Le nostre Università e le prospettive future…
di Miriana Squillaci
“La vita è un viaggio, viaggiare è vivere due volte” dice una celebre citazione. Ed io dopo lo SVE in Romania ho deciso di “vivere la terza volta”, adesso a Salamanca, in Spagna.
Mi piace l’idea di conoscere nuovi posti, stili di vita, ricominciare sempre da zero pur facendo tesoro di tutte le cose imparate “nelle vite precedenti”. Ciò che mi attrae di più è, però, la possibilità di conoscere nuove persone, e le loro storie; condividendo con loro esperienze, emozioni e qualche volta paure. Alla fine di ogni storia mi dico sempre ” Non conosci abbastanza. C’è ancora tanto fare ed imparare”.
Mi sono detta lo stesso dopo aver conosciuto Giulia, una ragazza messinese di 21 anni, incontrata casualmente, e fortunatamente, durante il volo per Madrid.
Dopo lo scalo a Barcellona, mi guardavo vagamente intorno alla ricerca del prossimo volo quando Giulia, anche lei diretta a Madrid, mi ha proposto di spendere insieme le 4 lunghissime ore prima della partenza.
Così nell’immenso aeroporto di di Barcellona, pieno di negozi, bar, ristoranti e brulicante di viaggiatori, abbiamo iniziato a raccontarci…..ed io voglio condividere con voi la sua storia!
Giulia: “Frequento l’Università degli studi di Messina, nella Facoltà di Mediazione Linguistica. Adoro viaggiare e credo che imparare le lingue sia necessario per apprezzare e capire fino in fondo il paese che stai visitando. Inoltre, dopo l’università, vorrei entrare nel mondo dei traduttori, mi piacerebbe tradurre libri”.
E cosa farai a Salamanca?
Giulia: “Farò uno stage di un mese per mediatori linguistici. Nel mio piano di studi, al terzo anno, sono previsti due stage all’estero, o un Erasmus più uno stage, per ottenere 3 crediti per una materia, inglese e spagnolo, nel mio caso. Gli stage sono obbligatori per ottenere i crediti ma l’Università non li finanzia. Così ho dovuto pagare viaggio, corso, vitto e alloggio da sola spendendo oltre mille euro (circa 300 per il viaggio, 700 per il corso, e più di 200 per l’alloggio). Molti ragazzi arrivati al terzo anno sono costretti a cambiare corso, passando a Lingue e Letterature straniere, se non possono permettersi di pagare gli stage che devono fare per ottenere i crediti.
Anche per organizzare la partenza ed il corso ho dovuto fare da sola, o meglio insieme ai miei colleghi, perché solo il professore d’inglese aiuta con la ricerca dei corsi”. Mi chiedo con che coraggio si continui a parlare in Italia di Istruzione Pubblica quando, storie
come questa testimoniano la mancanza di pari opportunità negli studi e nella progettazione del proprio futuro!
Tra un aneddoto e l’altro, tra reciproche domande, poche foto e qualche sono “stanca”, arriva prima l’aereo per Madrid , poi il pullman per Salamanca. Finalmente alle 10.30 finisce questa giornata iniziata alle 6.00 per Giulia, alle 7.00 per me.
Dopo un mese, sono curiosa si sapere come sia andata l’esperienza di Giulia. Così ci incontriamo un mercoledì mattina in una bar vicino piazza di Spagna…
Come sta andando a Salamanca e con il corso?
Giulia: “Sono contenta di essere qui! Salamanca mi piace moltissimo e non vorrei andare via!
La professoressa del nostro corso è bravissima e , coincidenza, anche lei è messinese però ha fatto la specialistica qui, a Salamanca. Sto pensando anche io, finito quest’anno e dopo la triennale, di finire gli studi in Spagna e trasferirmi a lavorare qui.”
Cosa dovrebbe offrirti l’Università per invogliarti a finire i tuoi studi nella tua città?
Giulia: “Innanzitutto il corso di laurea Specialistica in Mediazione Linguistica non c’è, per cui sarò costretta comunque a spostarmi in un’altra città italiana o all’estero per continuare su questa strada.
L’Università dovrebbe offrirci di più: corsi, progetti, attività interessanti. Adesso, invece, anche le lezioni sono organizzate male…Quest’anno erano previste 100 ore di laboratorio d’ inglese ma non credo che in realtà ne siano state fatte più di 20, infatti i lettori non avevano il contratto e gli è stato rinnovato solo a Marzo. Come posso migliorare il mio inglese?”
Capisco il punto di vista di Giulia, capisco perché mi parla di Salamanca e della prospettiva di vivere in Spagna con un enorme sorriso sul suo volto e capisco ancora meglio perché la sua espressione cambia quando si riferisce all’Università di Messina…le nostre università sono care, non funzionano bene e danno una preparazione quasi esclusivamente teorica. Insieme sorridiamo amaramente confrontandole con quelle Danesi, Norvegesi, Tedesche, Lituane,europee insomma!
Nella maggior parte d’Europa ,infatti, studiare è gratuito ( in Danimarca lo stato danese ti paga per farlo), vieni supportato per seguire per un anno i corsi all’estero, i voti non dipendono solo dall’esame orale ma anche dal dibattito in classe e dal lavoro in gruppo….ma forse come, leggevo qualche giorno fa su El Pais, in Italia non si respira aria d’Europa se non quando è”viziata”.
Buona fortuna Giulia! E grazie per aver condiviso con me la tua storia!