Cineforum: Il cinema “siciliano” di Pietro Germi
Sedotta e abbandonata
(1963, 119’)
In un afoso pomeriggio estivo siciliano, Agnese, figlia sedicenne di don Vincenzo Ascalone, viene sedotta da Peppino Califano, fidanzato della sorella maggiore Matilde, mentre tutta la famiglia, composta dalla madre, da altre due sorelle Rosaura e Annina, dal fratello Antonio e dal nonno, sta riposando. Sconvolta, la giovane tenta di nascondere l’accaduto ai familiari, ma la sorveglianza dei genitori è ferrea, e uno scatto di nervi la tradisce. Un’analisi più approfondita rivela anche che Agnese è incinta. Quando il padre viene a conoscenza del fatto cerca di costringere il seduttore alle nozze riparatrici. Peppino Califano, che vorrebbe una moglie illibata, rifiuta il matrimonio e si rifugia dallo zio prete. Solo con la minaccia di una denuncia prima e della morte dopo si rassegna alle nozze. Viene architettato un falso rapimento come pretesto alle nozze di fronte agli occhi della gente, ma Vincenzo Ascalone si trova questa volta di fronte al netto rifiuto della figlia. Tuttavia il genitore riuscirà a vincere ogni opposizione in nome dell’onore della famiglia e a condurre i due giovani all’altare. Ma lo sforzo per volgere gli eventi a proprio favore è troppo grande per don Vincenzo, che muore proprio il giorno delle nozze, però felice per come si è risolta la situazione.
GAPA, Centro di aggregazione Popolare, via Cordai, 47 San Cristoforo, Catania
29 maggio – ore 18.00 – ingresso € 3,00