San Libero – 350

27 gennaio 2007 n. 350
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Mafia e politica (e massonerie). Come La Panhard-Levasseur e la Belle Otero, la  “Corda Fratres” (Cuori Fratelli) era in grande auge negli anni della Bella Epoque, quel felice decennio fra l’inizio del secolo e la grande guerra (la prima Ultima Guerra, nonché Guerra per la Civiltà, di una lunga serie; ma questo è un altro discorso). Cosa stavamo dicendo? Ah, sì. Che cos’è la Panhard-Levasseur? Un’automobile di allora, che filava alla ragguardevole velocità di quaranta chilometri orari. E la Belle Otero? Una ballerina dell’Opéra che – allora non c’erano le veline – si fece nientedimeno che il re del Belgio e ne venne ricompensata con doni degni di lui (allora non c’erano neanche le assunzioni in Rai).
E la “Corda Fratres”? Cos’era la “Corda Fratres”?. Nient’altro che l’associazione giovanile della massoneria. Una specie di Rotary dei giovani, ma molto più integrato nelle logge e molto più militante. Finì come tutto il resto: Toyota al posto delle Levasseur, le Gregoraci al posto delle Belle Otero e…. un momento. Al posto della “Corda Fratres” c’è ancora la “Corda Fratres”. Non a Parigi, non a Londra, non a San Pietroburgo. Ma almeno a Barcellona Pozzo di Gotto, giù giù in provincia di Messina.
“Vabbè – dici tu – Capirai…”. Sì, ma tutto è relativo. Per tanta gente, Barcellona può essere più importante di Parigi e di Londra. Prendi Nitto Santapaola, per esempio. Che gliene frega a Santapaola di Parigi e Londra?  Ma levagli Barcellona e vedi come s’incazza. Ora magari no, visto che è in galera. Ma quand’era libero, dove credete che si andasse a nascondere quando gli sbirri, eccezionalmente, venivano a corrergli dietro? A Barcellona. Dov’è che ammazzano una trentina di tizi in pochi anni, senza che nessuno sostanzialmente ci faccia caso? E dov’è che di due capi di Ordine Nuovo (il gruppo armato fascista) uno può finire dentro per traffico d’armi internazionale e l’altro diventa un pezzo grosso, anzi grossissino della politica nazionale?  Non a san Pietroburgo, amici miei. Barcellona è un paesino importante, almeno quanto lo era Corleone “Tombstone” negli anni Sessanta. Di Barcellona è meglio non parlare. Uno che ci ha provato – il giornalista Beppe Alfano – l’hanno ammazzato.
E proprio di Beppe Alfano si parlava qualche settimana fa, a Barcellona, il sei gennaio. C’era la commemorazione della sua morte, organizzata dai familiari, e si parlava (troppo liberamente, secondo alcuni) di mafia e affari. E chi viene a rompere l’anima, a far gazzarra cercando di silenziare gli antimafiosi e quelli che ricordavano Beppe Alfano. Quelli di “Corda Frates”: proprio loro.
Ma guarda un po’. Roba estinta da un secolo, più solitaria di un panda, dimenticati da Dio e dagli uomini, da tempo immemorabile ai giardinetti… e improvvisamente si svegliano, e guarda tu in che occasione. Capirete che  uno s’incuriosisce, e cerca di capire che sta succedendo a Barcellona.
Le cose che succedono sono due, una grossa e visibile e l’altra meno. La cosa grossa è che a Barcellona, da qualche mese in qua, è nato il movimento antimafia. Sarà grazie alla figlia di Beppe Alfano, sarà grazie ai compagni come Tindaro e Dario, sarà che i ragazzi d’oggi sono più svegli di prima, fatto sta che dalla primavera in questa tranquilla città c’è un diavoleto di pubbliche denunce, di incontri, di cortei. Non che la maggioranza sia antimafiosa (ce ne vuole). Ma insomma, non si sta più in pace come prima.
La cosa più piccola, e che si vede meno, è che il comune di Barcellona (inteso come assessori e sindaco: vale a dire, dati gli usi locali, come parenti dell’onorevole Domenico Nania) vive sospeso a un filo. Non che lo vogliano mettere in minoranza: qua la paura concreta è che da un giorno all’altro arrivino le guardie e sciolgano d’autorità il comune per… non per eccesso d’antimafia, insomma.
Il presidente in pectore della Commissione Antimafia, Beppe Lumia (in pectore nostro, se permettete, poiché era stato un buon presidente della Commissione vecchia, senza guardare in faccia nessuno) l’aveva detto chiaramente: una delle prime proposte che farà la Commissione, se Prodi vince, sarà proprio di sciogliere il comune di Barcellona. Poi Prodi vinse, la Commissione antimafia non si fece, alla fine come dio volle si ricordarono di rinnovarla ma non ci andò Lumia. Ci andò un altro galantuomo, uno di provata esperienza e fede, che però di sciogliere comuni a Barcellona non aveva mai fatto cenno.
Onde nei bar del paese, nei circoli dei – pochi – politici antimafiosi, in tutti i consigli d’amministrazione legali e non, nelle cosche, negli uffici, ai giardinetti e in tutti gli altri luoghi logistici della società barcellonese, la grande domanda era:  “E ora, che cosa faranno? Scioglieranno il comune?”. Suspence.
Finché l’altro giorno – l’altro giorno:  ormai, un paio di settimane fa: ma i grandi eventi storici sono sempre appena ieri – arriva il Gran Capo in persona, il braccio destro di Fini, il Mediatore, Colui Che Organizzò il Grande Inciucio con la famosa cena a casa di Letta: insomma, arrivò l’onorevole Nania (che là, al suo paese,  s’è limitato a farsi condannare per un intrallazzuccio edilizia, roba da niente: da un geniaccio così ci saremmo aspettati di meglio. Ma nemo propheta in patria).
L’onorevole scende dall’autoblù, sale sul palco e comincia a comiziare. Sciogliere questo comune? Sghignazzata. No, non lo scioglieranno. Lo so da fonte certa. Non glielo permetteremo mai noi di destra. Ma anche nel centrosinistra… – pausa – nel centrosinistra… – sorriso – nel centrosinistra insomma…
Insomma, nel centrosinistra siciliano e non –  par di capire – non tutti sono comunistacci feroci come quel Pio La Torre.  Non tutti  ammiratori delle toghe rosse, di quei  da gran tempo sepolti Falcone e Borsellino. Non tutti giustizialisti fanatici come quel Lumia.  Troncare, sopire, reverendissimo padre. Sopire, troncare.
Nel pubblico, mentre il Capo parlava, passavano fra i sogghigni questi e altri nomi. Non che qualcuno si sia permesso di parlarne male: ci mancherebbe. Però.
C’è un appello della famiglia Alfano, e di numerosi altri antimafiosi, perché venga sciolto il comune ecc. Lo trovate sul solito www.ritaatria.it.
Lo scioglieranno? Non lo scioglieranno? E chi lo sa. Per fortuna, fra poco il governo Berlusconi  verrà battuto,  avremo finalmente un bel governo di centrosinistra e,  qui in Sicilia, vedrete che razza di pulizia farà ‘sto governo.

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Privatizzazioni. Saranno Tanzi e Cuffaro a definire nei prossimi anni i programmi del liceo. Dopo la controversa riforma Moratti-Berlinguer, l’aziendalizzazione delle scuole continua senza lasciarsi distrarre dai cambi di governo. In futuro, i consigli di amministrazione dei vari istituti prevederanno infatti “la presenza di rappresentanti delle autonomie locali e del mondo dell’impresa”.

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Infiltrati. Scandalo in Vaticano dopo la rivelazione dei trascorsi di due vescovi molto noti in Italia, Tettamanzi di Milano e Miccichè di Trapani. I due avrebbero avuto stretti rapporti con un gruppo radicale ebreo-palestinese, per conto del quale avrebbero operato da parecchi anni all’interno dell’epicopato italiani. La lora attività è stata smascherata da due incaute rivelazioni che i due si sono lasciati sfuggire di fronte a testimoni: “Nessuna barriera dev’essere innalzata contro gli immigrati” (Tettamanzi, in piena Milano) e “Non vogliamo soldi dai politici, li usino per cose utili per la gente” (Miccichè, addirittura in Sicilia). Nell’alloggio di Tettamanzi è stato rinvenuto materiale definito “significativo” dagli inquirenti (fra cui quattro cronache sui disordini in Palestina). Altri oggetti compromettenti sono stati sequestrati al Miccichè che dormiva, sembra, sotto la riproduzione di uno strumento per esecuzioni letali.

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Promemoria. Stanno in Sicilia i politici meglio pagati d’Italia e sono gli assessori della giunta regionale, i cui stipendi lordi sfiorano i quindicimila euri (trenta milioni di lire) al mese. In Sicilia, come nel resto d’Italia, un terzo dei ricercatori scientifici guadagna circa ottocento euri al mese.

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Stefani. Fassino: “Il partito non è allo sbando”

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Stefani. Vicenza. “L’ora delle decisioni irrevocabili è suonata”.

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Pirateria Microsoft. All’inizio c’era il “no copyright”, ovvero prendi cio’ che scrivo e fanne quel che ti pare. Poi pero’ qualcuno ha pensato che per umanizzare il diritto d’autore non era necessario azzerare i diritti degli autori, ed e’ cosi’ che sono comparse le licenze di libero utilizzo per il software e le altre opere dell’ingegno, che diventano “fai quel che ti pare ma a certe condizioni”. Tra le piu’ famose di queste licenze ci sono le Creative Commons, che permettono di proibire utilizzi commerciali di lavori “liberi” o modifiche non concordate con l’autore (non basta cambiare una parola di un libro per poter dire di aver scritto un altro libro).
Ma che succede quando a violare queste regole sono proprio i paladini del copyright, della cosiddetta “proprieta’ intellettuale” e dello sfruttamento economico delle opere dell’ingegno? Succede quello che e’ successo a Microsoft, sbeffeggiata in tutto il mondo per un maldestro utilizzo di una foto pubblicata sul portale Flickr, che permette agli utenti di condividere fotografie stabilendo precise condizioni di utilizzo.
Niall Kennedy, un ex impiegato dell’azienda di Bill Gates, ha scoperto che una delle sue immagini presenti su Flickr era stata pubblicata in un blog della Microsoft, e ha voluto “punire” questo utilizzo commerciale non autorizzato sostituendo il disegno originale con la foto di un nudo dove il logo Creative Commons giocava il ruolo della foglia di fico. Automaticamente anche l’immagine sul blog si e’ aggiornata, rivelando che il re dell’informatica e’ ormai nudo di fronte alle sue stesse contraddizioni.
“Hanno rubato una delle mie foto per metterla sul loro blog – ha dichiarato Kennedy – e ho deciso di metterli di fronte alle conseguenze del loro gesto. Io metto a disposizione le immagini e i testi che realizzo con licenze Creative Commons sperando che questo aiuti altre persone a raccontare storie migliori o a incrementare la loro creativita’, ma quando questi contenuti sono utilizzati violando i termini delle licenze che utilizzo, la mia scelta e’ quella di reagire in vari modi, che vanno dall’invio di email fino alle azioni legali”. Tutti i dettagli della vicenda sono sul blog di Niall. [carlo gubitosa]
Bookmark: www.niallkennedy.com

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Von Clausewitz. La guerra è la prosecuzione della tivvù con altri mezzi.

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Made in Italy. Shenzhen, Cina. Proteste in una fabbrica italiana – la DeCoro di Ricci – contro le cattive condizioni di lavoro. La direzione ha fatto intervenire le guardie, che hanno malmenato t2re lavoratori. La protesta è rientrata e la direzione italiana ha diramato un comunicato di piena normalità.

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AAA surplus militare vendesi – Astenersi perditempo e kamikaze islamo-fascisti (perlomeno mandare un prestanome).   In breve, la storia è questa: il Pentagono dismette armi, pezzi di ricambio eccetera, facendo vere e proprie aste (surplus auctions). Surplus vuol dire che ne han troppe; si vede che lì vendono a buon peso, tanto paga il contribuente, e si arricchiscono gli amici degli amici.
I clienti? Il fior fiore dei faccendieri e trafficanti di armi mondiali.
Ad esempio un tizio pakistano, già condannato per esportazione di pezzi di missili all’Iran, appena uscito di prigione ha comprato pezzi di elicottero da una azienda che li aveva presi all’asta; destinazione… Iran. Un altro caso: mediatori pregiudicati sempre per l’Iran comprano pezzi di Tomcat, ma la Dogana li becca, e li rimanda (i pezzi) al Pentagono. Il Pentagono che fa? Li rivende, no?! Con le etichette della Dogana ancora appiccicate, ad un altro mediatore… in odore di Iran!!
Sembra una trama da Scaramellik o da film di Totò? Possibile, coi miliardi che spendono in “intelligence”? Falsa informazione da dare in pasto all’opinione pubblica per coprire doppi-tripli-quadrupli giochi e fanta-strategie militari? O solo gretta avidità, “business as usual”?
E che dite, glie l’hanno già venduta ad Ahmadinejad un’atomichina come nuova, con una semplice triangolazione fra onesti commercianti? Così si può bombardarli subito, ed il “surplus” siamo sicuri che venga ben utilizzato da genuini criminali democratici occidentali cristiani. [alessandro paganini]
Bookmark: www.iht.com/articles/ap/2007/01/16/america/NA-GEN-US-Military-Surplus
-Stings.php

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Acqua. Rimpiangeremo le care vecchie guerre per il petrolio.

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California: Il governatore Schwarzenegger ha proposto di allargare la copertura medica al 90 per cento della popolazione, compresi i bambini figli di immigrati illegali. Il progetto prevede una copertura delle spese da parte dei datori di lavoro che non offrono  copertura sanitaria e di ospedali e  medici, tassati tra l’uno e il quattro per cento. Divieto per le assicurazioni di rifiutare di coprire persone a causa dell’età o delle condizioni di salute. Schwarzenegger inaugura così il primo grande tema di politica interna delle presidenziali del 2008. [tito gandini]

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Ernesto wrote:
< Sì lo so, succedono cose ben più gravi nel mondo, su cui sarebbe giusto protestare, ma visti i video con i maltrattamenti barbari e ingiustificati sulle mucche in fin di vita da mandare ai macelli  ritengo giusto protestare per queste pratiche (a quanto pare diffuse in tutta Italia) non comprando più carne bovina di provenienza italiana. Approfittiamo delle norme per la mucca pazza (etichettamento con origine delle carni bovine) per protestare contro gli allevatori italiani inviandogli lettere così: “Cari allevatori, non siamo vegetariani, ma se vogliamo mangiare una mucca non vuol dire che vi autorizziamo a torutarla e procurarle delle sofferenze barbare e inutili. NOI siamo uomini e non bestie”. Considerando il panico e le proteste degli allevatori di polli, per un calo dei consumi isterico e passeggero, penso sia giusto e influente uno sciopero dei cosumatori di carne di mucca, almeno fino a quando non avremo risposte convincenti da parte degli allevatori >

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Alessandro Paganini wrote:
< Le famose 2 molotov che “giustificavano” il pestaggio dei 93 ragazzi alla scuola Diaz, molotov in realtà portate nella scuola da 2 agenti, sono sparite. Et voilà, puff! La prova non c’è più! Promozione in vista per i diligenti anonimi servi autori del riuscito gioco di prestigio >

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Giuseppe G. wrote (a www.nandodallachiesa.it):
< Sciascia? Pentirsi di che cosa?, chiedere scusa? Ma per favore, coloro che chiedono ciò sanno di cosa stanno parlando? Io sono uno di quei “poliziotti” che ha perso dei veri amici, che ha perso dei galantuomini e ricordo bene le parole contro i “professionisti dell’antimafia”. Ricordo anche le etichette che appiopparono a Falcone e Borsellino: il primo di sinistra ed il secondo di destra. Io ho avuto la fortuna di conoscere suo padre e nello stesso tempo avere avuto la disgrazia d’intervenire il via Carini e le posso assicurare, da palermitano, d’essermi vergognato. Il Nostro paese dimentica molto in fretta, per questo non chieda scusa a nessuno, lo faccia per gli uomini che hanno dato la propria vita per avere una Sicilia davvero libera da condizionamenti mafiosi. Io, rimango con la mia solitudine e col pensiero rivolto a coloro conosciuti durante la mia attività e che non sono più con noi, sino all’ultimo venerdì in vita di Borsellino: quella è stata l’ultima volta che ho stretto la mano ad un galantuomo siciliano >

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Addiopizzo wrote:
< E’ stato eletto alla presidenza della camera penale della provincia di Palermo Salvo Priola, prosciolto per assenza di prove sufficienti, ma su cui pesanti sospetti sono stati raccolti dai giudici in un dossier inviato all’ordine degli avvocati, che non ne ha tenuto conto, ignorando il suo stesso codice deontologico. La Camera di commercio di Palermo continua ad annoverare come vicepresidente Giuseppe Albanese, già condannato per favoreggiamento in quanto negò anche di fronte l’evidenza, di aver pagato il pizzo >

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La settimana prossima esce “Casablanca”. Scrivete per prenotare la diffusione. Vi mandermo il pdf, ma se vendete (e comprate) qualche copia non fa male. Questo numero antimafia sociale (Locri e Palermo), mafiose, Senegal, un sacco di altre cose e – chicca – i fumetti di Gubi & Biani. Aumentate le pagine, nonostante… beh nonostante tutto quel che potete immaginare e anche qualcosa di più. A proposito, scusate per il ritardo della catena. (Non capisco perché da qualche tempo in qua faccio più fatica a lavorare. Dev’essere colpa dei fascisti che mi allungano i piani delle scale e mi mettono tutte la strade in salita, per farmi venire il fiatone e sabotare così l’avanzata delle forze rivoluzzionarie)

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C’E’ UN NUOVO COMPAGNO  

Ehi Pietro, bello che sei arrivato ora
ci sono un sacco di cose pronte a succedere nei prossimi 97 anni
basta dargli una spinta leggerissima – e tu gliela dai, no? (Poi ne parliamo)
Benvenuto ora qui sul terzo pianeta
non è malaccio dopotutto basta riderci su
come stai facendo tu ora a modo tuo
Scusami se non ti offro un po’ di questo vino
sei ancora troppo piccolo, dice tuo padre
(vedi quanto sono esagerati i grandi?)
però ci sarà tempo a bere insieme
tempo per tante cose forti e in compagnia
Ora non scrivo più perché devo ubriacarmi e far festa,
mica ti offendi, no?