di Giovanni Caruso
353, Lampedusa
13, Scicli
6, Catania
Queste cifre accanto a dei luoghi non sono altro che la triste somma degli emigranti uccisi, da agosto a ottobre, non solo dal mare ma anche dall’incapacità della maggioranza degli Italiani di urlare ai vecchi e sempre più vecchi governi che le leggi contro gli emigranti, che siano clandestini o profughi, sono veri e propri delitti contro l’umanità.
Delitti sistematici contro le popolazioni Africane che fuggono da miseria, guerre, fame e dittature, e che sognano pace e lavoro in un occidente che li respinge, quello stesso occidente che in terra d’Africa ha causato sfruttamento dell’uomo contro l’uomo e guerre civili : il tutto per il profitto e il proprio finto benessere.
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Lampedusa: 12 ottobre i parenti dei morti uccisi all’isola dei conigli, urlano contro le forze dell’ordine, portano via le bare, le imbarcano per trasportarle in Sicilia dove avranno sepoltura.
Nessuno ha però avvertito i parenti, per le Istituzioni Italiane non sono altro che numeri, numeri da mettere sulle bare, numeri da declamare, numeri da contabilizzare.
Governo, ipocrita! Vigliacco!Fingi di piangere davanti a quei morti, fingi di indignarti verso l’Europa “unita”, vorresti lavarti la coscienza con i lutto nazionale o con i funerali di stato.
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Allora, noi tutti e tutte uniti, dobbiamo urlare che vogliamo che si cancelli il reato di clandestinità, la legge Bossi Fini, e che si proclami il mediterraneo mare senza frontiere.
Mentre scrivo, altri sbarchi, altre vittime, altro immenso dolore,
Catania, dal Palaspedini fuggono 250 profughi siriani, riescono ad aprire le porte e scavalcare i cancelli, verso la stazione centrale, per cercare libertà e pace.
Allora, vi diciamo che se incontrate uno di questi uomini o donne avete tutto il diritto di esercitare la pratica della disobbedienza civile aiutandoli ad essere liberi, così facendo anche voi sarete liberi!