Cioè scoprire e scoprirsi…
testo e foto di Miriana Squillaci
Credo che sia stato aprile il mese in cui ho capito che volevo cambiare qualcosa nella mia vita; gli esami per l’ultimo anno del liceo erano alle porte e si avvicinava sempre di più il momento in cui avrei dovuto trovare una risposta alla fatidica domanda “cosa farai dopo la scuola?”. “L’università!” è la risposta che tutti si aspettavano dopo anni spesi sui libri, a volte dimenticando tutto il resto. Ma alla fine la mia risposta è stata diversa quanto inaspettata “farò lo il Servizio Volontario Europeo”.
Ho sempre pensato che l’università fosse importante (adesso ne sono fortemente convinta), ma proprio perché avevo speso cinque anni sui libri era arrivato il momento per me di “alzarsi, legarsi le scarpe e camminare”, lontano, magari, da tutte le sicurezze, tutti i punti di riferimento, le aspettative e trovare un nuovo posto per me.
Ho scoperto il Servizio Volontario Europeo su internet ed all’inizio ammetto di aver pensato che fosse solo un di quei “finti bandi” dove ti candidi ma non verrai mai preso. Non credevo che bastasse davvero avere tra 18 e i 30 anni e una cittadinanza europea, per avere l’opportunità di vivere fino a 12 mesi in un paese europeo (e non solo) portando con se solo energia, passione, creatività e voglia di essere utili agli altri. In più sapere che il 90% del viaggio, il vitto e l’alloggio venisse pagato dall’Unione Europa, rendeva tutto per me davvero surreale.
Però, per quanto lo credessi impossibile, questa possibilità mi girava sempre in testa e così mi sono decisa ad andare all’Arci, quella che adesso è la mia associazione di invio e che mi ha permesso di essere qua in questo momento a Bucarest, in Romania, e vivere una delle esperienze più strane e belle della mia vita!
Ma non voglio scrivere un monologo sulla mia decisione, piuttosto vorrei che molti altri ragazzi avessero l’opportunità di fare questa esperienza ma soprattutto ne capissero l’importanza.
Quando sono partita, un mese fa, ero preparata all’idea di cambiare Paese, adesso credo di essere stata positivamente “travolta” da un numero spropositato di cambiamenti: nuove lingue (rumeno, inglese, spagnolo, estone, tedesco sono solo alcune delle lingue che ogni giorno sento parlare intorno a me), nuove amicizie (in tutto il mondo: dall’Argentina alla Francia, dalla Spagna all’Uruguay, dalla Turchia al Portogallo…), nuove abitudini, nuovi cibi, nuove priorità, “nuovi occhi” per guardare il mondo da un’altra prospettiva.
Allo stesso tempo però, sto imparando anche il valore delle cose semplici, quelle che il più delle volte si danno per scontate fino a quando non le hai più e ne “senti l’assenza”: l’abbraccio di una persona a te cara, il piatto preferito cucinato dalla mamma, il caldo anche a novembre, il profumo della carne arrostita in via Plebiscito, vedere l’Etna quando ti affacci dal balcone….
Sicuramente la prospettiva è diversa e più “razionale” per le mie compagne d’avventura ( una ragazza italiana di 26 anni, una spagnola di 27, una tedesca di 18 e una estone di 20) che hanno alle spalle una formazione ed esperienze molto più vaste delle mie: una laurea specialistica in antropologia dell’arte, una in pedagogia con specializzazione in lingua dei segni e per bambini disabili, anni di studio nell’ambito teatrale, anni di lavoro all’estero negli Stati Uniti, in Inghilterra o Francia, vivendo negli ostelli, in famiglie, in case con altri stranieri che ti fanno vedere le telenovelas in lingua e che alla fine ringrazi perché con la scusa di imparare una nuova lingua ti hanno alleviato i sensi di colpa per aver passato ore davanti al computer a guardarle invece di studiare.
Tuttavia, se chiedessero a me, che ho appena messo un piede “fuori dalla scuola e l’altro fuori da casa” , cosa vuol dire SVE direi “tornare bambini e crescere da capo”: assaggiare a poco a poco i cibi nuovi sempre più saporiti, ricordare piano piano i nuovi volti a cui fare un sorriso, imparare ad andare da sola fino a “scuola” … è scoprire un nuovo mondo e scoprirsi un micro mondo pieno di alte e basse maree come l’umore che oscilla tra l’euforia e la nostalgia, intense piogge e splendide giornate di sole come quando vuoi piangere perché tutto sembra infinitamente più grande di te o hai solo voglia di sorridere quando incontri un nuovo amico… è un’esperienza che aspetta solo te!
Se vuoi sapere di più sullo SVE puoi visitare il sito http://www.agenziagiovani.it/
E se sei di Catania e vuoi fare questa esperienza puoi rivolgerti allo sportello SVE dell’Arci Catania il martedì dalle 10:00 alle 13:00 e il giovedì dalle 17:00 alle 20:00, in Piazza Carlo Alberto 47