Storia di un Castello alle prese con i “suoi” amministratori
foto e testo di Domenico Pisciotta
Vi ricordate com’era una volta il Castello Ursino? Nel lato sud, che si affaccia su via Bufalo e via S. Angelo Custode, su un campo di terra battuta tanti bambini giocavano a pallone. Poi la decisione della Regione Siciliana di approvare un progetto per rivalutare la zona dal punto di vista turistico. Il progetto era molto ambizioso, riportare alla luce le Mura di Carlo V. Dopo due anni di lavori, e una spesa di circa 1,5 milioni di euro, le mura rivedono la luce. L’assessore regionale ai beni culturali, Nino Leanza, nel corso dell’inaugurazione affermava “Restituiamo a Catania un luogo straordinario, probabilmente unico al mondo, dove sarà possibile creare eventi e manifestazioni anche di rilevanza nazionale… questo spazio che andrà tutelato e curato”.
Il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli commentava: “Gli imponenti lavori di restauro hanno reso splendidi questi spazi che ai catanesi erano sconosciuti… Dobbiamo puntare sulla risorsa Cultura per rilanciare la nostra città…”.
Sembra tutto perfetto, lavori compiuti in tempo, buoni propositi da parte degli amministratori. Peccato che a distanza di tre anni quei buoni propositi siano un po’ naufragati. La situazione attuale di piazza Federico di Svevia sembra sospesa nel tempo in attesa che qualcosa cambi.
Il fossato e le mura sul versante sud ed est sono ben curati. Il versante sud-ovest, invece, non è per nulla curato, anzi è in pieno stato di abbandono. Sembra quasi che l’area sia stata interessata da un crollo; erbacce e spazzatura completano, poi, il quadro.
Che cosa è accaduto? Perché quest’area non è stata sistemata alla stessa maniera? Perché inaugurare lasciando accanto ad aree ben curate, zone di degrado? Sul lato est, inoltre, i lavori hanno notevolmente ridotto la carreggiata, tanto che è stato posto un segnale stradale che segnala il divieto di accesso. Siccome le macchine la percorrono lo stesso, perché non istituire un’isola pedonale? Sempre nel fossato al lato destro dell’ingresso del Museo Civico, a causa di una perdita d’acqua, col tempo si è formato un acquitrino colmo di spazzatura.
Le nostre sono “solo” delle segnalazioni per tutelare e curare i luoghi e per rilanciare la nostra città attraverso lo strumento della cultura come mal predicavano l’assessore Leanza e il sindaco Stancanelli. Invitiamo il presidente della 1° Municipalità a prendere a cuore la vicenda e fare sue le nostre proposte. In attesa, possiamo solo dire che “Un tempo, almeno, vi giocavano i bambini”.