, i compagni dei centri sociali di Roma che avrebbero fatto? Mi avrebbero offerto un caffè e gentilmente invitato ad allontanarmi? Abbiamo il dovere di tracciare una linea di confine, di essere chiari e sinceri, almeno con noi stessi.
Non si dimenticano le facce dei compagni e delle compagne che ci erano accanto mentre piovevano le bottiglie e gli insulti: il compagno anziano della Toscana che gridava rosso in volto e sull’orlo delle lacrime che, quando lui manifestava contro il governo, sotto il tiro della polizia, quei “pacifistiveri” dovevano ancora nascere; il compagno che gridava loro dov’erano quando lui la notte andava ad attaccare manifesti contro la camorra; le lacrime di quelle giovanissime – non avranno avuto più di sedici anni – compagne che correndo via, scappando, si chiedevano: “Ma perchè? Non vogliamo tutti la pace?”

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altaluna wrote:
< Ecoballe. Ho visto cumuli maleodoranti, monumenti alla incapacità, frutto anche di guerre politiche, con risvolti spesso inquietanti. Villa Literno ha un sito di ecoballe. Era un sito piccolo, ora diventa enorme. La città giustamente si protesta. Occupa la stazione ferroviaria. Ma il commissario nominato dallo Stato per l’emergenza rifiuti se ne infischia. Cosa importa se emettono gas nocivi? Ci sono strumentalizzazioni politiche in atto contro un sindaco di sinistra che vive questa emergenza fin dal suo insediamento. Ora la situazione è precipitata. Ci sarà qualcuno disposto a trovare una soluzione per questa gente, già così provata da tante altre emergenze? Non sono di Villa Literno, sono pugliese. Ma la cosa indigna anche me >

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stefano wrote:
< a Philadelphia abbattono uno stadio per costruirci un parcheggio. Penso che sia proprio il caso di fare anche noi un pensierino su questo: magari sostituendo lo stadio con qualcosa dove si gioca di più e si guarda di meno >

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Mauro Biani wrote:
< “Si chiama Hissan Abde, ha 14 anni (o, forse 16). Di sicuro ne dimostra meno e, forse, ha anche dei problemi mentali…”. Non so se la supposizione dell’eventuale deficit mentale è stata verificata. Comunque, il solo accennarla, mi ha suscitato ulteriori e più ampie riflessioni. E’ già devastante essere bambini e ragazzi in zone “difficili” del mondo e di guerra, figuriamoci se si è anche “handicappati” fisici o, peggio, mentali e/o con problemi psichiatrici. L’emarginazione si aggiunge all’emarginazione, la parola “indifeso” si incarna in modo tragicamente perfetto >

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chic.ca@tiscalinet.it wrote:
< Carissimi, mi permetto questa per sottoporvi un caso venuto alla luce in rete. Flora ha bisogno di un lavoro e di un nuovo alloggio, ma da sola non ce la fa. Flora è disposta anche a cambiare regione purchè riesca a far vivere dignitosamente la madre 84enne e la figlia. Questa è una richiesta d’aiuto per vedere se qualcosa si può smuovere. Abbraccio Louise
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Caro Ernesto e carissimi tutti, ormai è chiaro che nessuno al mondo può o vuole aiutarmi. Sono reduce da un’ulteriore visita al sindaco del paese in cui vivo. Si è stretto nelle spalle comunicandomi che ci sono molte famiglie in condizioni anche peggiori delle mie. Mi ha spedito da un tale, assessore al sociale, c’era scritto sulla targhetta. Che m’ha detto che è tanto ma tanto difficile che io possa, trovare un lavoro alla mia età. Che case per chi, come me, il primo del prossimo mese deve presentarsi in tribunale per sentirsi ratificare uno sfratto per morosità, NON ce ne sono! Che nemmeno mia figlia, a 43 anni e non in grado, per motivi fisici accertati, di svolgere lavori pesanti, ci sono speranze. E poco importa che sia intelligente, colta, in gamba, giornalista con regolare tessera nonchè che abbia pubblicato un saggio (per il quale ancora non ha visto una lira), che le abbiano offerto di pubblicare altri libri… A 43 anni si è “fuori mercato”…. anche come lavapiatti, a quanto parrebbe! Per entrambe, non ci sono soluzioni. Tra non molto tre persone, di cui una di 84 anni finiranno per strada. Sto scrivendo questo post dal pc del figlio della vicina. Ma, in un modo o nell’altro, tenterò di rimanere assieme a voi, fin che potrò. Perchè m’avete dato un qualcosa di inestimabile. Solidarietà e comprensione. Perchè ci siete stati. Non so che fine farò e dove finirò, ma voglio dirvi che vi voglio bene. Flora
Il mio nome è Flora Aurora, abito, come sai, in Altopascio, alla via Francesca Romea n.73. Il mio telefono è 0583.277382 >

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Znorryl <znrrl@libero.mars> wrote:
< Gentile Direttore, per ben due volte nel corso di una settimana (l’ultima ieri sera) mi è accaduto di notare degli oggetti luminosi, grandi all’incirca quanto un piattino da kryll, a una quota decisamente anomala per un normale disco e con una velocità che valuterei superiore ai 2 orbit/ora. Entrambe le osservazioni sono avvenute fra le undici e mezzanotte, la prima è durata circa tre minuti, la seconda quasi altrettanto ma si è conclusa col misterioso oggetto che semprava sparire improvvisamente dietro Phobos. Anche il mio benzinaio mi ha detto di avere visto uno di questi oggetti, ma lui è convinto che siano addirittura d’origine terrestre! :-)). Lei che ne pensa? >
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Risponde l’esperto scientifico prof. Schiapparelli:
Non mettiamo in dubbio le “osservazioni” del nostro lettore, ma riteniamo debba trattarsi di palloni-sonda oppure (fenomeno relativamente frequente) di angeli sfuggiti a qualche allevamento. Quanto all’ipotesi “terrestre”, essa è scientificamente improponibile perché su Terra il tasso di energia orgonica è insufficiente a produrre forme di vita realmente intelligenti (lo conferma l’esame dei tg terrestri captati due anni fa). Non crede del resto che ci dia già abbastanza guai il nostro B. qui sul marte senza bisogno di immaginarcene uno anche su Terra? :-)

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rosario wrote:

< Una 500 zeppa di sacchi di iuta e di carabattole.
On the road verso campeggi plen-air
dove il sole ci calcinerà
e sensuali poche donne socializzate
non ci faranno dormire.
Ma il mare… Il mare…
visto dalla tonnara era pupilla di Dio
che inondava di luce
l’atono materialismo dei 18 anni >

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“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?” (Giuseppe Fava)