San Libero – 55

E se n’è andato un altr’anno, signora mia. Anzi un altro millennio, visto che – dicono gli scienziati – il duemila tecnicamente comincia ora. Che si fa dunque quest’anno? Anzi, questo secolo, visto che il secolo breve è finito e questo nuovo non si sa ancora se sarà lungo o corto, e quanti “eventi storici” – toccando ferro – si porterà dappresso? Chi siamo, da dove veniamo, qual è il nostro posto nell’universo e come abbiamo fatto a ridurci, da Togliatti e De Gasperi, a Berlusconi e al signor Scarpe-da-un-milione?
Boh. Va a finire che una volta o l’altra ci tocca rimetterci a ragionare tutti quanti. Cent’anni fa gli attrezzi erano: sol dell’avvenire, trebbiatrice a vapore (comprata in cooperativa), comizi e scioperi, canti delle mondine, libero amore. Test: provare a vedere che cosa succede se li si sostituisce con qualcosa che non sia dell’ottocento, uno per uno.


Napoli. Il sindaco, per risparmiare, aveva licenziato tutti i facchini della compagnia portuale (che fra l’altro pretendevano le otto ore e il sindacato) e aveva affidato i lavori di carico e scarico a ditte occasionali reclutate ad Afragola e a Avellino. Cos’, quando sono arrivate la Eugenio C., la Achille Lauro e la Olimpic Star tutte insieme, non c’e stato altro da fare che invitare i passeggeri a restare a bordo per un paio di giorni in attesa del loro turno per lo sbarco. “Non è colpa nostra – ha detto il comandante del porto – Qui a Napoli fa caldo e col caldo che fa è davvero difficile lavorare assai”.
Quando avete finito di ridere, togliete porto e Napoli e mettete aeroporto e Milano.


Fascisti. La cosa più preoccupante, nella storia dell’aggressione a Ruotolo e persino dello stesso attentato al Manifesto, non è il comportamento dei fascisti (che, poveretti, sono fascisti) ma quello dei giornalisti alla conferenza di Forza Nuova. Riassumiamo:
1) i fascisti fanno una conferenza stampa per parlare dell’attentato;
2) non ci vanno (come sarebbe logico) i poliziotti, bensì i giornalisti;
3) fra i giornalisti partecipanti c’è Ruotolo, che tuttavia si permette di difendere il Manifesto;
4) Ruotolo viene dunque picchiato;
5) la conferenza stampa incomincia.
6) tutti i giornalisti entrano regolarmente;
7) a Ruotolo (“nemico”) viene invece vietato l’ingresso;
8) i giornalisti entrati restano dentro a seguire disciplinatamente la conferenza stampa. A nessuno di loro passa per l’anticamera del cervello di alzarsi e andarsene per solidarietà col collega discriminato.
Dal che si evince che, se le cose andranno in un certo modo, fra un paio d’anni alla conferenza stampa del sig. Himmler (odg: soluzione finale vari problemi nazionali) tutti resteranno lì a prendere tranquillamente appunti.
Io ritengo che l’Ordine dei Giornalisti farebbe molto bene a prendere in esame il caso e a comminare, ad esempio, un giorno di sospensione ai colleghi in questione, per violazione della dignità professionale o qualcosa del genere. Non dico quel che dovrebbero fare i rispettivi direttori.


Congiure a Milano. Quella dei magistrati communisti per rovinare (con faccende di appalti, tutte inventate) il gauleiter della Regione Formigoni e i suoi più stretti collaboratori, a partire da Guarischi. Quella dei loschi, e ancora non identificati, operatori al soldo dello straniero (invidioso della rinata Ala Italiana) che vogliono far passare per bestia il Comandante dell’aeroporto di Malpensa, ammiraglio Fossa. Quella di quel giullare di Dario Fo, che pretende di fare il politico (ma chissà chi gliel’ha messa in capo, quest’idea) per portare a ramengo la seria e produttiva sinistra di Milano.


Capolavori a Roma. È stato vinto da un gruppo di romani il Totò Award 2000 per la più bella truffa messa a segno nel corso dell’anno. Gli artisti (Carlo Bertea, Giancarlo Cerbisaglia, Ferdinando Giannetti, Giancarlo Laboer, tutti di età fra i 60 e i 67 anni) avevano contattato quattro imprenditori edili della capitale, ed erano riusciti a coinvolgerli in un grandioso – e del tutto ipotetico – piano di ristrutturazioni in vista del giubileo. Queste ristrutturazioni, per un valore di parecchi miliardi, avrebbero dovuto aver luogo (secondo i creativi romani, che ricevevano i loro “clienti” negli uffici governativi di via del Tritone, approfittando delle stanze lasciate vuote dagli impiegati nei fine-settimana) nei principali palazzi del potere romano: a Palazzo Chigi, in Vaticano e in altri edifici minori.
Gli imprenditori, persuasi dalla documentazione presentata dai loro interlocutori, hanno partecipato alla “gara d’appalto” (anch’essa del tutto virtuale) per aggiudicarsi i lavori; e hanno sborsato delle tangenti di diverse centinaia di milioni (questi invece veri) per “ungere le ruote” secondo quanto amichevolmente gli è stato suggerito dai sedicenti funzionari. Si sono accorti della truffa solo al momento di presentarsi a Palazzo Chigi per cominciare i lavori concordati.


Catania. Terrorizzato dall’imminente licenziamento un uomo di 47 anni, sposato, padre di due figli, si è ucciso nel garage di casa. È stata la figlia, una ragazza di sedici anni, a scoprire il corpo e a chiamare la polizia. Mezz’ora dopo, sconvolta dal dolore, ha tentato di uccidersi anche lei: i poliziotti l’hanno salvata appena in tempo.


Acciuga pazza. Palermo. Sequestrato un intero stabilmento di confezionamento delle acciughe. Il pesce è risultato contenere anche elementi tossici, derivati forse dall’olio usato per la conservazione. Lo stabiimento aveva messo in giro circa trecentocinquanta tonnellate di pesce non commestibile nel giro di due anni.


New York. Il governo degli Stati Uniti ha deciso di tagliare ulteriormente la propria quota di partecipazione (già ridotta un anno fa per decisione del Congresso) alle spese di gestione delel Nazioni Unite.


Usa. Dopo la causa civile promossa da The Guardian contro la Regina d’Inghilterra (appropriazione indebita di regno, discriminazione ed altro) e l’attribuzione da parte della Pretura di Tampa della Presidenza degli Stati Uniti, sta riscuotendo un certo successo l’idea di un predicatore metodista nero, il reverendo Robert Brock, che da alcuni mesi gira per il sud del paese raccogliendo adesioni al suo progetto di causa civile per danni contro il governo degli Stati Uniti. Quest’ultimo, secondo Brook, ha un debito quantificabile nei confronti dei cittadini di colore.
Questi ultimi hanno lavorato gratis per molte generazioni come scaricatori, domestici, manovale e braccianti agricoli, in condizioni di assoluta illegalità perchè il rapporto di lavoro instaurato con gli imprenditori (tecnicamente denominato “schiavitù) è stato successivamente riconosciuto irregolare dalla Corte Suprema. I lavoratori dipendenti sottoposti a questo trattamento hanno dunque diritto – unitamente ai loro legittimi eredi – a un congruo risarcimento, comprensivo sia dei salari arretrati non percepiti che degli interessi maturati dal 1784 in poi, calcolati secondo i vigenti tassi bancari.
Il reverendo ritiene che, mediamente, ogni discendente di lavoratori neri potrebbe dichiararsi soddisfatto con una cifra con superiore ai cinquecentomila dollari a testa, più le spese legali che andrebbero ovviamente addebitate al Governo in quanto responsabile ultimo del mandato pagamento dei salari in questione nel periodo 1784-1865.


Lule wrote:

< “In Italia – scrivi – vigono in questo momento un Concordato (il Mussolini-Craxi) che vieta agli ecclesiastici di fomentare scontri politici, e una legge dello stato (la legge Mancino del 25 giugno 93) che commina degli anni di carcere a chi “incita a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi”.
Quella legge dello Stato che tu evidentemente approvi è una legge criminale perchè sancisce il reato d’opinione rendendo illegali le critiche alla società multirazziale. Ti ricordo che l’essenza della democrazia sta nel pieno diritto del popolo a sceglere il proprio destino. Il che implica come necessario il pieno rispetto della libertà di parola e di associazione senza i quali il popolo non sarebbe in grado di discutere e fare scelte coscienti.
Certo tu mi dirai che la Costituzione ha sancito una volta per tutte che i principi fondatori sono quelli basati sull’individualismo occidentale e sul laicismo. E che quindi il razzismo è condannato fin dall’inizio. Ma vedi un conto è una condanna morale un altro è una legislazione che autorizza i magistrati a interpretare le ideologie delle persone e attribuire dei voti di merito al di sotto di cui si perde la libertà.
Questa è l’essenza della dittatura fascista che tu critichi tanto. Cioè attribuire ad una minoranza il compito di valutare sulla liceità delle opinioni che possano essere discusse dagli altri. E non si tratta solo di tappare la bocca ai cattivoni fascisti che sembrano minacciare una nuova dittatura. Ma anche di togliere libertà anche a quelli che non si riconoscono nelle ideologie fasciste ma che vengono ad esse ricondotti da giudizi sommari dei media e dei giudici.
È il caso ad esempio di Brigitte Bardot condannata in Francia come razzista per aver osato criticare il metodo di macellazione islamico ed ebraico fondato sul dissanguamento. Oppure lo scrittore Roger Garaudy condannato anche lui sempre in Francia per aver scritto un libro intitolato “I miti fondatori della politica israeliana” in cui si accusava il sionismo di essere simile al nazismo e si negava il mito dell’olocausto. Eppure Garaudy è sempre stato di sinistra e terzomondista, mai fascista. Tuttavia la condanna è arrivata lo stesso nel silenzio di gelo dei sedicenti difensori della libertà e democrazia. Se temi il totalitarismo stai attento.Quella certa mentalità è già dentro di te. >
* * *
Caro Lule,
scusami per il ritardo della risposta. Non ho alcuna voglia di vedere in galera il cardinale Biffi. Desidero però che la legge sia valida anche per lui, e in genere per le persone importanti. Non credo affatto che sia una legge criminale: anzi mi pare giusto che la legge ponga dei limiti alle intromissioni della chiesa (che comprende solo i credenti, e non è comunque un organismo democratico) nelle faccende del nostro paese (che invece comprende tutti noi).
Questa distinzione fra religione e politica è esattamente ciò che divide i paesi civili dai talebani. Ed è anche ciò che storicamente divide la “destra” dalla “sinistra” in Italia, da Dante Alighieri in poi. A parte questo, Biffi – che dice di essere cristiano – ha cercato con la sua presa di posizione di fare coscientemente del male ad altri esseri umani, avvalendosi del prestigio della sua posizione e del sostegno dei mezzi d’informazione, ormai monopolizzati da pochi “imprenditori”. Come cittadino, ha violato la legge: una lira di multa. Come cristiano, ha rinnegato tutto ciò che il suo Cristo gli ha insegnato: decidete voi cattolici quale pena avrà per questo.
Un’altra cosa: non è affatto vero che la libertà d’espressione permetta di dire e propagandare qualsiasi cosa. Se io, per esempio, dichiaro che in nome della mia religione bisogna venire a casa tua a rubarti il videoregistratore non sono un ideologo, ma un ladro. Questo vale per me, vale per il poveretto che commette magari un furto spinto dalla fame, e vale per le eccellenze e i cardinali. Vale per Brigitte Bardot, che non è affatto considerata razzista per la storia della macellazione, ma per la feroce propaganda antisemita (antiaraba, in questo caso) di cui da alcuni anni si è fatta portavoce; vale per Garaudy, che può criticare quanto vuole la politica dello stato d’Israele (che anch’io condanno) ma non può in alcun modo confondere questa critica con ciò che è successo a milioni di ebrei nella nostra Europa.
La negazione dell’Olocausto, il razzismo, la persecuzione per motivi “razziali” non sono argomenti politici: sono semplicemente dei tabù che caratterizzano il nostro essere uomini e non bestie, esattamente come l’omicidio e l’incesto. Quanto alla “società multirazziale”: io sono siciliano e neanche l’ultimo dei ciula, a Torino, *adesso*, mi negherebbe una stanza in affitto. Qualche cosa è successo. E qualche cosa continuerà a succedere. O no?


Se il movimento…
(ai tempi della Pantera: ma non si sa mai)

Se il movimento
va in movimento
ecco un evento
che ne val cento.
Sembrava spento
e invece sento
nell’aria un vento
che dice “attento”.
Mette spavento
dentro il convento
ma io contento
che non mi pento
fo sacramento
che ci ritento
col movimento
numero cento.