Piovre. Gran festa perchè Maurizio Costanzo con Taricone ha superato la Piovra per spettatori. Felicità di Feltri, di Liguori e di tutti gli altri che di piovre non hanno mai voluto sentire parlare. La Piovra dieci, in effetti, non è granchè. Troppo kitsch, troppo folklore, e soprattutto troppo al disotto della realtà. I cattivi, nella vita reale, non finiscono dentro l’Etna ma la quotano in borsa.
Peraltro la Piovra undici è già cominciata e, vista la concorrenza di Costanzo, s’è trasferita armi e bagagli nella realtà. Primo episodio: “Una contessa che sapeva troppo”.
(La storia del “suicidio” della contessa Agusta fa pensare, chissà perchè, a quella del “suicidio” del filippino che avrebbe tentato di rapire la moglie di Caltagirone. Stessa trasparenza cristallina).
L’ombra. Vietato ai cittadini e ai turisti l’accesso al palazzo comunale di Palermo. Gli affreschi e gli stucchi della Sala Gialla e della sala del sindaco d’ora in poi torneranno ad essere un mistero per i comuni mortali. Lo stesso per villa Niscemi, la settecentesca sede di rappresentanza del Comune: basta visite guidate di scolaresche e famiglie, qui non si fa estetica, qui si lavora. L’apertura dei palazzi alla gente normale era stata, tanti anni fa, uno dei momenti più divertenti della primavera di Palermo, quando noi eravamo quasi giovani e Orlando un paladino. Adesso al comune c’è un commissario berlusconiano (Orlando s’è dimesso per partecipare alle elezioni), e l’ombra cupa di Nordor (“i vip da una parte, la plebaglia dall’altra”), comincia a ricoprire i pastorelli e le damine settecentesche dei saloni affrescati di Palermo.
Biffi docet. Giovani cattolici a Roma, l’ultimo giorno del Giubileo: “Chi non salta musulmano è”
Potere operaio. “Sarò un premier operaio” (il signor B.).
Roma. Inaugurazione dell’anno giudiziario. Intervento del ministro Fassino, coi soliti rimproveri ai magistrati: “Basta protagonismo, basta lamentele, ecc.”. Dopo un paio d’ore di bla-bla li ha lasciati liberi, e i poveretti son potuti tornare a lavorare.
Sicilia. Se tutto va bene, dovrebbero cominciare oggi (lunedì) le prime demolizioni di costruzioni abusive nella Valle dei Templi di Agrigento. Le ruspe del genio militare, in questo momento, dovrebbero essere al lavoro dall’alba, con un cordone di polizia e carabinieri a proteggere il loro lavoro. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scoperta di una villa abusiva, in piena zona archeolgica, intestata alla suocera del sindaco Calogero Sodano. “Povera vecchia – ha commentato il sindaco – adesso quei communisti di ambientalisti la vogliono coinvolgere in queste sporche politiche”. L’abusivismo edilizio è concentrato prevalentemente (con la lodevole eccezione della Basilicata) al sud: in Puglia e Calabria ogni dieci nuove costruzioni ce n’è in media una abusiva, in Sicilia e Campania ce ne sono due. “Cu rubba a lu re, ladro non è”, recita un antico proverbio meridionalese. Non è semplice convincere uno come don Calogero che quando mette una villa fra il tempio della Concordia e quello di Giunone npn sta fregando nessun re ma sta rubando il *mio* panorama a me.
Milano. Il responsabile della Malpensa, Fossa, denuncia un “sabotaggio” nei suoi confronti. Senza questo sabotaggio l’aeroporto funzionerebbe meravigliosamente, com’è logico che funzioni un aeroporto dotato di tanto manager. Per colpa del sabotaggio, invece, gli aerei non partono, i passeggeri bivaccano in aeroporto e gli operai restano fulminati quando debbono cambiare una lampadina.
Bologna. Richiamato e punito uno dei più brillanti dipendenti del locale McDonald, il venticinquenne Gilberto Argini. Ottimo lavoratore, corretto coi clienti, abile organizzativamente, ma portatore di un pizzetto del tutto incompatibile con l’ideologia della ditta. “O te lo taglio o qui hai smesso di far carriera”.
Roma. In visita a una scuola media, il presidente del Consiglio in carica ammonisce gli studenti: non è vero che ci sono razze inferiori e razze superiori, gli uomini nascono tutti uguali, state attenti al razzismo. E questo, che vent’anni fa era il pensierino più banale che una maestra elementare potesse mettere in un dettato, adesso è bastato per far finire Amato sui giornali come campione di eccentricità e di progressismo.
Milano. Crisi fra il sindaco e il Polo. Albertini pretende da Bossi delle “scuse senza riserve” per le “immotivate allusioni alla sua omosessualità” fatte nel corso della campagna elettorale di quattro anni fa.
Praga. Si è dimesso il direttore della tv pubblica, accusato dai giornalisti di essere un fascista incompetente, messo a quel posto solo grazie al suo servilismo verso i politici.
Oklahoma. Arrestato durante una manifestazione contro la pena di morte il leader nero Jesse Jackson. Poche settimane fa stato il più accanito oppositore della legittimità dell’elezione di Bush.
Pechino. Condannati per corruzione e abuso di potere diecimiladuecento funzionari della regione dello Shantung: gli inquirenti della plocura della Lepubblica di Pechino hanno documentato circa settantamila bustarelle nel giro di poco più d’un anno.
Cronaca. Foggia. Bloccato da un cliente, e poi consegnato ai carabinieri, un ragazzo di quindici anni che aveva tentato di rapinare con una pistola il titolare di un negozio di frutta e verdura.
Cronaca. Roma. Una donna e la sua bambina di un anno nel carrozzino sono state investite in via Penazzato da un italiano di 31 anni a bordo di una Opel. Madre e figlia sono state trasportate all’ospedale Vannini. L’investitore è stato quasi immediatamente rilasciato.
Enrico P. wrote:
< Caro ricc, il suo giornalino è bello e rinfrescante. Serve anche a piangere e sorridere insieme. E poi anche a muoversi, ognuno come sa e può. Bene. Un solo appunto: perchè scrivere dio con la minuscola? Biancaneve, Pinocchio, Giove, Minerva, li scriviamo pure con la maiuscola, e non perchè crediamo che esistano. Persino Fido e Micio li scriviamo maiuscoli. Persino Hitler e Mussolini. (e B…). Uno può credere che Dio non esiste ( io credo che è più vivo
di noi ), ma questa minuscola è una – mi permetta – superstizione bella e buona. Abbiamo bisogno di atei meno superstiziosi. Con sincera simpatia. Enrico P. >
* * *
Caro P., facciamo così: il dio con la minuscola è quello del Gott Mit Uns, rispetto al quale io sono senz’altro ateo. Il Dio con la maiuscola (che uso rarissimamente: ma lo uso) è quello a cui credono le persone buone come Lei – non sono sicurissimo che sia lo stesso di cui si parla nei Giubilei: ma non ha molta importanza – e a cui forse vorrebbero credere, con minor sicurezza e diverse parole, i poveri viaggiatori come me. Suo R.
* * *
< Bene. Totalmente d’accordo. Enrico P. >
Salvo wrote:
< Ciao, Ricc, ti scrivo per capire. Capire qual è o cos’è oggi la sinistra, in un’intervista in tv Dario Fo, alla domanda “in quale partito oggi si riconosce?” ha risposto, “in tutta la sinistra senza distinzione fra i partiti che la compongono”. Ora io domando a te, se i Ds si possano definire un partito di sinistra, e perchè il Prc che si avvicina di più a questa definizione non viene preso sul serio o viene definito parolaio e non riesce a pescare nel bacino degli elettori di sinistra che si astengono dal votare.
Ti pongo un’altra domanda. A Palermo dopo le manifestazioni contro la conferenza Onu, alcuni ragazzi hanno occupato una palazzina semiabbandonato che apparteneva all’Università, per farne un centro sociale, Entusiasta dell’accaduto sono andato per conoscere e partecipare alla realtà che stava nascendo, ma dopo un po’ di confronto con un ragazzo del centro ho deciso di abbandonare i miei intenti, perchè lui su molti argomenti s’è dimostrato molto distante da me, ad esempio parlando della Resistenza, lui diceva che si doveva continuare la lotta armata per prendere il palazzo e non rassegnarsi alla lotta democratica e parlamentare, ma a me sorgono dei dubbi, fino a che prezzo ed a che punto ci si può spingere nella lotta?
Sulla mafia obiettava che la mafia è lo stato e quindi bisogna lottare contro lo stato e non contro la mafia, allora io gli ho chiesto se per lui anche i politici, i giudici e le forze dell’ordine che sono morti per lottare contro la mafia fossero da criticare, lui mi ha risposto di si; ed infine la cosa che ma fatto inorridire alla domanda se per lui i terroristi rossi degli anni ’70 fossero da criticare, mi ha risposto che era da criticare la strategia e non le azioni da loro compiute.
Ora io non capisco cosa sia la sinistra, mi viene il dubbio che forse sono io a non essere di sinistra, e tutti gli altri lo sono, però la tua frase “L’antimafia, amici miei, è democratica per sua natura; o non è antimafia” mi fa credere che tu la pensi come me, perchè aveva ragione Giuseppe Fava, quando diceva “A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?”. Ma la lotta non può significare rispondere con le stesse armi di chi ci offende, come possiamo criticare gli Stati Uniti che bombardano il Kossovo o la lega e la destra che non vogliono gli immigrati clandestini, se noi poi picchiamo i poliziotti.
Ricc se vorrai rispondermi e chiarirmi le idee te ne sarò grato, scusa per il mio pessimo modo di scrivere >
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Caro Salvo, è bella la risposta di Dario Fo. Aggiungerei: “anche perchè i partiti di sinistra, singolarmente presi, non sono più di sinistra da un pezzo”. Non perchè sia cambiata l’ideologia (che in realtà non ha mai contato più di tanto) ma perchè è cambiato tutto il resto. I Ds, ad esempio, hanno smesso di essere di sinistra nel preciso momento in cui il loro segretario ha cominciato ad avere un cuoco personale.
È più “di sinistra” Rifondazione? Probabilmente sì: non perchè faccia chiacchiere più “rivoluzionarie”, ma perchè i suoi dirigenti sono meno Vip rispetto a quelli del Ds. Ma anche loro, fino a un certo punto. Io personalmente non li voto perchè, su una drammatica situazione di giornalisti a Napoli che gli ho segnalato una volta, non si sono mai degnati di darmi una risposta – si sono cioè comportati da Vip. Esagerato? Forse. Ma è il buon senso dei vecchi contadini siciliani che avevano a che fare con baroni “liberali” e baroni borbonici e: “Sempre baroni sunnu” era il loro giudizio. Che però non gli impediva di prendere posizione quando ne valeva la pena e di battersi per Garibaldi, per esempio, quando Garibaldi prometteva le terre.
La sinistra, originariamente, era un insieme di persone normali che si accordavano per risolvere dei problemi comuni, e, su questa strada, scoprivano un sacco di cose nuove. Non era una faccenda di ideologia, cioè, ma una faccenda di società, di classi. Sì, ma quali sono le classi sociali che si dovrebbero mettere insieme oggigiorno? Gli operai, i contadini, i cosacchi del Don? Non lo so: le classi cambiano in continuazione e quelle che c’erano ieri oggi non ci sono più, o sono cambiate talmente tanto da richiedere ragionamenti del tutto nuovi (l’unica classe che è rimasta più o meno quella di prima è quella dei padroni).
Un lavoro che bisognerà fare nei prossimi anni è proprio questo, cercare di capire chi sono realmente le classi sociali oggi: che cos’ha in comune il ragazzo del Pony Express con il programmatore Linux? La velina a quale classe appartiene? E il padroncino veneto? E il professore di tango? I primi socialisti ragionavano esattamente così: si facevano le domande, a partire dalle persone. Ed erano gente allegra, non “politici”. E non gli piaceva affatto comandare. Perchè non ripartiamo da lì?
Per le altre cose che dici, credo che le risposte le hai già trovate da solo: sulla mafia, sui terroristi, sui poliziotti. Borsellino, per esempio, è morto combattendo per i poveri contro i padroni: perchè è il sistema mafioso che, in Sicilia, ha prodotto la società che conosciamo; da noi si è chiamato mafia, altrove si è chiamato fascismo. Il terrorismo è sbagliato intanto perchè non porta da nessuna parte e poi perchè trasforma chi lo pratica (nel caso migliore: nel caso peggiore, direttamente in un padrone) in un guerriero, non in un compagno. I poliziotti, in democrazia, non si picchiano, però puoi fare resistenza passiva se stanno commettendo un’ingiustizia clamorosa. La regola base è che se vivi sotto una dittatura puoi – e devi – combattere, se vivi in una democrazia devi convincere e basta. Sperimentalmente, si può dire che finora hanno funzionato bene don Milani e Il subcomandante Marcos, nelle rispettive situazioni. Invece hanno funzionato male Stalin e Maurizio Costanzo, più o meno nelle stesse situazioni.
Anacreonte anakr@eleutheros.el > wrote: < Amore dai capelli illuminati
la sua palla rossa mi getta:
tirala, grida, a quella ridarella
a piedi nudi! Lei è di Lesbo bella
e i miei riccioli grigi non le vanno:
chissà se altri capelli… >