Salvatore Resca
La libertà è sacrosanta, ma sacrosanto anche il rispetto per tutto ciò che qualcuno, a torto o a ragione, considera sacro e santo.
E’ certamente esecrabile che, per una vignetta irriverente, per una innocua presa in giro, per una innocente risatina, si uccidano, a sangue freddo, undici persone. La reazione è fuor di dubbio sproporzionata ed enormemente inadeguata. Ma, come dice un altro proverbio siciliano, “chi ha più sale, condisce la minestra”.
Noi occidentali, ormai da tempo secolarizzati, abbiamo, imparato a sorridere delle cose sacre e delle cose serie, a volte senza l’intenzione di dissacrarle o di deriderle, ma abbiamo anche perduto il rispetto e la comprensione per coloro che, per svariati motivi, sono molto più indietro di noi sulla strada della tolleranza.
Soprattutto quando, con il pretesto di vendicare la presunta offesa ricevuta, menti malate e fanatiche sono capaci di reagire al di fuori di ogni logica, perché imbevuti di un odio religioso che anche noi nel passato abbiamo contribuito a rinfocolare. Io sono cristiano e sono occidentale.
Se qualcuno scherza o ironizza sulla mia fede, soprattutto se lo fa in maniera intelligente, ci faccio su una bella risata e sono certo che ci rida su anche il buon Dio.
Ma se questo “sense of humour” manca, se l’intelligenza difetta, se l’imbonimento mentale abbonda, se la follia domina, se il pretesto domina le scelte, non potremmo, noi occidentali, aspettare tempi migliori per riderci su attraverso un giornale e, nel frattempo raccontarci le freddure davanti a un bel bicchiere di birra?