San Libero – 353

23 maggio 2007 n. 353
________________________________________

Non credo che i brogli elettorali siano stati decisivi nella vittoria di Cammarata su Orlando, a Palermo. Personalmente, li valuto attorno al cinque per cento: un piccolo partito (ma un partito) che fa parte a pieno titolo della maggioranza. Non mi scandalizzo neanche eccessivamente dell’uso di questi metodi da parte dei notabili che qui esercitano il ruolo di classe politica: è un uso tradizionale (già Ottaviano pagava gli elettori) e fa parte, nel terzo mondo, delle regole del gioco.

Il fatto è che la Sicilia non è più terzo mondo, e non lo è più da molto tempo. La stessa signora che innocentemente, all’uscita del segno, sorride con aria d’intesa al galoppino, stasera farà zapping fra i canali di Sky, la cui antenna si erge fiera dal suo balcone (per pagare l’abbonamento, qualche mese fa, una donna prostituì la figlia adolescente). Secondo uno studio dell’università, a Palermo il novanta per cento dei bambini fra gli otto e i quattordici anni ha in telefonino. Fra qualche anno voteranno anche loro, e venderanno tranquillamente il loro voto in cambio di un telefonino nuovo. Sia il primo che il secondo telefonino sono prodotti all’estero, sono commercializzati da gigantesche (e incontrollabili) holding finanziarie italiane, e arrivano fino al bambino palermitano grazie ai finanziamenti di Roma, di Bruxelles, di Berlino, di Sidney e naturalmente di Cosa Nostra. Il bambino palermitano infatti non produce niente – nè telefonini nè altro – nè produce niente la sua famiglia. Che però, dal punto di vista consumistico, è perfettamente integrata nell’Occidente.

Ecco: le elezioni di Palermo non sono state a Palermo ma a Islamabad, a Medellin, in una qualunque metropoli dell’ex Terzo Mondo: che però, nel sistema che vige ora (e che non ha ancora un nome: gli regaleremo provvisoriamente una maiuscola e lo chiameremo Sistema) è perfettamente integrato nell’Occidente. Le “elezioni”, la “democrazia” e le altre etichette storiche dell’Ottocento qui sono simboleggiate da meccanismi di vario genere (la guerra di clan, l’attentato, la compravendita del voto) modellati sulle tradizioni locali. Esistevano, certamente, anche delle tradizioni democratiche – in senso vero – anche qui: ma non appartenevano alla classe dirigente bensì alla sua controparte popolare. Discioltasi questa, almeno politicamente, nel vasto e massificante calderone dell’egemonia post-industriale, resta la compresenza di forme arbitrariamente “democratiche” (“vai a votare”) e sostanze coerentemente “fasciste” (“se ti opponi ti ammazzo”).

Pasolini, molti anni fa, diceva alcune cose antipatiche sul fascismo. Distingueva il fascismo-fascista, quello storico, che però non riusciva a distruggere (in quanto elitario, in fondo) la cultura profonda delle classi popolari; e il fascismo-postfascista, quello contemporaneo a lui, che invece riusciva a penetrarvi grazie alla massificazione, al conformismo, al consumo e insomma a un’egemonia totalizzante dei valori che prima erano considerati (in vetero-linguaggio) “borghesi”.

Mi sembra che il discorso di Pasolini sia perfettamente valido, qui in Sicilia, per la mafia. Quella di prima (la mafia-mafiosa, quella che ammazzava Falcone) non era affatto egemonica, non era assolutamente “popolare” e suscitava opposizioni. Quella di ora, che non ammazza i Falcone ma impedisce “politicamente” che ne sorga uno, invece è perfettamente integrata nel sistema, si basa sugli stessi valori, esercita (almeno in alcuni momenti) un’egemonia. E merita dunque le sue maiuscole: il Sistema  Mafioso.

Il commerciante palermitano – ad esempio – non è “mafioso”. E perché mai dovrebbe esserlo? Anche nel vecchio fascismo il commerciante romano mica era “fascista”: alle adunate del sabato ci andava, quando ci andava, malvolentieri. Però gli conveniva che il negozietto ebreo, che gli faceva concorrenza, fosse tolto di mezzo. Oggi al commerciante di Palermo (Palermo centro, non periferia) conviene che ci sia la pena di morte, a pagamento, contro la microcriminalità. I ragazzi di Addio Pizzo hanno tentato per due anni di seguito di convincere i commercianti palermitani a dire semplicemente “io sono contro il pizzo”. Ne hanno convinto circa duecento, su circa diecimila. Questo spiega, fra le altre cose, il voto palermitano: sia la sconfitta “politica” di Orlando (che poi, tecnicamente, è stata un’avanzata notevole in termini di voti)  che la vittoria politica, stavolta senza virgolette, del partito del vendo-il-voto. Non se ne esce coi vecchi riti, con le manifestazioni generiche e con le celebrazioni. A Falcone non basta essere ricordato.

Se ne esce – ad esempio – sviluppando le lotte dei senzacasa e chiedendo che siano dati a loro i palazzi sequestrati ai mafiosi. Ma chi lo fa? Pochi benemeriti, come Abbagnato o Umberto Santino,  sempre più ignorati dai media e sempre meno presenti nei convegni ufficiali. Sono le lotte dei poveri (i senzacasa, le cooperative contadine di Libera siciliane e calabresi, ecc.) quelle che fanno più paura al Sistema. Su esse bisogna puntare al massimo, generalizzarle, sostenerle, avere una politica di alleanze (dai “moderati” agli “estremisti”, senza puzze al naso) basata su di esse; e sviluppare una battaglia di comunicazione (giornali, tv, internet: nel nostro piccolo Casablanca, Sanlibero, TeleJato) senza la quale nessuna battaglia può essere generalizzata. Licausi, Radio Aut e Pio La Torre non sono dei nomi storici, sono semplicemente le cose da fare ora.

Bookmark: www.enniobonfanti.netsons.org/images/Elezioni/urna4.jpg
(urne elettorali per la strada, in un paesino della Sicilia)

________________________________________

Occidente. “No alla confusione politica-religione”, “Lo stato è laico e laico rimarrà”: oltre un milione e mezzo di persone, fra un mare di bandiere rosse, hanno manifestato tutto il giorno per difendere la tolleranza civile e i principi di libertà contro lee ccessive ingerenze dei leader religiosi. Purtroppo è avvenuto a Smirne, e le bandiere rosse erano quelle turche.

_________________________________________

Fatherland 1. E’ morto il predicatore Folwell, quello che: “L’undici settembre Dio ha punito i gay”. Ha fatto, o contribuito a fare, un presidente. Purtroppo era protestante e non cattolico, e quindi non ha avuto la minima chance di diventare papa.

_________________________________________

Fatherland 2. C’è un paese d’Europa in cui gli zingari sono rispettati, aiutati dallo Stato, lavorano, non creano problemi a nessuno e sulla carta d’identità portano scritto fieramente “Nazionalità: zingaresca”. Questo paese non esiste più ed era la Jugoslavia di Tito. Là solo (e nel civile impero degli Asburgo) gli zingari hanno potuto dimostrare quanto possono essere cittadini. In tutto il resto d’Europa (e anche ora e anche qui) non gli hanno concesso altro che qualche soluzione finale.

_________________________________________

Memoria. In un articolo sulla Catania anni ’80 Zermo (“La Sicilia”) scrive del vecchio “Giornale del Sud”, diretto da Giuseppe Fava: “… fino a quando Fava si dimise per fondare la rivista I Siciliani”. Ma Fava non si “dimise” affatto: fu ufficialmente e formalmente licenziato dai proprietari perché si era schierato contro i missili di Comiso (e perché aveva pubblicato una pagina sul mafioso Ferlito, cugino d’un politico di allora). E’ passato tanto tempo, d’accordo. Ma la memoria, secondo noi, serve sempre a qualcosa. In questo caso, a precisare che Zermo è un mentitore.

________________________________________

Banca. A Pescara ce n’è una che ha provocato sul conto corrente di un cittadino un buco di circa 3 milioni di euro.
Bookmark: www.enricocisnetto.it/punti_di_vista/caripe_una_storia_vera

________________________________________

Ribanca. Si è schiuso un altro uovo e ne è saltato fuori un altro bancosauro, con un’impressionante batteria di denti e un appetito proporzionato alle dimensioni. Si nutre di autostrade, giornali, buoi in branco, risparmiatori, parmigiano, oltre che (essendo carnivoro) di altri bancosauri piccoli e grandi. Gli scienziati l’hanno chiamato Capisaurus Unitus ed è fino a questo momento il più grande predatore esistente.

________________________________________

Sbanca. Il Venezuela è uscito dal Fondo Monetario Internazionale (gestito dagli Stati Uniti) e si affiderà d’ora in poi a un nuovo “Banco del Sud” con Brasile e Argentina. Hanno aderito tutti gli altri paesi sudamericani meno Cile, Colombia e Perù. I paesi che aderiscono al Banco hanno riserve per 164 miliardi di dollari depositati in Usa e Europa. “Ce li riportiamo a casa e ce li investiamo qui da noi”. Si parla di una nuova moneta, una specie di euro per tutta l’America Latina.

________________________________________

Chiamate i carabinieri. E’ stato segnalato nei pressi di Catania il “comandante” Thomas J. Queen. Fino a poche settimane fa era uno degli organizzatori del campo di concentramento di Guantanamo:  in tale veste si è dunque reso responsabile di comportamenti che ai sensi del codice penale italiano e delle convenzioni internazionali costituiscono reato. Adesso, dovrebbe comandare la base di Sigonella. Non è benvenuto fra noi, ci bastano già i mafiosi locali. Se doveste incontrarlo in libertà fuori dalla sua base, chiamate i carabinieri (che a Sigonella hanno già avuto occasione di insegnare la buona educazione a questa gente).

________________________________________

Emergenza televisione. Perche’ la gente si incazza guardando “Porta a Porta”? Questa domanda meriterebbe un approfondito studio antropologico. In realta’ gli interrogativi sono due: prima bisogna chiedersi perche’ la gente entra nel salotto di Vespa, e poi chiedersi perche’ ne esce incazzata. In questo circolo vizioso del guardo-m’indigno-m’arrabbio cadono anche menti brillanti come quella del vignettista Mauro Biani, che l’11 aprile, dopo una buona dose di masochismo televisimo, mi incontra per caso in rete sfogando la sua frustrazione per “un portaapporta con La Russa e Maroni, dove l’espressione piu’ delicata verso Emergency e’ fiancheggiatori dei Talebani, con attacchi pesanti e censori all’inviato del Tg1 dall’Afghanistan, colpevole di aver tentato di ragionare, uscendo da stereotipi e slogan”.
In queste dinamiche e’ piu’ forte la curiosita’ di vedere fin dove si spingono le menzogne dei potenti o la sete di giustizia per gli afghani, che avendo problemi piu’ seri se ne fregano altamente di Maroni e La Russa? Ormai in questo gioco televisivo delle parti anche la nostra indignazione e’ funzionale al potere di chi indigna, afferma e sostiene il potere di mentire apertamente, il potere di diffamare gli onesti e garantire impunita’ ai criminali di guerra, il potere di far incazzare e condizionare emotivamente perfino noi che ci sentiamo lontani da loro anni luce. Il primo istinto e’ quello di fare disobbedienza civile spegnendo la tv. Per uscire da questo gioco delle parti l’unico modo e’ abbandonare il teatrino e smetterla di fare gli spettatori indignati. Famiglie Auditel, tocca a voi. Date ai deliri catodici lo stesso peso dei ragionamenti grevi che ascoltiamo sull’autobus o al mercato. Mica possiamo farci cattivo sangue per tutte le persone ignoranti e stupide che incontriamo: abbiamo meglio di fare che prendercela con i “vespasiani” che affollano i salotti televisivi.
Per far crollare i giganti dello schermo basta chiudere gli occhi e gettare il telecomando per un salutare principio di umanita’ e di decenza. Smettiamola di sbirciare nelle fogne, basta accanirsi contro persone da curare, drogate di potere e denaro, malati terminali di cinica ignoranza che casualmente si ritrovano in parlamento e/o in Tv. Se proprio vogliamo reagire scriviamo a Vespa e La Russa delle lettere, come faceva Gandhi con Hitler scommettendo sui suoi ultimi brandelli di umanita’. Invochiamo su di loro la pieta’ degli dei, sentiamo sulla nostra pelle la sofferenza mentale di questa Italia che per paura diventa rabbiosa, scalcia e morde. Ormai guardare Porta a Porta e’ un atto di vouyerismo paragonabile a sbirciare su internet i filmati dei disabili ripresi e sbeffeggiati dai compagni di scuola: un esercizio morboso della curiosita’ a danno di persone sfortunate. [carlo gubitosa]

_________________________________________

Vedi sopra. Diminuiscono ancora gli spettatori della tv. Ventisette milioni e 15mila spettatori nel 2006, 25 milioni 922mila di quest’anno: un milione tondo tondo che non l’accende più.

_________________________________________

Tecnologie. Ultrasuoni percepibili solo dagli adolescenti per proteggere il municipio di Ginevra: bande di ragazzini, ultimamente, si divertivano a graffitargli i muri.

_________________________________________

Milazzo uber alles. La ridente cittadina del Tirreno ha dato i natali a un’altra stella dell’internet: Giuseppe La Spada ha vinto il People Voice Award per aver disegnato il sito del famoso artista giapponese Ryuichi Sakamoto. “Sono contento di essere arrivato uno” ha dichiarato il giovane La Spada, che in Giappone sta curando ora i siti di Nunsacho Natari (olimpionico di stile libero) e  del campione di cross Kadivi Damoto).

_________________________________________

L’avvocato Flaminia Caldani wrote (abstract):
< In un Suo articolo del giugno 2000  si riporta un episodio di aggressione a sfondo sessuale compiuta da alcuni ragazzi italiani, tra i quali era stato implicato in un primo momento anche il mio cliente signor Valerio Collettini, ai danni di due turiste straniere che si trovavano alla fermata dell’autobus di Largo di Torre Argentina e Roma. Da tale episodio era scaturito il Procedimento Penale n. 40625/00 R.G. N.R., conclusosi con Sentenza emessa dal Tribunale di Roma in data 7 luglio 2000. La Sentenza ha assolto il signor Valerio Collettini con la formula più ampia “per non aver commesso il fatto”. La invito quindi provvedere alla rettifica di quanto apparso sull’articolo. Rimango a Sua disposizione per qualsiasi chiarimento >
* * *
Gentile avvocato, siamo lieti dell’innocenza del Suo cliente, che volentieri comunichiamo ai lettori. Fa sempre più piacere dare le buone che le cattive notizie. Questa in particolare, ripresa dalle agenzie-stampa e dai quotidiani dell’epoca, ci aveva indotto in errore e senz’altro ne diamo atto al signor Collettini. (r.o.)

_________________________________________

kevin.keegan@gmail.com wrote:
< Caro R., i risultati elettorali in Sicilia con accluso sorriso ultraumano di Cammarata mi hanno ispirato un’idea: costruire un sito web contenente foto di schede elettorali votate in tutti i modi possibili: l’elettore siciliano potrà scaricare il file .jpg da mandare al capobastone di riferimento, e nel segreto dell’urna votare secondo ciò che detta il suo cuore >

________________________________________

Cooperativa “Lavoro e non solo”, Corleone, wrote:
< La nostra cooperativa sociale “Lavoro e Non Solo” ha recentemente subito un grave atto intimidatorio nei vigneti confiscati alla mafia di contrada Pietralunga, nel territorio tra Corleone e Monreale. Oltre 700 delle 1000 viti del terreno sono state gravemente danneggiate da ignoti che ne hanno scientificamente asportato le gemme. Il danno subito è ingente, la produzione di vino del 2008 è compromessa. Il lavoro della cooperativa non si ferma davanti a questo, e la mattina di sabato 12 maggio, quando il prefetto e il questore di Palermo, insieme al presidente della Commissione nazionale antimafia si sono recati sui terreni per portare la solidarietà delle Istituzioni, hanno trovato i soci della cooperativa intenti a coltivare i terreni: questo gesto è per noi la risposta più significativa alle intimidazioni ricevute. “Lavoro e Non Solo”, cooperativa nata all’interno dell’esperienza dell’Arci e tra le più significative concretizzazioni di anni di Carovane Antimafia, è una delle cooperative che insieme a Libera porta avanti il progetto Libera Terra >
Bookmark: www.lavoroenonsolo.com

________________________________________

Giuseppe Palermo wrote:
< “L’ex ministro Salvo Ando’ aderira’ al nascente partito democratico in occasione dell’assemblea costituente del prossimo ottobre. Ando’ che capeggia la corrente di dissenso all’interno dei socialisti democratici, ha gia’ avviato contatti con la presidente dei Ds a palazzo Madama, Anna Finocchiaro, che sta trattando per un posto nella direzione nazionale” (“Centonove”, 11 mag. 2007). La notizia potrà scandalizzare i pochi che ancora ricordano i benfatti del nuovo acquisto (già proconsole di Craxi in Sicilia, uscito per prescrizione da processi per mafia e tangenti, frequentatore delle cene di Previti, denigratore dei giudici di Palermo, ecc. ecc.), ma non stupisce. Cosa aspettarsi dopo che un segretario Ds ha riabilitato Craxi, lo ha persino messo nel Pantheon accanto a Berlinguer, salvo poi, per salvare la faccia, …abolire il Pantheon? >

________________________________________

franco_mistretta@yahoo.it wrote:
< “La mafia – ora lo dice anche Napolitano – è una specie di nuovo fascismo che opprime quattro regioni del paese”. Come i fascismi ha anche una certa consistenza di base, un controllo militare del territorio, una zona grigia che fa finta di non vedere e una minoranza che si oppone rischiando il lavoro, l’incolumità e spesso la vita. La base di massa è data dalla manovalanza giovanile che rispetto alla precarietà o inesistenza del lavoro preferisce “vivere pericolosamente” e tentare di arricchirsi rapidamente (lo racconta bene il libro di Saviano). La zona grigia è data dal ceto medio e dall’intellettualità che in vario modo con la mafia non solo convive ma ci fa affari. E l’egemonia è esercitata da gran parte della classe dirigente, sostanzialmente permeata dalle cosche (è il concetto di “borghesia mafiosa” proposto da Mario Mineo e ripreso da Umberto Santino). Bisogna capire come si può lottare il fascismo, dall’interno e dall’esterno, così come ci preoccupiamo (quando lo facciamo) di aiutare l’opposizione birmana, gli studenti democratici iraniani, o, anni fa, l’opposizione al franchismo. Per esempio con denunce e volantini anonimi, scritte clandestine sui muri, raccolta di fondi degli antifascisti all’estero, e la richiesta a tutti i democratici di rompere i rapporti con le dirigenze politiche che amministrano quelle regioni (che non possono semanticamente essere definite “amministrazioni democratiche”). Anche perché il contagio si va estendendo e già gran parte del litorale laziale è nelle mani della camorra >

_________________________________________

Pietro Ancona wrote:
< Ero segretario generale della Cgil siciliana quando Pio La Torre fu mandato dalla Direzione del Pci a guidare il partito in Sicilia. Pio La Torre fu ucciso perchè la mobilitazione dei siciliani contro i missili a Comiso era diventata una poderosa leva per un radicale cambiamento dei rapporti politici e sociali nell’Isola. A Comiso convenivano centinaia di migliaia di persone, in particolare di giovani, certo per protestare contro l’installazione della base missilistica ma consapevoli di rappresentare tutti insieme una nuova forza per operare una radicale rivoluzione civile in Sicilia. Pio mi diceva: “Sto scuotendo l’albero della Sicilia. Cadranno frutti abbondanti per un futuro migliore!”. Lo scardinamento dell’equilibrio siciliano avveniva attraverso la leva della mobilitazione per la Pace e l’attacco frontale alla mafia. Pio chiamava i mafiosi per nome e cognome!!
Questi ultimi venticinque anni spiegano bene la necessità della sua morte per il potere. Il movimento con epicentro Comiso e la Mafia si è spento e le speranze di diecine di migliaia di giovani si sono oscurate. Oggi abbiamo la Regione di Cuffaro che vuole privatizzare l’acqua e che ha prodotto una riforma dello Statuto che la trasforma in una satrapia di oligarchi.
Sono fiero di essere stato al suo fianco in tutte le lotte per la pace e contro la mafia e di avere rilanciato, un mese dopo la sua morte, la lotta per distruggere i patrimoni di mafia in un Consiglio Generale della CGIL siciliana presieduto dalla indimenticata Donatella Turtora >

_________________________________________

Casablanca. Ha fatto un anno ed è in edicola oppure in viaggio verso casa tua, se la chiedi. Vedi figurina.

_________________________________________

Fra Ginepro wrote:

Il discorso della mezza montagna.

< Beati i deboli, perché di essi sono le periferie.
Beati i deboli, perché saranno consolati da Previti.
Beati i deboli, perché erediteranno i debiti dei genitori.
Beati i deboli che hanno fame e sete della ingiustizia, perché saranno saziati.
Beati i deboli, perché troveranno il pusher sotto casa.
Beati i deboli, perché vedranno la televisione di Stato.
Beati i deboli, perché saranno chiamati populisti.
Beati i deboli a causa della giustizia, perché di essi è il regno di Regina Coeli.
Beati voi deboli quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
vi diranno demagoghi per causa mia >

________________________________________
Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente per liberarsene, basta scrivere a riccardoorioles@sanlibero.it — Fa’ girare.
“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?” (Giuseppe Fava)