Mani Bucate. Secondo gli ultimi dati ministeriali, la regione Lazio ha sforato i propri conti nei confronti dello Stato di millecentocinquanta miliardi (un quarto in più dell’anno scorso). Altre regioni dalla finanza allegra sono la Lombardia (settecento miliardi in rosso), il Veneto (quattrocentocinquanta miliardi) e naturalmente la Sicilia (seicentocinquantamiliardi sottratti alle casse nazionali). Federalismo sì, ma i conti alla fine li paga papà.
Il ritorno del soldato. Pelliccia Luigi, anni ventiquattro, da Napoli, ha servito la patria per due anni da volontario in Bosnia e poi, tornato a Napoli, s’è iscritto alle liste dei disoccupati per vedere se finalmente il lavoro, che non aveva trovato da civile, ci sarebbe stato da reduce. Contava su un bando per quattromila corsisti della regione, formazione professionale; ma hanno rinviato il concorso. S’è cosparso di benzina e s’è dato fuoco. È morto dopo due giorni al centro Grandi Ustioni del Cardarelli.
Homo computans 1. Sono circa dieci milioni gli accessi all’internet in Italia. L’anno scorso erano solo sei milioni. L’anno prossimo – si prevede – saranno quatordici milioni.
Homo computans 2. Un computer su quattro, secondo lo studio della società inglese Novatech, sarebbe vittima delle attenzioni indesiderate del proprio utente: manate sulla tastiera, cavi strappati, insulti e persino – nei casi più gravi – pugni sul monitor.
Galeotto. Secondo un sondaggio, il 57 per cento delle storie d’amore nascerebbero oggi in ambito sportivo. Lo sport più afrodisiaco (37 per cento) sarebbe la pallavolo, sia nella variante agonistica che in quella da spiaggia.
Vacanze. Quaranta morti sulle strade nel primo week-end di giugno.
Fulmini. Colpa dell’inquinamento, secondo il Centro Geofisico di Varese, l’abnorme aumento di quantità e potenza dei fulmini che hanno fatto recentemente delle vittime in Lombardia.
Università. Firmato un accordo fra la Confindustria e la Conferenza dei Rettori delle università per una maggiore partecipazione di queste ultime alla competitività delle imprese. Fra i firmatari Guido Barilla, delegato confindustriale per l'”education”: nonostante il contatto cio Magnifici Rettori, ha ancora qualche difficoltà ad esprimersi in italiano.
Esercito. Mancano diciannovemila volontari (solo uno su quattro risulta idoneo) per l’esercito “professionale”.Le donne non ci vengono. Persino fra gli alpini, ormai demotivati bergamaschi e friulani, gran parte delal truppa proviene ormai dal Sud (Il generale: “Alpino! ami tu la montagnaaa?”. “Generà, veramente a nuie ce piacerebbe ò sole e ò mare…”).
Il general Calligaris propone: arruoliamo gli extracomunitari. Dopo cinque anni (“se si comportano bene”) cittadinanza italiana. Del resto gli antichi romani…
Della storia romana, ai generali, qualcuno dovrebbe insegnare anche l’ultima puntata.
Mao. Esecuzione in massa di una ventina di persone, condannate per reati di varia gravità, a Xiangfan in Cina. È stato nel frattempo completamente ripristinato – comunicano le autorità – l’ordine nella provincia dello Jangxi, dove il mese scorso un intero villaggio, a Yunxing, era insorto in massa contro una nuova tassa stabilita dalle autorità.
Nel 1998 i contadini di Yunxing – il cui reddito procapite non supera i trecento dollari l’anno – erano piombati in una miseria ancora più spaventosa a causa delle inondazioni che avevano completamente distrutto i loro campi di riso. Nonostante ciò i mandarini del distretto avevano imposto una gabella aggiuntiva, da diciotto a cinquanta tael l’anno per persona, su tutti i villaggi della zona. Parte dei denari raccolti sarebbero stati destinati all’arricchimento privato dei singoli funzionari.
Un giovane contadino della zona, Gu Guosheng, ha cominciato a fare propaganda fra i suoi compaesani con lo slogan “non paghiamo la tassa ingiusta”. Le autorità distrettuali hanno prontamente avvertito il governatore provinciale, aggiungendo che a loro parere il giovane Gu era probabilmente un agitatore comunista, inviato dal partito recentemente fondato da un tale Mao Tse-tung. Il governatore ha mandato una forza considerevole di poliziotti e soldati per arrestare l’agitatore comunista ma i paesani – avvertiti da qualche complice fra i soldati – hanno bloccato l’unico ponte che collega il villaggio al resto del mondo.
Alla fine tuttavia la superiorità numerica dei soldati (oltre seicento, con furgoni e mitragliatrici) ha avuto la meglio. Mentre i contadini si accalcavano gridando “Non sparate sui vostri fratelli” gli ufficiali hanno dato l’ordine di aprire il fuoco ad altezza d’uomo. Nel fuggi fuggi generale, le forze dell’ordine hanno potuto liberare il ponte e occupare militarmente il villaggio. Il giovane Gu Guosheng è stato arrestato poco dopo e tradotto in località imprecisata.
Le autorità non hanno voluto dare alcuna informazione circa il numero dei morti, limitandosi a comunicare di aver fatto uso della forza “contro una gang criminale locale”.
Da allora è passato un mese. Io credo che il compagno si già morto, a quest’ora, ma che a Yunxing i volantini abbiano già ricominciato a circolare.
Cronaca. Como. Anziana signora abbandonata in albergo dai quattro figli. Alle rimostranze dell’albergatore: “Se la tenga lei!”.
Cronaca (cavalleresca). Padova. Il cavalier Piero De Togni, titolare di un’azienda farmaceutica locale, stanco di aspettare inutilmente i rimborsi dovutigli da alcuni ospedali laziali, ha formalmente sfidato a duello il presidente della Regione Lazio Storace.
L’arma del duello, secondo il padovano, potrebbe essere la doppietta calibro dodici a pallini. Gli esperti tuttavia obiettano che, essendo lo sfidato Storace, la scelta dell’arma toccherebbe a lui: pistola spada sciabola o manganello, a suo piacere.
Cronaca (finanziaria). Roma. Rinviati a giudizio (estorsione, associazione a delinquere, usura e altro) quattordici pregiudicati che pretendevano interessi a un tasso variabile fra il 34 e il 1800 per cento l’anno. Fra gli imputati un bancario del Credito Italiano che si occupava di fare le ricerche sulla solvibilità delle vittime. Se ha il vigilante è una banca, se ha il guardaspalle è un’altra cosa…
Cronaca. Roma. Agente travestito da prete sventa rapina al cinema Warner.
Cronaca. Rutigliano. Professoressa di scuola media accoltellata in classe da studentessa tredicenne.
Cronaca. Roma. Inseguito dai carabinieri, uno spacciatore di soldi falsi si è liberato della prova del reato gettando mucchi di biglietti da centomila sulla folla. Solo alcune decine di banconote sono state recuperate.
Cronaca. Genova. Va debellato il racket dei lavavetri extracomunitari che si appostano ai semafori perseguitando i cittadini perbene. La dichiarazione di guerra è stata proclamata dal presidente del consiglio regionale, Plinio di An. A Roma, poche settimane fa, la questura ha rastrellato alcune centinaia di lavavetri, legali e illegali.
Cronaca. Fano. Audace colpo dei soliti ignoti. Dopo essere penetrati col sistema del “buco” nel caveau di una gioielleria, fuggono col bottino ma dimenticano il portafoglio nella gioielleria derubata. Identificati e arrestati nel giro di poche ore.
Cronaca. Frosinone. Quattro ragazzi fra i quindici e i diciassette anni, tutti “di buona famiglia”, individuati come autori di rapine violente in casa di anziani. I carabinieri: “In un primo momento pensavamo a una banda di extracomunitari”.
Cronaca. Bergamo. Il marocchino Toder Huariz, di ventun anni, è statao scondannato a un anno di reclusione, senza condizionale, per aver rubato due scatolette di tonno da un supermercato.Vistosi scoperto, l’uomo aveva scagliato le due scatolette contro la cassa cercando di darsi alla fuga ma era stato bloccato da un cliente di passaggio, un senegalese.
Cronaca. Napoli (Verona?). Si volevano bene, ma i rispettivi quartieri erano controllati da due boss camorristi rivali. “Questo matrimonio non s’ha da fare”. Lui avevava vent’anni e l’hanno abbattuto a colpi di pistola mentre si recava all’appuntamento con la fidanzata.
M.S. wrote:
< Trovo francamente sbagliato il parallelo che mi sembra di cogliere nei tuoi scritti tra il fascismo e la destra italiana di oggi. Non è corretto confondere una malattia con una altra malattia. Il fascismo, quello storico, si basava su fondamenti e “valori” (perchè no?, anche il fascismo ebbe dei valori) che sono assolutamente diversi da questa destra attuale. Differente il momento storico, diversi gli scopi. Ma soprattutto, sopra ogni cosa, credo che sia mutato il “sentire” della gente.
Io credo che l’albertosordiano “gladiatore Piscitello” sia quasi scomparso dall’animo degli italiani (“quasi”: opportunisti lo siamo ancora, ma sempre di meno), e credo anche che la attuale destra non abbia un “duxe” da proporre (come la attuale sinistra non ha un colonnello Santoro da contrapporre). Purtroppo (o per fortuna) quel sentimento epico-ironico che traspare dal racconto pubblicato sulla catena 74 è legato ad un periodo storico preciso che non è questo.
Ti dico questo perchè io ricevo (volentieri) la tua comunicazione, ma, alcune volte, mi pare più rettorica che comunicazione. Continua a mostrarci il lato nascosto, censurato o apparentemente minore della notizia. Continua a regalarci i ricordi della tua esperienza. Continua a fare quello che ti pare insomma; ma rifletti almeno per un secondo se questo gioco, questo parallelismo che mi pare di avere colto tra fascismo/attuale destra italiana, abbia un senso. Se invece vuoi sostenere che ogni forma di antidemocrazia, in qualsiasi maniera si presenti, è una dittatura odiosa da abbattere… beh allora sono d’accordo con te… ma, ripeto, sei sicuro che questo parallelismo sia la formula giusta?
P.S. ci vieni al noG8 alternativo? ti aspettiamo in riviera… >
* * *
Caro M., il gladiatore Piscitello veramente è d’una diecina d’anni fa e già allora era la scopiazzatura dell’impiegato Piscitello di Vitaliano Brancati, degli anni Quaranta. A parte questo, secondo me è abbastanza attuale. Io non credo che ci sia una destra al potere in questo momento in Italia. Credo che sia già un’altra cosa, per cui ancora non abbiamo un nome, che formalmente si presenta come destra politica ma in realtà è un riflusso (antropologico) molto più antico e molto più profondo.
Purtroppo sono solo un povero giornalista, non uno scrittore: non riesco a tradurre in parole nitide e adeguate (e men che mai in teorie) ciò che la pancia mi dice. Non so: secondo me siamo più o meno dentro “Una giornata particolare”, quella con Mastroianni e la Loren. Fregene, il Biffi a Milano, un liceo di provincia, l’uscita dal casino, il Federale, monsignor arciprete, il giovane giornalista in carriera… se dovessi dovessi fare un film su questi anni ci metterei questi personaggi e questi luoghi e girerei in bianco e nero – ma non so perchè.
C’è molta più noia in giro, mettiamola così, e molta più umiliazione individuale di quanto gli altoparlanti non dicano. Ognuno dentro di sè è scontento, e nessuno sa veramente perchè. Non riusciamo più a ricordarci – e sempre più si sbiadisce – com’era essere belli. I più scontenti sono quelli apparentemente più stronzi, che lottano con se stessi dentro di sè senza neanche avere la soddisfazione di rendersene conto. Anni Trenta. Di due amici, uno diventerà Ingrao e l’altro Pavolini. Ma questo fra vent’anni, e dopo molte cose.
Al G8 non ci vengo, perchè non corro più come una volta e il progetto politico del nuovo governo (al contrario del vecchio, che invece era molto tollerante) è quello, ogni volta che vede contestatori di qualunque genere in piazza, di prenderli a senz’altre chiacchiere a legnate. È una linea politico-culturale che capisco e che rispetto, ma con la quale non posso ormai più interloquire per mancanza di fiato.
Riepilogo VI
Io non sono stato un filosofo,
non credo a tutte quelle storie che dicono.
La vita, è il capannone rimbombante
il nastro mobile si ferma e riparte
e allora devi stringere i bulloni
e poi ripassa e si ferma e riparte.
La sera, a volte, poche ore in fretta
con la prima che passa – surrogato
meccanico all’amore -, qualche volta
il flipper con gli amici. Brevi istanti.
Soltanto questi istanti. Il tempo passa
passa pesante sulle spalle il tempo
passa la rabbia verde dei vent’anni.
In fondo è semplice, niente da spiegare
il nastro mobile la chiave i bulloni
e poi i vermi.
(Finchè ho vissuto mi piaceva bere
bevete voi che siete ancora in vita).