Etnie diverse ma anche catanesi alla presentazione del libro di Brigida Proto, al GAPA il 19 ottobre. “Al mercato con Aida” forse è un romanzo, forse un racconto, ma anche una ricerca accademica.
Sicuramente è una testimonianza che ha visto l’autrice del libro e la protagonista Aida confrontarsi con un colorato e allegro pubblico. Non una presentazione canonica ma piuttosto la narrazione di quello che la comunità senegalese – e non solo – vive durante il loro essere nomadi da un mercato all’altro, nei paesi e città del nostro sud.
Così durante la presentazione abbiamo ascoltato Aida e Brigida, che hanno risposto alle domande di Elena: quali difficoltà hanno i mercanti delle fiere di paese? Come prendono la loro vita in mano le donne migranti? Come continuino a confrontarsi con la burocrazia, i falsi sindacalisti e la cultura maschilista. Ma anche con quella mafiosa che regna nei mercati.
Brigida e Aida hanno vissuto e lavorato insieme, notte e giorno. Brigida è diventata mercante, ha osservato Aida, ascoltato la sua storia e ha dato vita a questo libro, dove Aida è testimone e scrittrice insieme a Brigida. Domande, risposte, tante testimonianze di amici senegalesi.
Samba, un amico e collega di mercato, racconta del rapporto con Aida e dell’usanza tutta senegalese di consumare il cibo senza lasciare nulla nel piatto, specie quando si hanno ospiti. Un modo per rinsaldarsi come comunità. E infatti anche da noi la serata si è conclusa con il buon cibo senegalese, in modo conviviale e allegro.
Al GAPA ci piace contaminarci con l’intera razza umana, senza pensare che il colore della pelle sia un problema di diversità. La diversità da noi è sempre stata una ricchezza. A maggior ragione oggi, in un momento storico dove c’è chi dice che il secolare fenomeno delle emigrazioni si può risolvere con il “decreto sicurezza”, che alimenta solo odio e razzismo.